PISA- 1960 Passi di danza è il titolo dell’ultimo libro di Carmela Piccione, giornalista, studiosa e critica di danza da oltre 40 anni. Un libro che fa una ricostruzione meticolosa e appassionata del Balletto di Roma dalla sua nascita voluta da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, coppia di primi ballerini di raro talento, ma anche di grande intraprendenza professionale, fino ai giorni nostri. La Piccione “per la ricostruzione e la stesura della narrazione, in assenza di qualunque precedente sull’argomento, – scrive Donatella Bertozzi, che ben conosce l’autrice, nella prefazione – ha seguito l’intuizione di adottare un metodo intrinseco alla sua quotidiana attività professionale: si è lanciata nell’impresa investigativa in qualità di cronista. Ed ha poi utilizzato il sistema, consueto nelle redazioni, di dar voce, per ricostruire una notizia, ai tanti co-protagonisti, osservatori, testimoni, puntando a ricomporre quasi ‘dal vivo’ gli accadimenti”.

Il libro di Carmela Piccione presentato a Fauglia nell’ambito del Festival Navigarte

E questa è la grande forza e particolarità del libro che fa la storia del Balletto di Roma, ma in qualche modo, attraverso le tante testimonianze raccolte dall’autrice, anche la storia della danza italiana.

“Il lavoro mi è stato commissionato da Luciano Carratoni direttore generale del Balletto di Roma – ha raccontato l’autrice durante la presentazione fatta a Fauglia, a pochi chilometri da Pisa, nell’ambito del Festival internazionale “NavigArte. NavigAzioni fra danza, musica, arti visive alla Porta del Mar” ideato dalla coreografa Flavia Bucciero – Ho capito subito che sarebbe stato un lavoro lungo perchè io amo approfondire le cose di cui scrivo. E così è stato. Ho lavorato a questo progetto per quasi tre anni approfittando anche del Covid che ci teneva chiusi in casa”.

Nel volume si ripercorrono i primi 60 anni del Balletto di Roma

Il libro è diviso per anni e in sei capitoli intitolati Anni 60, Anni 70, Anni 80, Anni 90, Il nuovo millennio, Il Balletto di Roma si avvia verso il 60° anno di attività.

“La scelta di dividere la storia per decadi mi è sembrata da subito la migliore soluzione – ha spiegato Carmela Piccione durante l’incontro a Fauglia – anche perchè ho sentito subito l’esigenza di voler raccontare anche il contesto in cui è nato ed è cresciuto negli anni il Balletto di Roma. Nato nel momento della Dolce Vita. Nella Roma delle Olimpiadi e delle grandi rivoluzioni infrastrutturali, basti ricordare che in quegli anni si completa l’Eur e Pier Luigi Nervi firma lo Stadio Flaminio. Nella capitale nasce il Gruppo 63 nel quale confluiscono fra i tanti Umberto Eco, Angelo Guglielmi, Alberto Arbasino. Si trasferiscono a Roma scrittori in erba e intellettuali come La Capria e Siciliano. Ed è in questo contesto che Franca Bartolini e Walter Zappolini danno vita al Balletto di Roma, facendo le prime apparizioni durante le Olimpiadi. Due artisti coraggiosi e visionari che rincorrono e realizzano un sogno, il loro sogno che li porterà a diventare prima un punto di riferimento nazionale, poi internazionale. La loro bravura è stata anche quella di sapersi mettere in connessione con tanti artisti e con tante realtà e di non aver paura ad un certo punto di cedere il passo ad altri”.

La genialità di Franca Bartolomei e Walter Zappolini anche nel fare un passo indietro

Negli anni ’70 il Balletto di Roma ha oltre 40 titoli di balletto in repertorio, creazioni che saranno poi definite “sperimentali”.

