MILANO – Il 3 e 4 dicembre al Teatro della Contraddizione torna Julyen Hamilton e insieme alla sua compagnia, la Allen’s Line, con il lavoro The Eclipse of Reason. Ci troviamo nell’ambito della Rassegna In Controdanza curata da MOWlab e Teatro della Contraddizione.

Immagini del nostro tempo. Un’opera di danza che contiene uno spettacolo teatrale; uno spettacolo teatrale che contiene la danza. Racconta di un’eclissi della ragione. Un racconto dall’esterno e uno sguardo dall’interno. Un’eclissi, un tempo di presa di coscienza e di consapevolezza celata.

Creatività improvvisativa

Julyen Hamilton (www.julyenhamilton.com) è danzatore, coreografo, musicista, poeta e docente. Si occupa di danza da oltre quarant’anni e le sue creazioni girano tutto il mondo. Nato e cresciuto in Inghilterra, si è formato a Londra negli anni ’70, periodo di radicale sperimentazione che lo ha portato a diventare uno degli esponenti delle performance innovative basate principalmente sull’improvvisazione. Così il suo lavoro si fonda sulla composizione istantanea di partiture coreografiche, accompagnate da testi anch’essi per la maggior parte improvvisati, coniugando la pratica di scrittura con la raffinata abilità nel movimento. Sulla stessa scia si pone il suo metodo di insegnamento. L’intento è quello di individuare le modalità attraverso cui la tecnica può evolvere in creatività improvvisativa e come tutto ciò possa essere trasmesso al momento della performance.

Il workshop e l’idea di spazio

E The Eclipse of Reason percorre questa strada. Ma c’è altro. Il 30 novembre, 1, 2 e 4 dicembre Hamilton metterà in campo la propria metodologia anche tramite un workshop dal titolo The Space Issue. Lo stage considera e pratica la natura essenziale dello spazio in cui la danza e il testo si sviluppano. Da un lato esplora i temi dello spazio radiale e cartesiano e il modo in cui influenzano il corpo in movimento; e dall’altro lo spazio teatrale dove pubblico e interprete si incontrano. Negli ultimi anni gli elementi compositivi di maggiore interesse, per Hamilton, sono stati proprio il tempo, lo spazio, la drammaturgia, la musica e la voce; derivano dalla sua esperienza di danzautore che crea materiale istantaneamente di fronte agli spettatori. L’obiettivo di base è la gestione del corpo e il suo “parlare” nello spazio, nel gesto e nel tempo. La sua coordinazione, il suo rapporto con il materiale che elabora e poi la condivisione con il pubblico.

Ed ecco che In Controdanza propone una duplice esperienza: al pubblico e a studenti e professionisti. Inoltre, la capacità di Hamilton di distillare e trasmettere i principi essenziali consente a una vasta gamma di danzatori e artisti di ogni genere con background diversi di avvicinarsi al suo approccio.


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