E’ durante l’ Expat Expo 2015, una vetrina di Wahlberliner che Daniela Lucato ha avuto la possibilità di creare e presentare il suo ultimo lavoro “Connecting Fingers”.
La coreografia si ispira alla vita di numerosi rifugiati che vivono nei campi profughi in Germania. Dopo averli intervistati per capire cosa significa realmente essere un rifugiato, e qual è il bagaglio emotivo e sociale che viene con esso, ha deciso di trasformare queste storie incredibili, a volte tristi, in danza e movimento.
Daniela Lucato ha scelto di lavorare con quattro ballerini. Tutti abbastanza adulti di età e questo sicuramente ha portato una grande profondità alla sua coreografia, considerando quanto sia difficile esprimere in danza le storie strazianti che ha scelto di raccontare.
I movimenti sono morbidi, lunghi, precisi e i ballerini li eseguono con incredibile maturità e sensibilità. E’ bello vedere come gli artisti mantengano la propria identità e qualità, mentre la coreografia si rivela. I ballerini, tre femmine e un maschio, si muovono insieme o separatamente, ma sembrano sempre essere collegati da un filo immaginario. Duetti, assoli e parti di gruppo sono solo alcuni degli elementi utilizzati in “Connecting Fingers” per stimolare la fantasia e l’immaginazione del pubblico. Durante tutto lo spettacolo si può ascoltare anche la voce reale dei rifugiati che raccontano momenti di vita, a volte tragici, che li hanno portati a prendere la decisione di lasciare le loro case per trasferirsi in Germania.
Davide Pietro Cocchiara

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