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“Divine”: performance su Dante ricercata e non convenzionale

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In foto, Roberta De Rosa coreografa e interprete di Divine.
In foto, Roberta De Rosa coreografa e interprete di Divine.


NAPOLI – Divine di Roberta De Rosa è la performance prodotta da ARB Company Dance di Annamaria Di Maio e andata in scena il 4 dicembre 2021, nell’ambito della rassegna di danza contemporanea Second Hand – Di Seconda Mano a cura di Gabriella Stazio, presso la Sala Assoli di Napoli, in Vico Lungo Teatro Nuovo.


Giunta alla sua XXIV edizione e organizzata da Movimento Danza – Organismo di Promozione Nazionale, la rassegna diffonde idee innovative, originali e differenti, innescando confronti e dialoghi tra autori locali, nazionali ed internazionali sulla danza e sui temi culturali della contemporaneità.


Divine è una performance che risponde perfettamente ai ‘canoni’ della rassegna: un lavoro su Dante ‘non convenzionale’, sicuramente ricercato, firmato da Roberta De Rosa con la drammaturgia e la regia di Michele Casella, danzato da Martina Fasano, Nello Giglio, Katia Marocco e Nicola Picardi, oltre che dalla stessa coreografa.

La Divina Commedia, percorso verso l’amore fatto di esperienze terribili

“La Divina Commedia non è solo il viaggio di Dante, ma il viaggio di ognuno di noi: Dante si fa paradigma dell’umanità e guida tutti noi in un percorso verso l’amore, fatto di esperienze terribili e visioni meravigliose.” Da questa riflessione nasce l’opera di Roberta De Rosa. Una pièce di versi e danza in cui la figura di Dante non è presente, ma ‘cantato’ da voci femminili che interpretano e attualizzano specifici frammenti dell’opera del poeta fiorentino, provando ad attivare riflessioni di senso intorno a temi di preminente interesse sociale, attualmente discussi e ridiscussi anche nelle sedi istituzionali.

Una danza leggera, sensibile, curata e ben eseguita


La danza è leggera, sensibile, curata e ben eseguita anche se a tratti sembra ‘eccessiva’, disallineando l’asse narrazione/gesto per una restituzione talvolta più estetica che contenutistica. Ciò sembra essere una precisa scelta compositiva che però trova equilibrio in istantanee sceniche suggestive, spesso tra il sacro e il profano. La struttura compositiva alterna versi cantati a danze narranti in una cornice musicale mono-ritmica che talvolta sopisce l’attenzione del pubblico, dando l’idea di un “Caddi, come morto corpo cade” di matrice rigorosamente dantesca.


L’opera è ricca di cambi di costumi, oggetti di scena che hanno lo scopo di evocare immagini che sembrano prendere forma dai versi dell’opera e che, tra luci e ombre, danze e sguardi, divengono corpo e movimento. A ripensarla, la struttura in quadri agevola la lettura dell’opera da parte dello spettatore, pur sacrificando ritmi e tempi della performance che però rimane ricca di suggestioni letterarie ‘altre’, come riferimenti pirandelliani, goldoniani e grottescamente politici, riferiti ad una Italia bistrattata oggi come allora, soprattutto una Italia ‘donna’.

Un’opera documentativa

Dante è un oggetto complesso per chiunque decida di costruire un’opera artistica intorno alla sua Divina Commedia. Divine è una performance documentativa orientando il pubblico ad una nuova lettura dell’opera, arricchita da corpi in movimento e immagini di grande suggestione.

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Danzatore, docente di danza e chinesiologo. Opera come performer e giovane autore in Borderline Danza di Claudio Malangone e collabora come danza-educatore con enti e associazioni. Attivo nel campo della ricerca pedagogico-didattica, porta avanti un'indagine sui vantaggi della danza come dispositivo di adattamento cognitivo e sociale.