NAPOLI – Il Lago dei cigni torna sul palcoscenico del San Carlo dopo due anni dalla versione presentata nel 2019 dall’allora direttore Giuseppe Picone. Allora le coreografie furono dell’artista cubano Ricardo Nuňez nella ripresa di Patrizia Manieri, ex étoile del teatro.  Questa volta si tratta di una versione a firma tutta francese con un legame stretto con l’Opéra di Parigi: Clotilde Vayer, ex ballerina e maître de ballet, nella sua prima stagione da direttrice a Napoli, guida il corpo di ballo del Teatro di San Carlo nel capolavoro di Petipa-Ivanov con le coreografie di Patrice Bart, dal 1972 étoile della compagnia francese.

Il Lago dei cigni nel destino di Patrice Bart

La nomina a stella di Bart fu fatta proprio a seguito della sua interpretazione del principe Sigfrido nel Lago dei cigni nella versione di Vladimir Bourmeister (creata nel 1953 per il teatro Stanislavskij e Nemirovitch-Dancenko di Mosca) che dal 1960 era in repertorio a Parigi. Negli anni Ottanta, quando Rudolf Nureyev (scegliamo di adottare la trascrizione internazionale e non quella francese in Rudol’f Nureev) propose la sua versione alla compagnia dell’Opéra, scoppiò una sorta di rivolta.

I ballerini in sciopero non volevano abbandonare la nota versione di Bourmeister, molto curata dal punto di vista drammaturgico secondo i dettami registici di Stanislavskij, per quella di Nureyev (che aveva debuttato nel 1964 a Vienna con enorme successo) che prevedeva un approccio più moderno e psicanalitico al personaggio di Sigfrido e, soprattutto, una coreografia difficile ed ostica. Si giunse ad un compromesso con lo stesso numero di repliche per entrambe le versioni. Chissà se Bart, all’epoca, fu tra i contestatori! Al debutto parigino di Nureyev, Patrice Bart interpretò il ruolo di Rothbart.

Oggi la versione di Bourmeister e quella di Nureyev sono tra le più rappresentate nei teatri dell’Europa occidentale benché il Lago dei cigni sia il balletto che conta il maggior numero di riproposizioni sia nel registro classico che in quello contemporaneo, tra cui ricordiamo le celebri letture di Mats Ek, Metthew Bourne, Alexander Ekman, solo per citarne alcune.

Le origini del balletto nato dal genio musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Il balletto, nato dal genio musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij, andò in scena per la prima volta nel 1877 al teatro Bol’šoj di Mosca con le coreografie di Julius Wenzel Reisinger che non fu in grado di creare un’opera compiuta, lasciando ad alcuni ballerini la libertà di creare le proprie variazioni, determinando uno spettacolo disunito che non ebbe successo. Lo stesso compositore restò molto deluso dalla coreografia. La partitura fu abbandonata e ritrovata anni dopo da Marius Petipa che nel 1895, più di un anno dopo la morte del compositore, rimise in scena il balletto per il Mariinskij di San Pietroburgo, insieme al collaboratore Lev Ivanon. In questa occasione vi furono vari interventi relativi all’ordine dei brani musicali da parte del direttore d’orchestra e compositore padovano Riccardo Drigo. Fu un successo determinato da vari fattori tra cui si devono valorizzare le innovative idee di Ivanov che nell’adagio del passo a due del II atto, tra Sigfrido e Odette, non lasciò il corpo di ballo fermo ed estraneo alla vicenda, come in genere era abituato a fare Petipa per evidenziare i solisti, ma fece partecipare coreograficamente i cigni al fine di amplificare il pathos realizzato dai due protagonisti. Importante fu anche la ricchezza dell’allestimento scenico di Michail Botcharov, Henryk Levogt e Ivan Andreev. Memorabile fu l’interpretazione del doppio ruolo di Odette/Odile da parte di Pierina Legnani in coppia con Pavel Gerdt. Già pochi anni dopo, nel 1901 ci fu la nuova versione moscovita di Alexandr Gorskij, coreografo innovatore della generazione successiva a quella di Petipa, che fu poi da modello per le successive riprese in epoca sovietica di Asaf Messerer e Yuri Grigorovic.

