NAPOLI – Il recente ampliamento del Corpo di ballo del Teatro di San Carlo a quaranta unità ha fatto ben sperare gli appassionati di danza che si aspettavano un aumento del numero dei titoli di balletto nella nuova programmazione della Fondazione. La presentazione della Stagione 2022/2023 del Teatro, che ha visto come solo protagonista il sovrintendente Stéphane Lissner, lascia, invece, un pochino con l’amaro in bocca.

Programmazione varia ma senza senza titoli di repertorio classico

È una programmazione varia e interessante ma che, sostanzialmente, non offre nessuna nuova versione dei balletti del repertorio classico che, per la ricchezza degli allestimenti, si possono allestire solo nelle Fondazioni, istituzioni che, per loro natura, hanno questo obiettivo tra le finalità principali dei finanziamenti che il Ministero versa loro. Invece l’unico balletto a serata intera ad andare in scena sarà la riproposizione del Lago dei cigni dal 22 dicembre 2022, spettacolo ben riuscito nella versione di Patrice Bart, ma già presentato nella stagione di quest’anno e interrotto a gennaio per l’epidemia di Covid.

Si danzerà al Tetro Politeama per la chiusura del Teatro per lavori

Gli altri appuntamenti prevedono due produzioni che si svolgeranno al Teatro Politeama perché la sala del San Carlo resterà chiusa dal 1° gennaio al 31 marzo 2023 per importanti lavori di restauro grazie ai 10 milioni di euro stanziati dal Ministero della Cultura. L’architetto responsabile dei lavori, Lisa Patricelli, ha illustrato gli importanti restauri che riguarderanno il velario del soffitto e la tela del Cammarano, il pavimento della sala, le intelaiature del palcoscenico e molti altri importanti servizi. Quindi le attività si sposteranno al Politeama dove andranno in scena tre opere in forma di concerto e due serate miste di danza. La prima debutterà il 29 gennaio con il titolo Raymonda e i giovani coreografi, in un abbinamento tra repertorio classico e contemporaneo che è una cifra caratterizzante dell’Opéra di Parigi a cui la direttrice Clotilde Vayer, con le dovute eccezioni, si ispira.  Nella prima parte Aunis, coreografia di Jaques Garnier; Appointed Rounds di Simone Valastro che firma anche i costumi (in collaborazione con Giusi Giustino); Aria suspended (coreografia, costumi e luci di Mauro de Candia, musiche di Johan Sebastian Bach); Delibes suites, coreografia di José Carlos Martinez, musica di Léo Delibes, costumi di Agnès Letestu, due celebratissime étoiles dell’Opéra passati alla creazione. L’ultima parte prevede invece l’esecuzione del divertissement dal terzo atto di Raymonda, riproposizione della coreografia di Marius Petipa con la musica di Aleksandr Glazunov che sarà proposta, purtroppo, in versione registrata.

Secondo appuntamento “Il balletto romantico” non romantico…

 Il secondo appuntamento debutterà con un dittico erroneamente denominato, a nostro avviso, Il Balletto romantico, che include Les Sylphides di Michail Fokin e una suite di Napoli di August Bournonville. Non vorremmo sembrare pedanti ma Les Sylphides, che il coreografo russo propose nella stagione del 1910 dei Ballets Russes, sono un omaggio al balletto romantico, ma rappresentano il primo esempio di balletto non narrativo del Novecento che anticipa lo stile neoclassico e propone un modello compositivo e coreografico lontano dal balletto romantico di metà Ottocento. Napoli di August Bournonville è un balletto che debuttò al Teatro Reale Danese nel 1942. La coreografia a pieno titolo riflette l’interesse per le danze nazionali e l’attenzione per personaggi umili e semplici, tipici del periodo romantico. Bournonville dipinse una Napoli esotica e pittoresca, per il suo sguardo franco-danese, dopo aver soggiornato per vari mesi nella capitale borbonica, e concluse le vicende amorose di Teresina e Gennaro con una tarantella travolgente ed entusiasmante.

