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I principi della danza moderna / 5: la forza (seconda parte)

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Wim Wenders' dance documentary Pina

(vai al link per la prima parte )

La corrente tedesca

Parlare di danza moderna o modern dance anche per la corrente tedesca potrebbe essere visto come una forzatura, specie se si vogliono evidenziare le differenze tra la corrente statunitense e quella europea. Se invece vogliamo avere come punto di vista quanto le accomuna, specie oggi con uno sguardo a posteriori, possiamo continuare a parlare di danza moderna come di tutto quel fenomeno che dagli inizi del ‘900 arriva fino ad oggi.

Per definire questa corrente della danza moderna ci troviamo di fronte ad una terminologia abbastanza ampia.  Ausdrucktanz è il termine applicato più comunemente alla danza moderna così come si è sviluppata nel Centro Europa agli inizi del ‘900, che tradotto significa danza espressiva più che danza espressionista, anche se importanti esponenti come  Mary Wigman preferivano parlare di Neue Kunstlerische Tanz – Nuova Danza Artistica, oppure come Aurel von Milloss di Freier Tanz – Danza Libera che è probabilmente il termine più in uso per la prima fase storica di questa corrente.

Rudolf von Laban with dancers during the rehearsal, 1930
Contributor: Sueddeutsche Zeitung Photo / Alamy Stock Photo – www.alamy.com/stock-photo-rudolf-von-laban-with-dancers-during-the-rehearsal-1930-37009002.html

Per Danza Libera secondo Rudolf Von Laban non si intende nè una danza anarchica nè velleitaria anzi, ma una danza che obbedisce alle leggi dinamiche e semiotiche del corpo umano, che se si libera dalle convenzioni sociali ed artistiche e costruisce al tempo stesso un sistema di movimento ed un metodo regolato da direttamente dai ritmi corporei, il battito del cuore,il respiro, i flussi energetici, grazie ad una perfetta conoscenza del corpo e delle sue leggi.

Probabilmente è stata proprio la corrente tedesca a dare il maggior contributo allo studio della forza. Secondo Laban Per individuare i meccanismi motori presenti in un movimento organico in cui agisca il controllo intenzionale degli eventi fisici, è utile attribuire un nome alla funzione interiore che origina questo movimento. La parola utilizzata qui in questo senso è sforzo. Ogni movimento umano è indissolubilmente legato ad uno sforzo, che è, in effetti, la sua origine ed il suo aspetto interiore. Lo sforzo e l’azione che ne derivano possono essere entrambi inconsci ed involontari, ma sono sempre presenti in ogni movimento corporeo. (1)

Nacque così la prima concretizzazione organica della ricerca labaniana, la “danza libera” prima matrice della danza moderna europea e fulcro di un’ulteriore, radicale, visione pedagico-teatrale:liberazione ed elevazione psico-fisica in cui il movimento è privilegiato come “agente diretto dell’anima” (secondo quanto aveva insegnato Delasarte)….in cui l’intelletto , che Laban traduce in “volontà” , amministra in piena coscienza il rapporto fondamentale con l’energia fisica con il tempo e con lo spazio…….L’indagine sull’energia e lo sforzo nel movimento, sui sistemi vettoriali di spinte e direzioni che esso crea e sul loro rapporto con il tempo e con lo spazio, costituisce l’impegno più costante e noto di Laban, che giungerà ad elaborare una “scienza” del movimento.…….La laboriosa e complessa scoperta delle leggi proprie della nuova danza procede nella scuola di Laban di pari passo con la conquista di un corpo consapevole. Improvvisazioni ed esercizi dinamici soprattutto collettivi permettono di comprendere e guidare i flussi di energia dominati dai fattori fondamentali di “tensione” e “rilassamento”, di distinguere tra movimenti “centripeti” e “centrifughi”, tra “impulsi”, “tensioni”,” slanci”, tra equilibri, disequilibri e successioni.(2)

Kurt Jooss

Con il termine effort – sforzo, Laban individua l’impulso interiore da cui il movimento ha origine e va avanti nella sua ricerca lavorando alla definizione delle diverse qualità di sforzo poichè il corpo-mente dell’uomo produce qualità diverse….e le qualità di sforzo risultano da una disposizione interiore (conscia o inconscia) verso i fattori di movimento : peso, spazio, tempo e flusso.(1) Ciascuno di questi fattori del movimento riguarda un aspetto di come il movimento può variare e quindi anche l’energia e lo sforzo utilizzato per compierlo saranno diverse.

Lo sforzo per Laban si diversifica in base al cambiamento dell’energia muscolare ed anche una sua leggera variazione può avere un impatto rilevante sul significato espressivo di un movimento. Quindi è importante allenarsi correttamente allo sforzo affinché il movimento prodotto risulti efficace, chiaro nelle sue intenzioni ed espressivo.