Il debutto al San Carlo del Lago di Bart e il programma Families

Patrice Bart, dal 28 dicembre al 5 gennaio, presenta al San Carlo la sua personale versione del balletto creata nel 1997 a Berlino, che riprende e va oltre la lezione di Nureyev. Il coreografo ha voluto ambientare il suo Lago negli anni intorno al 1910, quelli della belle epoque (gli anni che dalla fine dell’Ottocento arrivano al 1914). Si tratta di un periodo in cui la cultura europea si proiettava con fiducia e incoscienza verso le novità scientifiche e tecnologiche senza presagire la catastrofe della prima guerra mondiale.

La storia dell’amore tra Odette e il principe Sigfrido, contrastato dal mago Rothbart che ha trasformato la principessa in cigno, assume anche in questo caso sfumature edipiche nel rapporto tra la regina madre e il figlio. Protagonisti saranno i ballerini della compagnia del San Carlo che già nella gestione di Giuseppe Picone erano stati valorizzati in varie occasioni: Luisa Ieluzzi, Claudia D’Antonio e Annachiara Amirante si alterneranno nel ruolo di Odette/Odile e Alessandro Staiano, Salvatore Manzo e Danilo Notaro nel ruolo del principe Sigfrido.

L’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma prevede le scene e i costumi di Luisa Spinatelli, l’orchestra è diretta dal maestro Benjamin Shwartz. Da segnalare l’ottima iniziativa di proporre il solo atto bianco dei cigni e il divertissement dal III atto in matineé con prezzi familiari per avvicinare tutti al magico mondo del balletto classico.

Le date e il cast

Pëtr Il’ič Čajkovskij
IL LAGO DEI CIGNI

Direttore | Benjamin Shwartz

Coreografia | Patrice Bart

Scene e Costumi | Luisa Spinatelli

 debutto al Teatro di San Carlo

Interpreti

Principessa Odette / Odile LUISA IELUZZI (28, 30 dicembre, 5 gennaio), CLAUDIA D’ANTONIO (29 dicembre) ANNA CHIARA AMIRANTE (2, 4 gennaio)

Principe Sigfried ALESSANDRO STAIANO (28, 30 dicembre, 5 gennaio), SALVATORE MANZO (29 dicembre) DANILO NOTARO (2, 4 gennaio)

Rothbart ERTUGREL GJONI (28, 29, 30 dicembre, 5 gennaio) ALESSANDRO STAIANO (2, 4 gennaio)

Madre ANNALINA NUZZO (28, 30 dicembre, 5 gennaio) ANNA CHIARA AMIRANTE (29 dicembre) LUISA IELUZZI (2, 4 gennaio)

Benno STANISLAO CAPISSI (28, 30 dicembre, 5 gennaio) CARLO DE MARTINO (29 dicembre) SALVATORE MANZO (2, 4 gennaio)

Orchestra e Balletto del Teatro di San Carlo

Direttore del Balletto | Clotilde Vayer

Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma

 Teatro di San Carlo

martedì 28 dicembre 2021, ore 20:00
mercoledì 29 dicembre 2021, ore 18:00
giovedì 30 dicembre 2021, ore 18:00 –
domenica 2 gennaio 2022, ore 17:00
martedì 4 gennaio 2022, ore 20:00
mercoledì 5 gennaio 2022, ore 18:00

SERIE FAMILIES

mercoledì 29 dicembre 2021, ore 11:30 – FAMILIES

giovedì 30 dicembre 2021, ore 11:30 – FAMILIES
venerdì 31 dicembre 2021, ore 11:30 – FAMILIES
martedì 4 gennaio 2022, ore 11:30 – FAMILIES
mercoledì 5 gennaio 2022, ore 11:30 – FAMILIES

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