NAPOLI – Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea) scrivono al ministro Franceschini per chiedere l’annullamento del DM 377 del 25 ottobre 2021 riguardante “Criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo per il triennio 2022, 2023, 2024” e modifiche al Dm del 27 luglio 2017 che lega l’attività svolta nel 2022 e il contributo da assegnare nei due anni successivi. Il motivo? La preoccupazione crescente per l’aumento dei casi di Covid registrato in questi giorni che ha provocato, l’annullamento di molti spettacoli. A Napoli il Teatro di San Carlo ha dovuto cancellare le ultime quattro repliche de “Il lago dei cigni”, Casa del Contemporaneo ha annullato lo spettacolo di Giovanni Ludeno, e per lo stesso motivo hanno sospeso le attività Galleria Toledo e Teatro Mercadante. Numerosi, infatti, gli attori, danzatori e musicisti, risultati positivi alla variante Omicron su tutto il territorio nazionale.

Il mondo dello spettacolo dal vivo è preoccupato. Per questo, a giugno, era stato chiesto ai decisori politici di considerare il 2022 come anno ponte. Ma la richiesta non è stata ascoltata e con l’aggravarsi negli ultimi giorni della situazione sanitaria appare impossibile la presentazione della domanda di finanziamento entro il 31 gennaio.

Da qui le lettere partite dall’Agis e da C. Re.S.Co. che riportiamo di seguito.

Lettera dell’Agis a firma del Presidente Carlo Fontana

Egregio Ministro,
il forte e inatteso peggioramento della condizione pandemica sta creando notevoli e drammatiche ricadute per il settore dello spettacolo dal vivo. L’incremento dei contagi tra artisti e maestranze sta imponendo la sospensione di attività, il blocco di tournée e la cancellazione di programmazioni.

Tra l’altro, la preoccupazione crescente tra il pubblico disincentiva drasticamente la partecipazione con un impatto molto negativo sugli incassi. Tutto ciò fa ritenere che quantomeno la prima parte del 2022 sarà molto critica e complessa, confermandone la straordinarietà rispetto a ciò che gli strumenti normativi attuali immaginano come il normale avvio di un triennio. Il meccanismo previsto dal D.M. 377 del 25/10/2021 “Criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fus, di cui alla L. 30 /04/1985, n. 163, per il triennio 2022-2023-2024 e modifiche al D.M. 27/07/2017”, che lega l’attività svolta nel 2022 ed il contributo da assegnare nei due anni successivi.

Questo meccanismo genererà forti penalizzazioni dovute a condizioni indipendenti dalla volontà o dalla capacità degli operatori. Ci risulta, inoltre, che molti Sindaci abbiano già imposto, in maniera non uniforme,la chiusura di teatri, il blocco preventivo di attività o la riduzione delle capienze con la conseguenza che il sistema competitivo e comparativo che viene reintrodotto dal nuovo DM venga, anche in questo caso, falsato da fattori esterni. Per non parlare poi degli enormi costi in capo alle grandi strutture da cui dipendono masse stabili importanti, al cospetto di ricavi risibili, o del blocco delle attività in presenza delle scuole per il già fortemente compromesso comparto del Teatro ragazzi.

La progettazione di una triennalità entro il prossimo 31 gennaio, in queste condizioni di grave incertezza, non può che produrre ipotesi di lavoro generiche e sostanzialmente poco attendibili e, tuttavia, necessarie per il regolare svolgimento della procedura di esame delle domande. Le chiediamo, quindi, una riconsiderazione delle procedure del D.M. 377/2021 eD un incontro urgente per definire modalità e strumenti che consentano sostenibilità al settore dello spettacolo dal vivo in una fase nuovamente drammatica per operatori ed addetti.

Stralcio della lettera di C.Re.S.Co. a firma del Presidente Francesca D’Ippolito.

Egregio Ministro,
Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione la drammatica situazione che sta nuovamente colpendo tutto il settore dello spettacolo.(…) Gli operatori non sono nelle condizioni di programmare, produrre e progettare né di rassicurare i propri pubblici:appare evidente che almeno la prima parte del 2022 sarà estremamente complessa, richiedendo accorgimenti che il DM 377 del 25/10/2021 non può garantire né risolvere, nonostante quanto già previsto dall’art.3. Inoltre, poiché il 2022 è la base su cui costruire i cluster, nonché determinare il contributo dei due anni successivi, appare evidente che l’intero dispositivo richieda una revisione straordinaria come straordinaria è la situazione che stiamo vivendo.
(…)non è plausibile la progettazione di una triennalità entro il prossimo 31 gennaio. (…) C.Re.S.Co confida nella possibilità che con buon senso e lungimiranza si possa procedere nell’immediato all’annullamento del DM in vigore, sostituendolo con un DM di transizione che traghetti tutto il sistema verso l’uscita dallo stato di emergenza, con particolare attenzione ai lavoratori e alle imprese più fragili,che devono assolutamente essere messi in sicurezza.Le chiediamo un incontro urgente per immaginare insieme nuove misure per infondere al sistema dello spettacolo dal vivo un po’di speranza, dopo due anni di sofferenze.

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.