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AVELLINO – Giovedì 2 settembre 2021 si è tenuto il primo incontro di Digital Ra.I.D. Dopofestival: l’appuntamento online con i giovani critici e i coreografi di Ra.I.D. Festivals. L’evento fa parte di “Noi critici/Noi pubblico”, una delle coinvolgenti novità di questa edizione.

Le novità della sesta edizione

Un calendario ricco di eventi, in presenza e online, per la sesta edizione di Ra.I.D. Festivals. Oltre gli spettacoli in cartellone da quest’anno anche “Noi siamo Ra.I.D.”: esibizioni dei danzatori e delle compagnie che partecipano al festival nei luoghi storici della città di Solofra. E poi, “Danza in video”, una selezione di video-danza scelti dai festivals partner di Ra.I.D.: Movimentale, Cam cam/Dance for camera e Linea D’Ombra.

Infine, “Noi critici/Noi pubblico”: l’occasione per il pubblico che assiste agli spettacoli dal vivo e per un gruppo di giovani critici di esprimere le proprie impressioni e suggestioni circa gli spettacoli.

I critici, in particolare, si confrontano on line in una serie di appuntamenti virtuali: Digital Ra.I.D. Dopofestival. Dopo il successo delle precedenti due edizioni di Ra.I.D. Festivals – Talk About, che si sono tenute in streaming nell’autunno 2020 e nella primavera 2021, il festival ha deciso di mantenere viva questa virtuosa pratica. Un’opportunità di confronto nata in un momento difficile per tutti.

Digital Ra.I.D. Dopofestival

Ha condotto questo primo appuntamento, tenutosi sulle pagine ufficiali Facebook e Youtube, il giornalista Enzo D’Anna. Alla discussione ha partecipato anche Giorgia Iovane, critica e docente universitaria. Erano infine presenti i coreografi i cui lavori sono andati in scena nella serata di apertura del festival, mercoledì 1 settembre nel Chiostro di S. Chiara di Solofra.

Susan Kempster

Durante la prima serata del festival, la coreografa e danzatrice australiana Susan Kempster si è esibita insieme al giovane talento, William James, in Mother. Il titolo può far cadere in inganno, ha rivelato la coreografa. Nel vedere in scena una donna matura e un giovane uomo siamo culturalmente portati a pensare che siano madre e figlio. Ma non è questa la relazione che lega i due personaggi sul placo, bensì è più intrecciata e complessa.

Le mani giocano un ruolo fondamentale, ha poi aggiunto William James, evidenziando la differenza di età tra l’uomo e la donna.

Claudio Malangone

Lo spettacolo portato in scena da Borderline Danza è frutto di una residenza di otto giorni, ha poi raccontato il fondatore della compagnia Claudio Malangone. Thread infatti è una coreografia di Susan Kempster nata durante una residenza artistica tenutasi nel mese di agosto a Vallo della Lucania presso il Teatro Leo De Berardinis.

Sei danzatori hanno lavorato intensamente per otto giorni: tempi record per realizzare una coreografia suggestiva. Borderline Danza intreccia, infatti, da anni scambi artistici con coreografi stranieri, dando vita a opere in cui l’individualità dell’interprete si mescola di volta in volta col linguaggio di uno specifico coreografo.

Matteo Bittante

Nulla è come sembra, afferma infine Matteo Bittante, autore di Over Under. Gli oggetti di scena, infatti, presenti sul palco nascondono significati oscuri, a partire dalla barca di carta che ci riporta subito a un’infanzia felice. Bittante ha poi commentato l’uso di altri elementi scenici: le maschere che rendono gli interpreti simili a unicorni malvagi.

Raccontando del suo spettacolo – una dichiarata sovversione – il coreografo ha infine rivelato che il suo intento non è quello di provocare il pubblico, bensì se stesso.

Ha chiuso la serata Maria Teresa Scarpa, direttrice artistica di Ra.I.D. Festivals salutando e ringraziando gli ospiti e dando appuntamento per la prossima serata di spettacolo, venerdì 10 settembre.

È possibile rivedere il primo appuntamento di Digital Ra.I.D. Dopofestival in qualsiasi momento, in streaming sulle pagine Facebook e Youtube ufficiali del festival.

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