TORINO – Torino si prepara al ritorno di Interplay, festival internazionale di danza ideato e diretto da Natalia Casorati, in programma dal 23 maggio al 10 giugno!

Tra punti di vista, geografie e coreografie

24 compagnie provenienti da 9 paesi diversi, 4 teatri e 4 spazi multidisciplinari, 7 prime nazionali per un viaggio sempre attuale fra punti di vista, geografie e coreografie che interpretano una contemporaneità mutevole. Una realtà fatta di giovani artisti che parlano lingue diverse e che trovano nel gesto un codice universale, ma anche di alcuni nomi tra i più affermati e interessanti del panorama nazionale e internazionale.

Il festival può essere uno strumento di indagine sociale? Può rappresentare la complessità del presente, le sue contraddizioni, la forza del potere e quindi la sua fragilità? Interplay vuole fare questo e molto altro. Anche questa ventitreesima edizione intende assumersi la responsabilità di creare incroci e scambi. Vuole, ancora una volta, sostenere la ricerca artistica offrendo visibilità, in anni in cui sono sempre maggiori le contraddizioni economico-sociali.

Il Festival si conferma quale nodo centrale nella progettazione della danza, tanto in Italia quanto in Europa, grazie al suo ruolo di primo piano nei più prestigiosi network quali Crossing the Sea, Ciudades Que Danzan – CQD International Network of Dance in Urban Landscapes, Red Acieloabierto, Étape Dance e Network Anticorpi XL.

Una finestra sul presente

Una finestra sulle poetiche artistiche del presente, da un lato esasperate e scomode, dall’altro oniriche o ironiche. Tra gli artisti nazionali incontriamo Enzo Cosimi con Coefore Rock&Roll, Alessandro Sciarroni con Save The Last Dance For Me, la Compagnia Abbondanza/Bertoni e il suo Le fumatrici di Pecore, The Halley Solo di Fabrizio Favale, Carlo Massari e il suo Blatta e Daniele Ninarello con Orgia.

Dalla scena internazionale invece arrivano Soirée d’Etudes del belga Cassiel Gaube in una delle sue prime apparizioni italiane; Moritz Ostruschnjak, che con Tanzanweisungen ricerca un ponte fra danze popolari tradizionali tedesche e danza classica; Hamdi Dridi, originario di Tunisi residente a Montpellier, con il suo Om(s) de Menage in prima nazionale; Breathe With Me A Moment della coreografa israeliana Or Marin. Reminiscenze dall’oriente giungono poi con lo spettacolo della compagnia residente in Olanda di Tu Hoang e Hiro Murata, rispettivamente provenienti dal Vietnam e dal Giappone. I due coreografi, premiati in Asia e in Europa, presentano il loro lavoro False Memories.

Ma non è ancora finita. Proprio dalla collaborazione con Red Acieloabierto anche quest’anno ci saranno a Torino quattro performance di danza urbana spagnoli in prima nazionale: Colectivo Glovo, Ertza, Carla Cervantes Caro & Sandra Egido Ibanez e Lasala. Creazioni di straordinario impatto visivo che coniugano atletismo e messaggi di impegno sociale, attenzione alla natura e all’equità.

Lo spazio ai giovani coreografi

Non manca infine il ruolo di scouting nazionale e internazionale svolto da Interplay, costruendo lo spazio di cui hanno bisogno i giovani coreografi e danzatori da tutto il mondo, selezionati tra festival e piattaforme. Tra questi Stefania Tansini con My Body Solo, con cui ha vinto il bando DNA appunti coreografici 2020; il gruppo di ricerca coreografica Michele Ifigenia Tyche, che con Cuma è risultato vincitore di CAM CAM/ Dance for camera, bando di videodanza; Fabritia D’intino, coreografa selezionata dalla Vetrina della Giovane Danza D’Autore 2022 con lo spettacolo Wannabe.

E ancora Laura Gazzani con il duo Walter, vincitore del bando Danza Urbana XL 2022; All You Need Is di Maria Focaraccio e Emanuele Rosa; il collettivo AZIONIfuoriPOSTO e la performance itinerante Percorsi Incrociati; la RE-ACTION Integrated dance Company, compagnia di danza integrata no profit di Torino diretta da Elena Bollati.

Interplay, nel gennaio 2023, è risultato vincitore del bando Europeo EFFEA, un progetto di European Festivals Association, co-fondato dall’Unione Europea e sostenuto dalla Commissione Europea. Lo scopo è quello di sostenere la mobilità di una nuova creazione di artisti emergenti attraverso progetti di cooperazione con altri festival. L’artista selezionato è Jacopo Jenna che verrà ospitato al Tanz Fabrique di Potsdam in Germania e al Danse di Uzès in Francia

Un Festival di grande impatto

Accanto alla programmazione teatrale, il Festival continua ad avere una fondamentale sezione diffusa, outdoor o site specific. Si tratta di una scelta significativa e caratterizzante, ma che forse dovrebbe rappresentare la cifra stilistica di qualsiasi ambiente culturale contemporaneo. È l’arte a intercettare il pubblico, a coinvolgerlo, e a incrementare l’offerta per i cittadini, anche nei luoghi cosiddetti “scomodi”, programmando parte del festival in spazi multidisciplinari delle zone periferiche.

Insomma le promesse per questa edizione sono tante e importanti, ma generalmente Interplay riesce a soddisfarle al meglio. Ormai è un appuntamento atteso e conosciuto, ma sempre di grande impatto. Con scelte forti e coraggiose, il Festival e il suo team intraprendono una linea politico-artistica essenziale da un punto di vista sociale ed etico.

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