GORIZIA – Fra pochi giorni è previsto il taglio del nastro della seconda edizione del Visavì Gorizia Dance Festival, in programma dal 28 al 31 ottobre. Si tratta del primo festival internazionale transfrontaliero di danza contemporanea che si svolgerà, appunto, nella italiana Gorizia e nella slovena Nova Gorizia.

Due città, due prime, due miti e due interpretazioni della contemporaneità

Il primo ad aprire le danze sarà l’SNG Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica, giovedì 28 ottobre alle 18:30, con la prima mondiale di ICARUS di Michal Rynia e Nastja Bremec Rynia. Alle 20:45 invece toccherà al Teatro comunale di Gorizia Giuseppe Verdi, dove, alla presenza degli enti sostenitori e delle autorità delle due città ospitanti, il direttore artistico Walter Mramor e la madrina del Festival Donatella Ferrante inaugureranno la seconda edizione con un simbolico taglio del nastro. Ma la serata non finisce così: alle 21:30, in anteprima mondiale, INFERNO di Roberto Castello. Due città, due prime, due miti e due interpretazioni della contemporaneità.

La strada di a.ArtistiAssociati nella promozione della danza

Il progetto è stato ideato e organizzato dalla cooperativa a.ArtistiAssociati, fondata nel 1987 a Gorizia da Walter Mramor e che all’inizio degli Anni Duemila ha intrapreso una strada nuova investendo nella promozione della danza sul territorio regionale. Nel 2006 l’azienda ha avviato il primo Circuito Danza del Friuli Venezia Giulia. Oggi è stata scelta per occuparsi della quarta edizione di NID Platform, il più importante evento dedicato alla danza italiana.

Il Visavì Gorizia Dance Festival ha ricevuto dal Ministero della Cultura il riconoscimento di Progetto Speciale. Sicuramente la manifestazione ha nella dimensione transfrontaliera una delle sue maggiori peculiarità. Il titolo di Capitale Europea della Cultura 2025 che Nova Gorica e Gorizia si sono aggiudicate grazie ad un progetto congiunto rappresenta un obiettivo di crescita comune al quale anche il Festival darà il suo contributo. Così da un lato abbiamo la valorizzazione del territorio locale, la sensibilizzazione e circolazione di pubblico; dall’altro lato l’apertura internazionale, la mobilità di artisti e operatori e lo sviluppo di una rete nuova e solida.

Una dimensione di vicinanza, partecipazione, dialogo e scambio

Gli spettatori avranno occasione di partecipare anche ad incontri. Oltre a quelli istituzionali altri spazi saranno adibiti all’accadimento teatrale come il Palazzo Attems Petzenstein dei Musei Provinciali, dove Marta Bevilacqua darà vita a Visavì Meets Art. Dopo Icarus e Inferno sono in programma LES MISERABLES di Carlo Massari, ESERCIZI PER UN MANIFESTO POETICO con il collettivo M.I.N.E., la prima mondiale di CINQUE DANZE PER IL FUTURO di Davide Valrosso, la prima italiana di SOUL CHAIN di Sharon Eyal, esperienze quali VISAVÌ SHORT FORMAT con Giovanni Leonarduzzi e Pablo Girolami e VISAVÌ EXPERIMENTAL CONTEST in collaborazione con la Compagnia Bellanda. Infine, chiuderà questa seconda edizione, al Teatro Verdi di Gorizia alle 18.30, la prima italiana di INDEFINITE FREQUENCY di Milan Tomášik, Charlie Brittain & SToP.

Il termine Visavì, dal francese vis-à-vis, è utilizzato nel lessico goriziano nell’accezione di “di fronte”. Così il giovane Festival propone una dimensione di vicinanza, partecipazione, dialogo e scambio attraverso il linguaggio universale della danza.


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