VENEZIA- Biennale Danza 2023, a Simone Forti il Leone d’Oro alla carriera. “Artista del movimento”, come ama definirsi, è tra le figure più versatili e influenti nello sviluppo delle pratiche performative contemporanee. Nata a Firenze da una famiglia di industriali ebrei emigrati negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali fasciste, Simone Forti nel 1955 comincia la sua formazione nella danza a San Francisco, partecipando agli innovativi laboratori di Anna Halprin attraverso la quale conosce un modo nuovo di ballare e costruire la coreografia, liberata di ogni elemento non essenziale e aperta all’ improvvisazione. A New York, quattro anni dopo, avviene l’incontro decisivo con Robert Dunn, che la introduce alla lezione di John Cage sull’indeterminatezza e la libertà espressiva.
La motivazione di Wayne McGregor
“Simone Forti ha dato vita a un corpus di opere – performance, disegni, film, video, fotografia, installazioni e scritti – sorprendente per varietà e unico per capacità visionaria. Innovatrice su vasta scala e specialista dell’improvvisazione nella danza, l’arte di Simone Forti ha spesso unito elementi quali il movimento, il suono e gli oggetti in nuove e sorprendenti articolazioni ibride, lavoro che è stato tanto fondamentale nello sviluppo della postmodern dance quanto illuminante per il minimalismo”, si legge nella motivazione di Wayne McGregor, direttore della Biennale Danza.
“Autodefinitasi artista o movement artist, così da non costringersi nelle convenzioni e ortodossie dell’essere una ‘coreografa’, Simone Forti si è sempre mossa liberamente e senza confini tra mondi creativi, intrecciando diverse discipline e – facendo questo – ha sostenuto la superiorità del corpo, o piuttosto ‘il pensare con il corpo’ come forza di sperimentazione, azione e (re)invenzione.
Le sue opere sono esposte nei più importanti musei e collezioni del mondo; le sue tecniche di improvvisazione della danza, ispirate al mondo naturale vengono insegnate a studenti desiderosi di connettersi con il loro potenziale essenziale di danzatori, un potere che indubbiamente è il fulcro della sua danza coraggiosa. Il rigore del suo pensiero e la semplicità di esecuzione, il suo spirito impertinente, la curiosità infinita – tutto contribuisce a consolidare l’eredità di Simone Forti quale vero genio artistico.
Leone d’argento alla Compagnia Tao Dance Theater
Alla Compagnia Tao Dance Theater, fondata nel 2008 a Pechino e in breve tempo contesa dai maggiori festival e teatri, è andato il Leone d’Argento. I Leoni sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia accogliendo la proposta di Wayne McGregor, , e verranno consegnati nel corso del 17esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea che si svolgerà a Venezia dal 13 al 29 luglio 2023.
I vincitori degli anni scorsi
In passato il Leone d’Oro alla carriera per la Danza era stato attribuito a Merce Cunningham (1995), Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008), William Forsythe (2010), Sylvie Guillem (2012), Steve Paxton (2014), Anne Teresa De Keersmaeker (2015); Maguy Marin (2016); Lucinda Childs (2017); Meg Stuart (2018), Alessandro Sciarroni (2019), La Ribot (2020), Germaine Acogny (2021), Saburo Teshigawara (2022). Il Leone d’Argento, dedicato alle promesse della danza o a istituzioni che si sono distinte nel far crescere nuovi talenti, in passato è stato attribuito al Performing Arts Research and Training Studios di Anne Teresa De Keersmaker (2010), Michele Di Stefano (2014), Dana Michel (2017), Marlene Monteiro Freitas (2018), Steven Michel e Théo Mercier (2019), Claudia Castellucci (2020), Oona Doherty (2021), Rocío Molina (2022).