“La forza di Franca e Walter in quegli anni è stata proprio quella di aprirsi senza paura al nuovo, qualità che poi ha permesso loro negli anni ’90 di far nascere il Nuovo Balletto di Roma fondendo le proprie energie con quelle di Danza Prospettiva di Vittorio Biagi. E non solo: sono stati bravi anche a decidere di fare un passo indietro nel nuovo millennio accettando di mettere alla guida del Balletto di Roma il manager teatrale Luciano Carratoni. Un atto coraggioso e intelligente che ha permesso alla compagnia di continuare con grande soddisfazione il suo cammino nella storia”.

Fino ad arrivare al 2015 quando in Compagnia arriva Roberto Casarotto che per tre anni dà una forte scossa al Balletto di Roma preparando un terreno fertile alla vulcanica Francesca Magnini che nel 2018 ne diventa direttrice artistica, supportata dal 2020 dal vice direttore Valerio Longo e con loro il Balletto di Roma torna sotto i riflettori più importanti del mondo.

Una storia appassionate che è anche in parte la storia della danza italiana

Una storia appassionante quella del Balletto di Roma. Una storia che, come abbiamo detto è anche un po’ la storia della danza italiana fatta di artisti, di intellettuali, di giornalisti e di critici. C’è tutto nel libro di Carmela Piccione. Un libro che può essere uno strumento importante per chi studia e vuole entrare a far parte del mondo della danza a livello professionale, ma anche per chi è semplicemente spettatore e ritroverà nei 60 anni raccontati magistralmente dalla Piccione un po’ della propria vita di qualche anno fa.

A chiusura dell’incontro in scena: La Ballata di Colapesce e Amore Amaro

𝑳𝒂 𝑩𝒂𝒍𝒍𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝑪𝒐𝒍𝒂𝒑𝒆𝒔𝒄𝒆 ispirato alle Leggenda di Colapesce Regia e Coreografia di Flavia Bucciero Musica eseguita dal vivo e libretto di Antonello Paliotti. Musicisti: Michele De Martino, Lucia Filaci, Raffaele Filaci, Dario Franco, Leonardo Massa, Antonello Paliotti, Franco Paolo Perreca. Danzatori: @Alice Covili , Marco della Corte , Iole del Vecchio , Leila Ghiabbi

La serata è proseguita con i due spettacoli di Con.Cor.D.A. . La Ballata di Colapesce, produzione realizzata con le straordinarie musiche di Antonello Paliotti e la coreografia di Flavia Bucciero. Una coreografia che racconta la leggenda di Colapesce tramandata da materiali orali e scritti di origine siciliana, napoletana e spagnola, raccolti e elaborati dallo scrittore Giuseppe Pitrè, da Benedetto Croce, da Italo Calvino, dalla filologa Maria D’Agostino. Colapesce è un ragazzo che trascorre tutto il suo tempo nel mare: la madre, esasperata, scaglia contro di lui un anatema “…che tu possa diventare un pesce!”. E così fu. I ritmi della tarantella e della tradizione musicale mediterranea accompagnano il suo percorso di conoscenza in questo spettacolo che fonde il linguaggio della musica e della danza. Un bello spettacolo, una favola sicuramente per adulti, filone sul quale la Bucciero ama fare da sempre ricerca, ma adatto anche alle scuole soprattutto per la poetica.

E poi Amore Amaro reinterpretazione in chiave contemporanea tanto inaspettata quanto originale della storia d’amore per eccellenza nata dalla penna di William Shakespeare. Nella coreografia di Francesca Selva, i danzatori Luciano Nuzzolese e Claudia Mazziotti vestono i panni di un Romeo e di una Giulietta, finalmente sposati, e portano sul palco la quotidianità del loro amore forte, intenso, a volte feroce, vissuto profondamente ma tormentato dalla solitudine interiore e dall’incomunicabilità. Uno spettacolo innanzitutto ironico, ma anche forte, veritiero nel momento in cui il legame tra i due si spezza dando spazio al dolore. Un dolore che si può risolvere solo con una risata amara.

Infine la presentazione della breve coreografia del Centro di Formazione Danza Eimos di Livorno ASD all’interno del Concorso coreografico NavigArte 2023. Bravi sia nella tecnica che nella espressività

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.