Il Requiem di Romeo Castellucci

Ad aprile la stagione riaprirà nella sala rinnovata con Die Walkure, opera di Richard Wagner. Per rivedere il corpo di ballo bisognerà attendere il 16 maggio quando andrà in scena in una proposta interessante di fusione tra musica, teatro e danza: in programma il Requiem di Mozart nella versione scenica di Romeo Castellucci – per la prima volta a Napoli – che firma regia, scene e costumi di questa produzione del Festival International dʼArt Lyrique dʼAix-en-Provence in coproduzione La Monnaie/De Munt, Adelaide Festival, Theter Basel, Wiener Festwochen e Palau des Arts Reina Sofia di Valencia. Alla guida dell’Orchestra del San Carloe del Coro dell’ensemble Pygmalion, Raphaël Pichon.  La coreografia sarà di Evelin Facchini, danzatrice formatasi alla Scuola del teatro dell’Opera di Roma che, dopo una carriera internazionale nella danza contemporanea, collabora da tempo con il regista e autore teatrale Romeo Castellucci. Considerato, con la sua Socìetas (ex Socìetas Raffaello Sanzio) uno dei principali registi sperimentali sulla scena internazionale, sarà estremamente interessante assistere alla versione scenica del capolavoro di Mozart.

Le Sacre e Serenade, due opere epocali che si vedranno in luglio

La compagnia di ballo tornerà in scena dal 26 al 30 luglio 2023, per una serata intitolata “Nijinsky/ Balanchine” che presenterà due opere epocali del repertorio novecentesco: Le Sacre du Printemps di Igor’ Stravinskij con la coreografia di Vaclav Nijinsky, ripresa da Millicent Hodson e Kenneth Archer, scene e costumi di Nicholas Roerich e nella seconda parte Serenadedi Pëtr Il’ič Čajkovskij, con la coreografia di George Balanchine, costumi di Barbara Karinska. L’Orchestra del Teatro di San Carlo sarà diretta dal direttore musicale Dan Ettinger. Si tratterà del ritorno de Le sacre, per la prima volta nella ricostruzione della versione originale di Nijinsky, dopo che al San Carlo fu riproposta nel 1982 nella versione di Ugo Dell’Ara, con una giovanissima Patrizia Manieri nel ruolo dell’Eletta. L’anno seguente fu la volta dell’esemplare versione di Maurice Béjart, che lo stesso Stravinskij considerava la migliore, e nel 2013 quella di Pina Bausch.

Serenade, invece, è la prima coreografia composta da Balanchine nel 1934 per i suoi allievi della School of America Ballet, da poco fondata con il sostegno di Lincoln Kirstein, ed è lo straordinario inedito dell’intera programmazione a firma di Clotilde Vayer.

Il ritorno di Roland Petit

La stagione di balletto si concluderà a novembre, dal 12 al 16, con un trittico dedicato a Roland Petit, coreografo molto amato dal pubblico napoletano. “La Danza francese da Serge Lifar a Roland Petit” è il titolo che proporrà Suite en blanc di Édouard Lalo con la coreografia di Serge Lifar ripresa da Charles Jude, scene e costumi Maurice Moulene, L’Arlésienne di Georges Bizet con la coreografia di Roland Petit ripresa da Luigi Bonino, scene di René Allio e costumi di Christine Laurent e nella seconda parte Jeune homme et la mort di Johann Sebastian Bach con la coreografia di Roland Petit ripresa da Luigi Bonino, scene di Georges Wakhévitc costumi Jean Cocteau, Barbara Karinska. L’Orchestra del San Carlo è diretta per l’occasione da Philippe Beran.

Si tratta di una programmazione che ha come protagonista la danza del Novecento, e questo è senz’altro un aspetto positivo, e come novità propone, oltre le opere dei giovani coreografi, Serenade di Balanchine che è un capolavoro assoluto. La compagnia di ballo sarà messa alla prova con autori poliedrici che richiedono versatilità tecnica e artistica.

Per la Scuola del Teatro solo il saggio dell’8 luglio

Resta un enigma sull’attività della Scuola di Ballo diretta da Stéphane Furnial: alla richiesta se si fosse ricominciato a programmare, come in passato, spettacoli per le scuole, importanti per la divulgazione della danza tra i giovanissimi, il sovrintendente ha comunicato che l’8 luglio andrà in scena il saggio di fine anno…c’est tout!

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.