Torna a Torino Altissima Povertà, l’intenso e appassionato lavoro del coreografo Virgilio Sieni ispirato alla poetica del gesto. L’evento,  inserito nella programmazione di Biennale Democrazia 2017, è in programma domenica 2 aprile alle 14.45 e sarà in replica alle 17 e alle 18 nelle sale di Palazzo Civico. L’appuntamento si rinnoverà giovedì 13 aprile a Novara, dove ad accogliere il gesto dei performer sarà il Salone dell’Arengo del duecentesco Palazzo comunale.

Il progetto –  Altissima Povertà ha debuttato nel 2016 nella Galleria Grande della Reggia di Venaria, dopo un lavoro condotto da Sieni insieme ai suoi dieci collaboratori (quasi tutti esponenti della danza torinese). Protagonisti settantacinque danzatori e cittadini dai 10 agli 80 anni, impegnati per quattro mesi di prove in diversi spazi della città, dalle periferie al centro. Tredici i quadri animati, incentrati sulla deposizione di Cristo, con un pubblico libero di camminare e muoversi fra un gruppo e l’altro. Il coreografo fiorentino, protagonista assoluto della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni 80, è approdato a questo lavoro dopo il Vangelo secondo Matteo e la Divina commedia. L’idea alla base di questa creazione è quella di creare uno scambio reciproco tra le persone e l’arte: la comunità ridà vita a un’opera d’arte e l’opera d’arte, a sua volta, riprende vita attraverso questa comunità di danzatori e di sguardi.

Il nuovo allestimento – Per il ritorno di Altissima Povertà sono stati riallestiti alcuni quadri coreografici con trenta performer che si fanno interpreti di un luogo condiviso, animando le sale seicentesche del Palazzo comunale in un percorso coreografico itinerante.  Una comunità che torna a essere “polis” grazie ad una virtuosa sinergia sul territorio che fa dialogare i luoghi del corpo e dell’arte. La prima azione coreografica sarà seguita da un incontro dal titolo L’anima dei luoghi, il corpo della polis. Sieni e lo storico dell’arte Tomaso Montanari dialogheranno sul tema dell’interazione dei corpi nello spazio delle città e dell’identità cui essi volgono nella dimensione contemporanea. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

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