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Berlino – Domenica 6 ottobre è andata in scena l’ultima replica di Projecting [Space[ di Meg Stuart, nel programma dell’Hau – Hebbel am Ufer.

In un prato davanti alla Sprea, mentre il pubblico è in attesa che lo spettacolo abbia inizio, senza che nessuno se lo aspetti, diverse azioni performative cominciano a svolgersi contemporaneamente, in modo quasi casuale.

Un’automobile viene ricoperta di vestiti eccentrici e colorati, una ruspa si muove lentamente verso una ragazza sdraiata sull’erba, due performer, senza pantaloni, girano su piccole biciclette lasciando una scia di luce al loro passaggio.

Ci si trasferisce all’interno di una sala piena di impalcature d’acciaio. I performer, coinvolgendo anche il pubblico, si muovono nello spazio e sui differenti livelli. C’è chi cammina a carponi, chi si arrampica, chi interagisce con qualche spettatore.

Ci risposta in un ambiente ancora più grande.
Questa volta i danzatori si trovano, ognuno per suo conto, in punti diversi. Si muovono. Sembrano voler comunicare qualcosa attraverso gesti piccoli e poi sempre più voluminosi. Lentamente convergono verso il centro della sala e continuano a danzare.

Da qui lo spettacolo raggiunge il suo acme. Colori, odori, musica che sollecitano i sensi degli astanti fino a culminare in una danza catartica e gioiosa che continua all’esterno nell’entusiasmo generale.

Più che un semplice spettacolo, un piccolo viaggio fuori e dentro se stessi!

On Sunday October 6th, as part of the Hau – Hebbel am Ufer program, Projecting [Space[ by Meg Stuart, was on.

On a meadow in front of the Spree, while the audience is waiting for the show to begin, without anyone expecting it, various performative actions begin to happen simultaneusly, almost randomly.

A car is covered with eccentric and colorful clothes, a scraper moves slowly towards a girl lying on the grass, two performers, without pants, ride small bicycles leaving a trail of light as they pass.

Moved inside a hall full of steel scaffolding, the performers, also involving the audience, move through the space using different levels in space. Some people crawl, climb, and interact with some spectators.

Moved in an even bigger environment, the dancers are, each one on his own, at different points. They move. They seem to want to communicate something through small gestures which become bigger. Slowly they converge towards the center of the room and continue to dance.

From here on the show reaches its climax. Colors, smells, music that stimulates the senses of the bystanders to culminate in a cathartic and joyful dance that continues outside in general enthusiasm.

More than just a show, a little trip outside and inside yourself!

Nicola Campanelli

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Danzatore per la Compagnia di danza contemporanea “Connecting Fingers”, di base a Berlino, dove collabora con coreografi e direttori artistici di fama internazionale. E’ inoltre istruttore di Pilates.