Ha studiato pianoforte, con importanti maestri del Teatro dell’Opera di Roma e dell’Accademia Nazionale di Danza, è diventato pianista accompagnatore per poi perfezionarsi in Musica in Relazione alla Danza e Storia e Stili della Danza presso la Royal Academy of Dance. Mentre si perfeziona nell’attività pianistica si laurea anche in Giurisprudenza con tesi sperimentale sui profili pubblicistici di riforma degli enti lirici. Ed ora svolge attività di rappresentanza artistica internazionale per il settore della danza e opera lirica per numerosi enti lirici italiani europei. Una carriera costruita passo passo con passione e dedizione. Stiamo parlando di Antonio Desiderio che ho incontrato a Noto durante una delle sue ultime “fatiche”: la quarta edizione del Premio Eccellenza della Danza di cui è direttore artistico lavorando al fianco dell’instancabile organizzatore siciliano Vincenzo Macario. Un’iniziativa arrivata alla quarta edizione in una città della Sicilia particolarmente affascinante, Noto, meglio conosciuta come la capitale del Barocco.

L’importanza di creare in Sicilia il Premio Eccellenze della Danza

“L’idea di dar vita a questo premio nasce proprio dal desiderio mio e di Macario di creare una manifestazione importante di danza in Sicilia, o meglio al Sud. Quando ci siamo incontrati ed abbiamo deciso di lavorare insieme ci siamo innanzitutto posti come obiettivo di portare i più grandi nomi della danza. E credo che ci siamo riusciti, visto che quest’anno è arrivato fin qui il grande Vladimir Malakhov. Un Dio. Basti dire che è stato nominato miglior ballerino del mondo dalla prestigiosa rivista Japan’s Dance Magazine”.

Le prime edizioni non sono state fatte a Noto, ma in provincia di Siracusa e a Catania.

“Si. La prima edizione per motivi organizzativi l’abbiamo realizzata al Teatro Greco di Palazzolo Acreide, altra cittadina barocca della provincia di Siracusa. Il secondo anno, invece, ci siamo spostati a Catania al Teatro Metropolita. Un’ edizione bellissima dove oltre a Viviana Durante abbiamo ospitato tanti danzatori scaligeri. Negli anni abbiamo avuto grandi nomi: Oxana Xichenko, consulente artistica del Bolshoi, Oriella Dorella, Anna Maria Prina, Stephem Delattre, Vladimir Derevianko, Maria Grazia Galante. E ne cito soltanto alcuni”.

E poi siete arrivati a Noto.

“Si. La terza edizione e quella di quest’anno (ne abbiamo saltata una per motivi legati alla pandemia) le abbiamo fatte a Noto, nel bel teatro Tina Di Lorenzo. E ne siamo molto soddisfatti”.

E’ un premio che cresce piano ma che ha già una riconoscibilità sul territorio nazionale.

“I fattori di crescita sono due: tutti i premiati sono affascinati all’idea di venire in Sicilia, regione amatissima e meta molto ambita soprattutto dagli stranieri. Il secondo motivo è dato dal fatto che in questa regione sono pochissime le occasioni di visibilità per tanti giovani che vogliono fare della danza il proprio lavoro. Il nostro premio dà la possibilità di accedere a borse di studio internazionali e nazionali importanti, strumenti di formazione essenziali per i ballerini più giovani e questo fa la differenza”.

Vladimir Malakhov e Antonio Desiderio

Potrebbe anche diventare un premio itinerante e spostarsi a Palermo o a Catania dove ci sono due teatri importanti del Sud come il Teatro Massimo e il Teatro Vincenzo Bellini?

“Chi lo sa. L’unica certezza è che è un premio nato in Sicilia per la Sicilia e per il tutto Sud”.

Il Premio Eccellenze della Danza è soltanto una delle tue tante attività. In realtà tu lavori come manager nel settore della danza ,ma anche della lirica collaborando con importanti enti italiani.

“Si sono partito occupandomi dei due settori, ma con il passare del tempo la danza mi ha conquistato maggiormente. Forse anche perchè l’ambito lirico ha tante agenzie di riferimento, quello coreutico meno”.

Professionalità e competenza necessarie per essere credibili

Su Campadidanza parliamo molto di lavoro e di sbocco lavorativo. Se dovessi dare un consiglio a un giovane che vuole intraprendere il percorso manageriale nel settore della danza che cosa gli diresti?

“Professionalità e competenza. Due parole essenziali secondo me per poter raggiungere credibilità e autorevolezza nel settore. Io amo moltissimo il mio lavoro e per farlo ho cercato di procurarmi tutti gli strumenti per svolgerlo al meglio e credo di esserci riuscito. Lavorare con gli artisti è esaltante. Riuscire a coinvolgerli e ad appassionarli ad alcuni progetti è davvero molto gratificante”.

C’è ancora un sogno che non sei riuscito a realizzare?

“Tanti sogni li ho realizzati strada facendo. Uno è in fase embrionale. E’ un progetto ambizioso. Un progetto unico che spero di vedere nascere entro il 2024. Ma da uomo di teatro non aggiungo altro per motivi scaramantici”.

Sorride e poi aggiunge,

“Un progetto che partirà dal Nord Italia per attraversare tutta la Penisola. Non dico altro”.

Quest’anno a Noto hai portato tra i tanti Malakhov. L’anno prossimo?

“Mi piacerebbe avere Mikhail Baryshnikov. Chissà!”

 

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.