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Fa bene danzare anche quando hai Alzheimer e Parkinson

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Di Fortunato Angelini

Nel corso degli anni, gli scienziati stanno scoprendo sempre di più i benefici che la danza porta alla salute. Inizialmente era considerato solo un esercizio fisico che aiutava a mantenere le persone giovani in forma. Oggi, stiamo assistendo a fatti della sua espansione sui benefici per la salute e il benessere generale come la riduzione dello stress, miglioramento delle interazioni sociali e un aumento su acutezza cognitiva per tutte le età, rendendo gli individui migliori e più intelligenti. Molte persone si sono iscritte a corsi di danza e danzano per una vita migliore e più sana.

Il New England Journal of Medicine ha riportato uno studio durato 21 anni sugli anziani, studio condotto dalla Einstein College of Medicine di New York City. L’obiettivo dello studio era misurare l’acutezza mentale nell’invecchiamento, utilizzando il metodo dei tassi di monitoraggio sulla demenza, tra cui il morbo di Alzheimer. Lo studio era concentrato sulla mente umana e sorprendentemente si e’ riscontrato che nessuna delle attività fisiche analizzate sembravano offrire un rallentamento della demenza; c’erano solo benefici cardiovascolari del corpo, ma nessuna attivita’ fisica migliorava realmente le funzioni della mente, ad eccezione di una, la danza. I ricercatori hanno voluto vedere se le attività ricreative fisiche o cognitive influenzavano l’acutezza mentale e hanno confermato che ci sono alcune attività che hanno avuto significativi effetti positivi sulla mente, mentre altre non hanno riportato alcun effetto positivo. E’ stato scoperto che frequentare la danza era l’unica attività fisica che offriva protezione dalla demenza. La danza e’ risultata il più grande riduttore del rischio di demenza di qualsiasi altra attività studiate, con un netto miglioramento cognitivo e fisico. Questi sono i risultati della ricerca:

Riduzione del rischio di demenza

Leggere- 35 %

Bicicletta e nuoto – 0 %

Fare cruciverba almeno quattro giorni a settimana – 47 %

Giocare a golf – 0 %

Danzare frequentemente – 76 %

Secondo la ricerca, il ballo liscio o da sala è una delle poche attività fisiche che possono ritardare l’insorgenza di demenza. Si tratta di un’attività cognitiva che richiede concentrazione. Un neurologo e professore presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York il Dr. Richard Coaten, afferma che in una sala da ballo la danza coinvolge precise attività fisiche, l’ascolto della musica, ricordare i passi di danza e prendersi cura del partner, tutto cio’ coinvolge la mente. La sfida mentale di danzare richiede a una persona di pensare di più e si e’ riscontrato che le persone usano piu’ funzioni del loro cervello, diventando cerebralmente e fisicamente coinvolti sull’azione. La danza e’ l’esercizio ideale a basso impatto che flette le funzioni clebrali, aumentando la flessibilità e la resistenza fisica, rafforza il cuore e le ossa, e brucia calorie. Le danze da sala comprendono varietà di stili, questo fa sì che le persone non si limitano a un solo stile di danza, ma ne imparano diversi. Quale scelta migliore per essere in buona salute e combattere il morbo di Alzheimer danzando?

Anche nelle persone con Parkinson il collegamento tra l’intenzione di muoversi e iniziare l’azione e/o completare l’azione viene interrotta a causa della dopamina (un neurotrasmettitore che passa i messaggi dal cervello ai muscoli) i cui livelli si abbassano. Il movimento non e’ più automatico e cosciente, ma uno sforzo maggiore può essere necessario per avviare o eseguire una determinata azione.

