BTT

TORINO – Openclass, spettacoli e residenze animano il mese di marzo del Balletto Teatro di Torino. Si inizia con una master class di Manfredi Perego, che sarà in scena per il BTT al Festival Quelli che la danza. Si prosegue con la residenza artistica di Silvia Gribaudi nell’ambito del progetto Swans never die. Segue poi la residenza artistica di Marta Ciappina per il progetto NOI.

La ricerca della consapevolezza

Per l’openclass di questo mese, il BTT propone una lezione tenuta da Manfredi Perego. La lezione si svolge martedì 8 marzo dalle 10:00 alle 11:30 nella sede del BTT. La classe si concentra sui principi di versatilità e cambio di stato, alternando esercizi di coppia e di gruppo. L’obiettivo, oltre a preparare il corpo al lavoro coreutico, è la ricerca della consapevolezza e la crescita individuale.

La master class tenuta da Manfredi Perego è rivolta a danzatori professionisti, ma anche ad attori che abbiano già fatto un lavoro fisico sul corpo.

“Il tema di queste lezioni varia di mese in mese”, racconta Viola Scaglione, direttrice artistica del BTT. “Il mese precedente, per esempio, abbiamo realizzato degli incontri con Dance Well – movement research for Parkinson. Un laboratorio rivolto a persone affette da Parkinson ma aperto a tutti. Cerchiamo, con le nostre openclass, di creare molta inclusione e una grande apertura”.

Oscillare tra razionalità e irrazionalità

L’openclass di marzo è strettamente legata allo spettacolo Anemoi_secondo studio. Una coreografia di Manfredi Perego, appunto, con i danzatori del BTT. La coreografia andrà in scena, venerdì 11 marzo, al Teatro Nuovo di Napoli nell’ambito del Festival Quelli che la danza.

Il punto di partenza di questa ricerca coreografica è l’istante di oscillazione tra il razionale e l’irrazionale. La lotte interiore tra la percezione del divino e la propria razionalità. Una danza in cui il vento muove, distrugge, cura, culla. Il suo capriccio è fonte di mistero e credenze.

Anemoi_secondo studio
Coreografia Manfredi Perego
Musiche originali Paolo Codognola
Luci Ornella Banfi e Marco Albanese
Costumi Manuela dello Preite
Interpreti Danzatori del Balletto Teatro di Torino
Assistente Alessandra Giacobbe

Swans never die

Dal 14 al 23 marzo, presso Lavanderia a Vapore, il Balletto Teatro di Torino organizza una residenza artistica con Silvia Gribaudi. Peso piuma è il nome della ricerca nell’ambito del progetto Swans never die.

La residenza intende, infatti, indagare alcuni aspetti della coreografia La morte del cigno nella storica versione interpretata da Anna Pavlova. In tal modo, dunque, si vuole far incontrare il repertorio classico con il linguaggio ironico, coinvolgendo al contempo lo spettatore.

Peso piuma è frutto di una precedente collaborazione tra il BTT e Silvia Gribaudi, che aveva già preso parte al progetto NOI. La residenza sfocerà in una coproduzione volta alla realizzazione di uno spettacolo.

L’asilo visionario

Gli appuntamenti del BTT per questo mese terminano con la residenza di Marta Ciappina per il progetto NOI. Dal 31 marzo al 1 aprile, nella sede del Balletto Teatro di Torino, dalle 10:00 alle 12:00.

L’incontro appare come un rifugio per studiosi, un asilo visionario che accoglie l’allenamento. Questo, infatti, è metodico e sistematico, e si sviluppa dall’analisi del movimento. Lo studio valorizza la logica del moto e osserva come il movimento attraversi il corpo. L’appuntamento è pertanto rivolto a corpi alfabetizzati, che abbiano posto al centro della propria ricerca l’allenamento al pensiero e alla soavità.

Il progetto NOI nasce nel 2019. Si tratta di residenze della durata di due o tre giorni, approfondimenti privi di scopo produttivo. Una residenza, dunque, che non ponga sotto pressione l’artista, lasciandolo libero di sperimentare. In questo senso, NOI è un piccolo rifugio per artisti che vogliono condividere passioni ma anche frustrazioni, ispirazioni e idee.

“Individuo degli artisti che osservo, perché sono prima di tutto una spettatrice” racconta Viola Scaglione, “Artisti in cui riconosco un processo creativo, un rigore, una dedizione e una voglia continua di ricerca. Da questi incontri potrebbe nascere qualcosa, ma anche no e va bene così. C’è molta libertà in questo senso”

Il nome, NOI, rispecchia dunque la volontà di creare una comunità. Un modo per entrare in contatto con coreografi e interpreti lontani. L’obiettivo del BTT è quindi quello di ampliare i propri orizzonti, di essere inclusivo.

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