NAPOLI – Si è conclusa una straordinaria nona edizione di Residanza – La casa della nuova coreografia, bando a supporto di coreografi Under 35 indetto da Movimento Danza, Organismo di Promozione Nazionale.

Quattro coreografie originali e autentiche

Quattro i finalisti. Coreografie diverse ma in qualche modo vicine e tutte caratterizzate da una cifra originale e autentica.

SATURNO II di Maria Di Remigio, con Gaia Figini e Enrico Luly: un giovanissimo progetto che indaga un tema conosciuto ma forse mai fin troppo esplorato, il rapporto di coppia con tutte le sue possibili difficoltà e violenze reciproche. Un lavoro nato fra complicazioni ma che mostra in maniera evidente tutta la sua passione e speranza.

OFF CELLS PROJECT THEMA di Sara Lupoli, con Maria Anzivino e Ginevra Cenere. Un omaggio da un lato a Luciano Berio dall’altro a Joyce, uno studio sul suono e sulla luce attraverso le meravigliose metamorfosi dei corpi delle danzatrici perfettamente incastrati tra loro.

ALCE di Pablo Ezequiel Rizzo, con lo stesso coreografo e Alessandra Cozzi. Natura, tecnologia e un nuovo modo di pensare l’identità sessuata. Un più che meritato secondo posto per un progetto che piomba efficacemente nella contemporaneità. I due performer sorprendono il pubblico con il loro stile e la loro sintonia. I corpi diventano altro rispetto all’umano ma senza avere la possibilità di distaccarsene del tutto. L’uomo fa parte della natura come la tencologia fa parte dell’uomo. Da un gesto quotidiano nasce un’idea universale e più che mai attuale.

Il vincitore: un dialogo tra piano e corpo

Così a vincere è PIANO SOLO CORPO SOLO di e con Claudia Caldarano insieme alla composizione ed esecuzione musicale di Simone Graziano. Si tratta infatti di un dialogo tra la musica, la materialità del corpo della danzatrice e quella di un cubo, sostegno al movimento ed al significato. Una performance/concerto che esplora la solitudine, la condizione di intimità, “una tensione verso l’altro che non è mai posseduto, e la ricerca di qualcosa che per sua natura non può che sfuggire”. Una straordinaria tecnica da un lato e uno studio sulla sensibilità dall’altro. Non si può dire che la Caldarano non abbia colpito gli spettatori, ma quello dell’altra sera è stato solo un assaggio di ciò che è stato ideato e di ciò che potrà prendere forma. Il cubo su cui si muove la performer è stato pensato come prolungamento di un pianoforte a coda in un dialogo diretto e profondo tra musica e gesto.

Il pubblico ha avuto infine l’occasione di fare esperienza, finalmente diretta, di KNOTTING di Marco Munno, vincitore della scorsa edizione di Residanza.

Teatro Nazionale e Organismo di Promozione: una collaborazione solida e significativa

Anche questa finale si è tenuta al Ridotto del Teatro Mercadante. La collaborazione tra il Teatro Nazionale e l’Organismo di Promozione appare non solo solida ma anche significativa. In un momento in cui la danza contemporanea si fa uno dei settori più rilevanti per la comprensione e l’analisi della realtà, artistica e sociopolitica, spesso non viene ascoltata adeguatamente dagli stabili.

In giuria proprio il direttore operativo del Teatro di Napoli Mimmo Basso insieme a Chiara Ameglio, Valentina Marini, Gilberto Santini e Viola Scaglione.

Sono stati circa una quarantina i progetti che hanno partecipato al bando del 2021. Tutti nati in un periodo complesso, di grandi punti interrogativi. Bisogna dire che questa generazione sta combattendo con tutte le sue forze, tra mille difficoltà. Rappresenta la bellezza, la speranza e la lotta e merita supporto, spazi adeguati, circuiti e visibilità.

In tal senso opera Movimento Danza e la Direttrice Gabriella Stazio ci tiene a sottolineare che le porte sono aperte non solo per la vincitrice, ma anche per gli altri finalisti e chiunque ne abbia bisogno “perché c’è ancora tanto da fare, tanto da inventare”.

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