Per muoversi in maniera efficace è necessario che ciascun fattore di movimento sia proporzionale allo sforzo ed al tipo di lavoro muscolare che si deve compiere. Alzare una piuma, alzare un masso, alzare un braccio e come alzarlo. E’ in questi casi che lo sforzo può diventare carente o ridondante, ad esempio sollevare una piuma come si sollevasse un masso o viceversa. Inoltre il corpo umano è capace di creare dei parametri di movimento, atteggiamenti che si fissano nel corpo stesso e creano abitudini, modelli di movimento tali da influenzare anche la personalità ed il carattere di un individuo.

Lo stesso Laban in Mastery of Movement definisce i fattori di movimento e le loro qualità di sforzo.

In addition, each of the four motion factors consist of opposing, dynamic polarities, originally called effort elements and later referred to as effort qualities, which are visible in rhythm/patterns of bodily motion and are conditioned and adapted through necessity.

Weight: The effort element “firm”
consists of strong resistance to weight, and of a movement sensation, heavy, or a feel of weightiness. The effort element “fine touch” or “gentle” consists of weak resistance to weight and of a movement sensation, light, or a feel of weightlessness.
Time: The effort element “sudden”
consists of quick speed and of a movement sensation, of a short span of time, or a feel of momentariness. The effort element “sustained”consists of slow speed and of a movement sensation of a long span of time, or a feel of endlessness.
Space: The effort element of “direct”
consists of a straight line in direction and of a movement sensation of threadlike extent in space, or a feel of narrowness.
The effort element of “flexible” consists of a wavy line in direction and of a movement sensation of pliant extent in space, or a feel of everywhereness. (3)

Pina-Wim Wenders http://10engines.blogspot.com/2012/01/pina-wim-wenders.html

Una prima riflessione va fatta sull’evoluzione del concetto di effort che da effort elements diviene effort qualities. Se in un primo tempo il Peso, Il Tempo, lo Spazio ed Il Flusso sono i quattro elementi che definiscono lo sforzo, ora sono le qualità che definiscono lo sforzo e quindi ogni sforzo che produce un movimento può essere “catalogato” , studiato, ed espresso dalla combinazione dei quattro elementi che lo generano, lo determinano, lo definiscono, dall’ equilibrio di questa miscela di elementi qualitativi del movimento che lo stesso Laban definisce come nuance (4)

La qualità dello sforzo relativa al  Peso può variare da un movimento pesante, saldo, stabile, addirittura duro, deciso, fermo, risoluto di firm ad un peso bello, piacevole, affinato , leggero delicato, dolce di fine e gentle , come di percezione di assenza di peso nel movimento. L’altra qualità dello sforzo relativo al Tempo và da una percezione sudden di movimento improvviso, veloce, repentino, ad un movimento sustained , sostenuto, prolungato, di una durata o meglio di una sensazione infinita. La terza qualità attribuita da Laban allo sforzo, lo Spazio, che può variare da direct , ovvero diretto, lineare, una linea sottile, filiforme che si estende nello spazio, così come una sensazione di limitazione e ristrettezza dello spazio, fino a flexible, una linea ondulata e quindi una qualità di spazio flessibile, estendibile, con una sensazione di ubiquità, onnipresenza, in ogni luogo ed in ogni parte.

Il fattore di movimento FlowFlusso è visto da Laban come il substrato alla base, alla radice del movimento perchè in grado di stabilire relazioni e comunicazioni tra l’interno inward , con il proprio sè stesso e l’esterno outward. Quindi è l’ultima e più importante qualità dello sforzo : flusso verso l’interno, flusso verso l’esterno considerando la fluidità del movimento come un continuum che si diversifica in Flow free or bound. Quindi un flusso legato, ostacolato, vincolato, limitato, in una energia che si ferma, in una sensazione di movimento in pausa che si contrappone e si sviluppa al movimento libero, liberato, non costretto.  Molto più semplicemente Laban ci dice : Bound flow – Hampered continuity ; Free flow – Unhamperd continuity (4)

Ognuno di questi quattro elementi può combinarsi in vario modo all’interno di un unico sforzo, generando quindi efforts intesi come impronte di movimento diverse. Laban individua otto Basic EffortsFlicking, Wringing, Dabbing, Punching,
Floating, Slashing, Gliding, Pressing e ne delinea il carattere ad esempio Flicking –  Flexible, Sudden, Light che è molto diverso da Punching – Direct, Sudden, Strong o ancora Floating – Flexible, Sustained, Light (5).

Ed è così che la forza diventa la manifestazione della forma nel senso che durante il prodursi di un movimento è impossibile “vedere” la forza, mentre possiamo certamente vedere il suo manifestarsi nelle più complesse ed infinite sfumature.