I movimenti ritmici e ripetitivi della danza possono aiutare i sintomi motori, quali bradicinesia e  acinesia (La bradicinesia è un rallentamento nell’esecuzione dei movimenti e dei gesti, mentre l’acinesia è una difficoltà ad iniziare i movimenti spontanei), blocco motorio improvviso (“freezing gait” o congelamento della marcia in cui i piedi del soggetto sembrano incollati al pavimento), la danza fornisce una mappa per il movimento, che ti fa pensare a come muoversi prima di farlo realmente. Può anche contribuire ad addestrare la mente ad avviare sequenze complete su schemi di movimento. Con il tempo e con la pratica questo diventa sempre più facile portando anche la fiducia nell’individuo affetto da questa malattia, che può essere molto utile nelle attività quotidiane, come il mantenimento di un ritmo costante in una strada affollata o mantenere il movimento al momento del pagamento alla cassa di un negozio. E’ come se il ritmo della danza aiutasse a riscoprire i propri movimenti automatici persi.

Alcune persone hanno scoperto che marciando ‘camminando’ sulla musica li aiuta a superare episodi di congelamento ‘freezing gait’. Se sentono i piedi incollati al pavimento, cantando o canticchiando un motivetto di marcia li può aiutare a sbloccare i piedi e far ripartire il movimento di marcia seguendo un ritmo. In alcuni, ma non per tutti, la danza può anche migliorare il tremore e discinesia (movimenti involontari), fornendo nuove mappe per la sincronizzazione e il controllo dei movimenti. Questo accade di solito quando questi sintomi non sono troppo gravi.

La postura può anche migliorare, soprattutto se si esegue una routine di warm-up (riscaldamento) utilizzando un vero e proprio allenamento alla sbarra, anche la parte posteriore di una sedia stabile puo’ essere utilizzata come sbarra. Molte persone affette da questa malattia che danzano regolarmente, dicono di notare un miglioramento significativo nell’ equilibrio nella postura e nella flessibilità , e il movimento diventa divertente. Alcuni hanno notato che la pratica di passi di tango hanno migliorato il loro equilibrio e la mobilità.

Più ricerca è ancora necessaria in quest’area di terapia, ma uno studio pubblicato nel 2007 presso la Washington University di St. Louis, USA a messo a paragore due gruppi di 19 persone con Parkinson con 21 ore di lezioni, un gruppo di tango argentino e un gruppo classi di rafforzamento. Nelle lezioni di danza erano inclusi esercizi di stretching ed esercizi di equilibrio, passi di tango con gioco di gambe e danzare con e senza un partner. Per le classi di esercizi di rafforzamento erano inclusi esercizi seduti, seguiti da esercizi in piedi con il supporto sedia, rafforzamento degli addominali ed esercizi di stretching. Entrambi i gruppi hanno mostrato significativi miglioramenti nella mobilità funzionale mediante test standardizzati, ma quelli del gruppo di tango hanno mostrato un miglioramento maggiore sull’equilibrio. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari, ma suggerisce fortemente che la danza può essere utile per le persone affette da Parkinson.

Mentre la danza in generale può aiutare in molti modi, tra cui la qualità complessiva della vita e l’integrazione sociale, sicuramente il movimento del tango e balli da sala possono essere particolarmente utili per bilanciare, dare inizio al movimento seguendo uno schema, imparare a muoversi a diverse velocità seguendo un ritmo dove alcune volte si deve addirittura camminare all’indietro.

In Inghilterra come negli USA e’ oramai da anni che si stanno formando associazioni ed insegnanti di danza, qualificati, compreso English National Ballet che offrono classi alle persone affette da queste malattie degenerative. Nel Regno Unito, addirittura, NHS, ovvero l’equivalente della ASL in Italia, consiglia e indirizza persone affette da Demenza, Alzheimer e Parkinson a classi di danza, come parte delle terapie mediche per rallentare i processi di queste malattie. Questo aiuta a dare integrita’ e dignita’, oltre che indipendenza a questi individui affetti da queste malattie degenerative.

 

Referenze:

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Dementia: Walking not wandering: Fresh approaches to understanding and practice. London: Hawker Publications.

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The European Parkinson’s Disease Association (EPDA)

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