NAPOLI – E’ morta Marilena Riccio. La Signora del “Coreografo elettronico” se n’è andata ieri lasciando attoniti chi le voleva bene e la stimava. La notizia è rimbalzata a tarda sera lasciando senza parole il mondo della danza napoletano. Non stava bene da un po’, era stata aggredita da un male incurabile, ma nessuno immaginava potesse andar via così velocemente. Nessuno immaginava o forse sperava.

Marilena Riccio aveva studiato danza classica presso la Scuola di danza del Teatro San Carlo nel glorioso periodo in cui era diretta da Bianca Galizia. Era entrata nella compagnia del teatro debuttando, ad appena venti anni, da protagonista nel balletto “ Graduation Ball”, coreografia di Vitaly Osins.

Nominata prima ballerina aveva partecipato poi a grandi produzioni. I titoli più famosi: Lago dei Cigni, Giselle, Figliuol Prodigo,Il Bacio della Fata, Mavra, Pulcinella, Don Chisciotte, Bella Addormentata . Nel 1973 era entra a far parte del London Festival Ballet e subito dopo era diventata prima ballerina ospite al Teatro Regio di Torino e al Teatro Massimo di Palermo e nella Compagnia di Carla Fracci.

Durante la sua carriera ha collaborato con numerosi coreografi tra i quali Nicolas Beriozov, Ben Steven, Helmut Bauman, Mario Pistoni, Ugo Dell’Ara, Loris Gay. E ha ricevuto IMPORTANTI Premi e riconoscimenti, tra i quali ricordiamo il Premio Circe per l’arte della Danza, il Premio Positano, Il Gonfalone D’Oro, il Premio Masaniello napoletani protagonisti.

Ma Marilena Riccio sarà ricordata soprattutto per aver ideato nel 1991 il concorso internazionale “Il Coreografo elettronico”. Un concorso che, organizzato dall’Associazione Napoli Danza da lei fondata, aveva come scopo primario quello di offrire agli operatori del settore l’opportunità di sottoporre i loro lavori a una giuria internazionale. Una iniziativa all’avanguardia per quegli anni che ha contribuito allo sviluppo della videodanza nel nostro paese, attraverso l’ interazione tra musica, video, danza, coreografia, regia e scrittura.

Il risultato finale era una combinazione spesso perfetta di passi e di linee, di fronte alla quale l’obiettivo della telecamera abbandonava il suo ruolo tradizionale. La camera si trasformava in un elemento della coreografia, così come la coreografia diventava a sua volta lo script del film che il regista cinematografico stava realizzando. Da questa fusione sono nati incontri stimolanti tra “pianeti” distanti anni luce, ma soprattutto collaborazioni artistiche straordinarie per impatto visivo ed emotivo.
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Attualmente il prezioso archivio del “Coreografo elettronico” è affidato all’ Università La Sapienza, cattedra di Storia della Danza del Professor Vito di Bernardo. Ma in molti sperano che possa tornare nella città in cui è nato: Napoli.

I funerali si svolgeranno lunedì 29 alle ore 11 alla chiesa di Santa Maria del Riposo a Baia-Bacoli in via Lucullo 18.

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.