Paolo Fresu

ROMA – Presentato via streaming : “Scene di un inferno nel XXI secolo Arti, paesaggi e digitale in una libera interpretazione dell’Inferno di Dante: 7 cammini, 3 città coinvolte con eventi, performance, video installazioni che si terranno dal 27 marzo al 30 novembre con una anteprima il 25 ore 20,45 (sulla pagina Facebook e sul canale Youtube dell’Accademia Nazionale di Danza ) in occasione di Dantedì la giornata nazionale dedicata a Dante.

“Scene di un inferno nel XXI secolo” è un progetto elaborato da Enrica Palmieri, direttore dell’Accademia Nazionale di Danza, finanziato dal Ministero della Cultura che lo ha scelto tra centinaia di proposte pervenute al Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, come “iniziativa in grado di essere veicolo di diffusione della conoscenza e dell’eredità del Sommo Poeta. Il progetto ha poi avuto anche il sostegno e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e del Comune di Ravenna.

Un progetto fortemente voluto da Enrica Palmieri

“Non è stato facile aggiudicarsi la realizzazione del progetto – ha detto il direttore dell’AND Enrica Palmieri rispondendo a Campadidanza – Viviamo nella più assoluta incertezza da un anno. Ma, per quanto mi riguarda, ho combattuto strenuamente per i miei studenti che come tutti i ragazzi d’Italia soffrono particolarmente questa situazione di isolamento. Questo progetto quindi è dedicato a loro. Per me organizzarlo è stata una palestra e come Direttore sento di essermi evoluta perchè sono stata costretta ad affrontare il mio lavoro in maniera completamente diversa”.

Tre le città coinvolte: Roma, Firenze e Ravenna

“Scene di un Inferno nel XXI secolo” si articola in sette Cammini su 3 città diverse: Roma, tappa di un viaggio del Poeta più volte citata nella Commedia, Firenze, città nativa di Dante e Ravenna, ultimo rifugio del “ghibellin fuggiasco”.

Otto mesi di iniziative tra performance, eventi, video installazioni e pratiche per tracciare un’unica esperienza culturale, creativa e sociale ispirata dall’Inferno dantesco. Quel luogo «d’ogne luce muto» è il punto di partenza per un percorso fisico che intende porre la danza al centro di una riflessione più ampia in grado di abbracciare un fattore artistico ma anche sociale e di comunità.

Un progetto che trasforma il territorio in spazio scenico

Per questo motivo “Scene di un inferno nel XXI secolo” intende addentrarsi nelle aree verdi, attraversare gli spazi urbani, rientrare tra i loculi e i mausolei, negli edifici storici e in quei luoghi abbandonati. Questi apparenti “vuoti” diventano sede di azioni democratiche volte a definire insolite interpretazioni della prima cantica dantesca, ma anche sconosciute percezioni dello spazio in un ritrovato senso di individuale-condivisione. L’obiettivo è proprio quello di trasformare il territorio in spazio scenico.

Su Roma, le collaborazioni con i Municipi permettono di organizzare le azioni performative in luoghi di sensibile importanza: il Ponte Nomentano, la Riserva Naturale dell’Aniene, Villa Farinacci, il Carcere di Rebibbia, il Cimitero Monumentale del Verano, il Policlinico Umberto I, la Città Universitaria de La Sapienza, il Mausoleo di Sant’Elena, l’Accademia Nazionale di Danza, i Fori Imperiali, la Biblioteca Elsa Morante, il Laghetto EUR.

Per l’occasione Paolo Fresu ha scritto la “Ballata di Dante”

Grazie al contributo delle tre Istituzioni romane, il Conservatorio di Musica Santa Cecilia, il Saint Louis College of Music e la Rome Univerisity of Fine Arts (RUFA) i suoni e i video dei territori si mescolano con la “Ballata di Dante” brano scritto per l’occasione da Paolo Fresu (intervenuto alla conferenza stampa streamin con un messaggio video) interpretata in chiave jazz, classica ed elettronica. ” E’ stato divertente – ha detto Fresu – mettere il mio brano nelle mani di altri artisti per farlo reinterpretare, e anche stravolgere”.

Nancy Brilli

Per Firenze sarà l’Accademia di Belle Arti ad ospitare il percorso della via amorosa, una declinazione audio-video curata da Giovanna Mori e interpretata da Nancy Brilli del Canto V. Su Ravenna la collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” e l’Accademia di Belle Arti prevede la creazione di tessere audio-visive e performative su dettagli che possono essere ricomposti in un mosaico capace di restituire alla parte la forza drammaturgica dell’insieme.

Un progetto corposo che accende ancora una volta l’attenzione nazionale sull’Accademia Nazionale di DanzaPresenti in collegamento oltre il direttore Enrica Palmieri, Lucia Chiappetta Cajola, Presidente Accademia Nazionale di Danza; Carola Penna, Presidente Commissione XII – Turismo Moda e Relazioni Internazionali; Nancy Brilli, protagonista “Via Amorosa -Anime Affannate”; Luca Spagnoletti, musicista che ha curato le elaborazioni elettroniche e il mixaggio musicale del brano di Fresuo; l’artista Luigi Battisti. Autore dell’opera di “Scene di un Inferno nel XXI secolo”

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.