Adriana Borriello

AVELLINO – C’è fermento a Solofra, venerdì 1 settembre: una concomitanza di eventi che ha interessato anche gli spettatori della seconda serata di Ra.I.D. Festivals 2023.

Il rintocco delle campane di Santa Chiara ha segnato l’inizio dello spettacolo La conoscenza della non conoscenza, una “lecture performance” dell’Adriana Borriello Dance Research. Tre danzatori, la stessa Borriello, Donatella Morrone e Michele Ermini, sono entrati in scena da sinistra varcando gli archi del Chiostro. Si sono presentati in abiti quotidiani, colori sobri, scarpe da ginnastica. Al centro la coreografa Adriana Borriello i cui lunghi e candidi capelli spiccavano sulla maglia nera.

Svelare gli strumenti della creazione

“La nostra arte, come la maggior parte delle arti, necessita di disciplina infinita e lavoro quotidiano. Bisogna imparare a conoscere il proprio strumento, che per noi danzatori è il corpo”, Borriello munita di microfono ha così spiegato il titolo della performance. “Però le arti sceniche, tra cui la danza, si svolgono nell’hic et nunc. Nel momento scenico, dunque, ogni conoscenza deve svanire: ti devi consegnare a quello che accadrà”

Un viaggio parlato e danzato, quindi, quello presentato da Adriana Borriello e i suoi danzatori con l’intento di svelare gli strumenti della creazione coreografica e artistica, in senso lato. Fondamento di ogni opera d’arte è il ritmo, afferma la coreografa che prosegue evidenziando la differenza tra ritmo e tempo. Introduce poi i concetti di ritmo visivo, di forma, dell’alternanza tra pieni e vuoti, tra uguale e diverso, e altre caratteristiche essenziali di ogni coreografia e creazione artistica.

La performance procede dunque alternando spiegazioni verbali e movimenti scenici, enunciati teorici e dimostrazioni pratiche. Coinvolgenti le esecuzioni di alterazione del ritmo, della velocità, dell’intensità di movimento: il pubblico è stato catturato da quello che può sembrare un gioco divertente, ma che in realtà è quasi ricerca e sperimentazione coreografica. Borriello ha poi concluso la performance con una commovente dedica alla madre, da poco venuta a mancare.

La coreografa è apparsa sul palco elegante, ironica e autoironica; carismatica, ha catturato l’attenzione degli spettatori col suo gesto pulito, preciso. Insieme ai suoi danzatori – il trio agisce improvvisando di volta in volta a partire da un canovaccio prestabilito – ha fatto davvero danzare lo spazio. Se dunque i momenti di dimostrazione pratica e di danza vera e propria hanno entusiasmato il pubblico, meno appassionanti sono apparse le spiegazioni teoriche.

In alcuni punti, infatti, si ha quasi l’impressione di assistere a una lezione, un laboratorio coreografico se non addirittura un seminario – non va dimenticata l’attività di docente di Adriana Borriello presso l’Accademia Nazionale di Roma. Gli enunciati teorici, quindi, rischiano di risultare forse un po’ troppo ardui per il pubblico digiuno di danza, e allo stesso tempo molto ben noti agli addetti ai lavori. In ogni caso La conoscenza della non conoscenza ha stimolato un appassionato dibattito sulla necessità o meno di educare il pubblico alla fruizione della danza.

“Pari Intervallo”: la mostra fotografica

Il dibattito si è dunque spostato, al termine dello spettacolo, nella Sala Archi del Chiostro di Santa Chiara. Qui gli spettatori hanno preso parte a un rinfresco e visionato la mostra Pari Intervallo a cura di Scuola IoPhotografo. Protagonisti della mostra fotografica gli artisti di Borderline Danza: Pari Intervallo infatti fa parte del più ampio progetto Come as you are: l’arte nuda da ogni pregiudizio, messo in piedi dalla compagnia di Claudio Malangone vincitrice del progetto speciale MIC 2023.

Il prossimo appuntamento con Ra.I.D. Festivals è quindi previsto venerdì 8 settembre. Doppia e ultima performance al Chiostro di Santa Chiara: in scena prima la Compagnia siciliana Petranuradanza con Sciara, coreografie e regia di Salvatore Romania e Laura Odierna. E, subito dopo, Mala tempora di ArteDanza.

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