Swans

TORINO – Prosegue l’edizione 2022 del Festival Interplay. Venerdì 10 giugno, serata dedicata al progetto Swans never die. Una giuria sceglierà l’opera vincitrice tra una rosa di 8 finalisti. In scena anche quattro compagnie piemontesi con le loro rielaborazioni in chiave contemporanea della Morte del cigno.

Swans never die è un progetto di Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza (Piemonte dal Vivo – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazioni, Mosaico Danza, Zerogrammi); Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa; Triennale Milano Teatro; Fondazione Teatro Grande di Brescia; Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Gender Bender Festival; “Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance)” – Università Ca’ Foscari Venezia; DAMS – Università degli Studi di Torino.

Il cigno in un minuto

Il 10 giugno si chiudono quindi gli spettacoli a teatro dell’edizione 2022 del Festival Interplay. Una programmazione composita che rispecchia infatti la natura del progetto e restituisce la visione multiforme di tutti i membri che reggono la governance di Lavanderia.

Alle 19:30 per la IX edizione del contest nazionale La Danza in 1 minuto, Coorpi premierà i vincitori della sezione Beyond One Minute – swans never die. Rivolta ad artisti italiani o attivi in Italia che attraverso un processo di screendance re-enactment si sono cimentati in rivisitazioni in chiave contemporanea della celeberrima coreografia La morte del cigno di Michel Fokine per Anna Pavlova, su musica di Camille Saint Saëns.

Unica regola del contest: il rispetto della durata del brano, con ampio spazio dunque di libertà interpretativa e nell’elaborazione musicale. Delle 34 opere pervenute ne sono state selezionate 8. In questa rosa di finalisti, poi, la giuria è al lavoro per scegliere l’opera vincitrice, che sarà svelata la sera del 10 giugno.

La giuria è quindi composta da Susanne Franco – Ca’ Foscari Venezia; Chiara Organtini e Carlotta Pedrazzoli – Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza, Collegno (TO); Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli – Gender Bender Festival, Bologna.

I finalisti:
Been Here Before – Daisy Ransom Phillips – (Segrate – MI)
MA CIGNO (The almost dead swan) – Simone Rosset – (Torino)
Swans Never Die – Simona Miraglia/Collettivo SicilyMade – (Caltanissetta)
Swans Never Die – Edoardo Bocchi – (Malo – VI)
SWAN MUST DIE – Peter Abraham – (Pavullo nel Frignano – MO)
FROM THE SWAN’S SIDE – Sandro Carnino – (Torino)
Swaën – Matteo Maffesanti – (Bassano del Grappa – VI)
The fifth wall – Caterina Aristea Cescotti – (Arzignano – VI)

Le 8 opere finaliste saranno inserite nel programma in tour de La Danza in 1 minuto, e nell’ambito dei numerosi festival partner e dei network internazionali.

Le coreografie delle quattro compagnie piemontesi

Alle 20:30, poi, il programma performativo si apre con il progetto multidisciplinare, fra arte e danza, di Gosia Turzeniecka e Silvia Gribaudi. Turzeniecka torna infatti a Interplay per dipingere Silvia Gribaudi e lasciare un’altra traccia permanente sui muri del cortile della Lavanderia a Vapore.

E ancora, dalle 21:00 in una sola serata le quattro compagnie piemontesi coinvolte nel progetto presentano la propria rilettura de La morte del cigno. Gli spettacoli saranno introdotti da un breve talk con Susanne Franco (Cà Foscari Venezia) e Alessandro Pontremoli (DAMS Torino), curatori scientifici del progetto.

Apre quindi il programma Bright Feathers di Raphael Bianco e Egribianco Danza. Un percorso di rinascita di chi metabolizza un disagio, una violenza dall’esterno o un conflitto interno. La danza del terzetto maschile è un rituale, un dialogo catartico con l’anima oscura che ci abita, che ci muove e che ci rivela dubbi. 

Di seguito Momento di Zerogrammi: il primo capitolo del più ampio progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta, liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago. La creazione si inscrive all’interno di una ricerca artistica intorno al tema della memoria, del tempo e della condizione emotiva che questa relazione innesca.

Daniele Ninarello presenta poi What I am is already gone – Per corpo affaticato. A partire da La morte del Cigno, la creazione indaga la vulnerabilità come motore capace di generare rivoluzione. Di scatenare un gesto di resistenza che si trasforma in una danza che è una lotta calma e costante. Una breve danza, interpretata da Ornella Brero, per congedarsi dalle proprie memorie, dal passato ingombrante e dal futuro.

Peso piuma – collective, infine, nasce dall’incontro tra Viola Scaglione, Lisa Mariani, Nadja Guesewell, Flavio Ferruzzi, Luca Tomasoni del Balletto Teatro di Torino con Silvia Gribaudi. Il lavoro mette in atto in 15 minuti un rito empatico che parte da una dimensione individuale e trasporta performer e pubblico verso una dimensione collettiva. Il suono e il lavoro sul corpo conducono in uno spazio in bilico tra l’astratto e il terreno, il filo conduttore e l’ispirazione è ancora La morte del cigno.

Gli spettacoli delle compagnie piemontesi, infine, saranno riproposti in alcuni contesti regionali, come Cross Festival (il 12 giugno al Teatro Il Maggiore a Verbania) e Mirabilia (calendario in via di definizione).

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