William Forsythe e la Motion Bank

William Forsythe_Improvisation Technologies

E’ interessante notare come la danza, in linea di massima, riesca a mantenere disgiunta la sua ricerca di contenuti e prospettive da un approfondimento anatomico, fisiologico, cognitivo, neuromuscolare del corpo umano, quasi come se il corpo di un atleta e di un ballerino differissero nel loro “funzionamento”. Ancora oggi la danza sembra restia a confrontarsi con le scienze, dalla fisica alla scienza del movimento umano, quasi come se l’essere una arte la allontani da un approccio cognitivo del corpo. Un allenatore sportivo o atleta difficilmente ignora il funzionamento del corpo umano, le sue dinamiche motorie o di apprendimento poiché è consapevole che questo danneggerebbe il suo rendimento e le sue capacità.

William Forsythe ha recentemente intrapreso un percorso di ricerca definito come un nuovissimo ambito disciplinare che riguarda la “nuova scienza della danza” in cui la danza e neuroscienze-cognitive compongono  …un approccio pragmatico alla ricerca: danza, scienza e neuroscienza (6)

Precious Adams Cesar Corrales ©Alastair Muir 23.03.17 In the Middle, Somewhat Elevated’ Dance by William Forsythe performed by English National

Motion Bank – l’ultima iniziativa multidisciplinare di William Forsythe e della The Forsythe Company – dal 2010 al 2013 ha provveduto a creare uno spazio d’indagine dentro la pratica coreutica.  Attraverso lo sviluppo di nuovi strumenti di ricerca e metodi per consentire le multiple connessioni della body knowledge, questo progetto ha mirato a sfruttare il potenziale vitale per la lettura del contrappunto coreografico in modo da trasportare l’arte coreutica in un rinnovato stato di rilevanza socio-culturale. Secondo Forsythe …. per permettere un reale avanzamento dell’arte della danza dal suo presente stato, la necessità consiste nell’incoraggiare i danzatori ad essere maggiormente informati riguardo le recenti ricerche nei campi delle neuroscienze-cognitive, della psicologia, dell’architettura, dell’antropologia, e della filosofia …..Ciò affinché i giovani artisti possano comprendere maggiormente il modo in cui il movimento dei corpi viene eseguito e percepito.  All’interno del progetto Motion Bank, il Dance Engaging Science Workgroup – supervisionato dal neuroscienziato Prof. Dr. Wolf Singer (Direttore del Max Plank Institute for Brain Research a Francoforte sul Meno) è stata un’iniziativa unica che ha messo insieme danzatori, scienziati e ricercatori con l’obiettivo di modellare le risorse in crescita nei dance studies, e rendere tali studi utili all’educazione dei danzatori e alle future ricerche legate all’ambito performativo. Questo gruppo di ricerca, attraverso un dialogo scientifico interdisciplinare, si è occupato di comprendere il comportamento dell’essere umano in quel contesto organizzato che riguarda la performance coreografica dal vivo: per far sì che si possa sviluppare un nuovo paradigma scientifico basato sulla pratica coreutica.(7)

 

 

Gabriella Stazio

Fonti e citazioni

Rudolf Von Laban – L’arte del movimento – I libri dell’Icosaedro – 1999 (1)

Eugenia Casini Ropa – La danza e l’agitprop- Cue Press – 1988 (2)

Sara R. Van Koningsveld –  “Effort and Personality According to Rudolf Laban: An Artistic Inquiry of Mobile State” (2011). Creative Arts Therapies Theses. Paper 1 – Columbia College Chicago – Digital Commons @ Columbia College Chicago (3)

Valerie Monthland Preston-Dunlop – Dance Words – Routledge – 1995 (4)

Savannah Indigo – General Information about the Eight Basic Efforts : Laban – www.savannahindigo.wordpress.com – 2011 (5)

ww.campadidanza.it – Per una nuova letteratura della danza secondo William Forythe # 2 – Letizia Gioia Monda – 2016 (6)

www.danzaeffebi.com – Il metodo Forsythe tra teoria e pratica – Letizia Gioia Monda (7)

 

Rudolf Von Laban – Mastery of Movement –   Lisa Ullman Plymouth, United Kingdom : Northcote House, 1988

Mario Pasi – Danza e balletto -Jaka Book – 1993

 

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Direttore artistico, manager ed insegnante del centro internazionale "Movimento Danza”, fondato a Napoli nel 1979 ed accreditato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come "Organismo di Promozione Nazionale della Danza”. Coreografa e direttore artistico della pluripremiata "Compagnia Movimento Danza" e del "Performing Arts Group". Direttore artistico ed event manager di rassegne, festival, eventi e bandi di danza contemporanea. Promotrice italiana e direttore artistico della "Giornata Mondiale della Danza". Editore di "Campadidanza Dance Magazine". Presidente di "Sistema MeD - Musica e Danza Campania", associazione aderente all’Unione Regionale Agis Campania.