SCANDICCI – E’ cominciata il 17 giugno nel Pomario del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, a pochi chilometri da Firenze, la IV edizione di Nutida* il festival di nuova danza contemporanea, nato e cresciuto a Scandicci, con la direzione artistica di Cristina Bozzolini e Saverio Cona.

NUTIDA Nuovə danzatrici/ori propone spettacoli e studi ispirati alla relazione con il luogo ed i suoi abitanti nell’ora che precede il tramonto, senza l’artificio delle luci e del sipario, in un rapporto costante tra pubblico ed artisti, sostenendo nuove generazioni di danzatori e accogliendo lavori site specific pensati o riadattati per il cortile e i due prati del Pomario. Un’operazione di estremo interesse.

Stasera, 28 giugno, uno dei debutti più attesi, quello di Pablo Girolami, talento in evidenza tra i giovani coreografi, che alle ore 19 presenta in prima assoluta LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde), una coproduzione NBDT / IVONA / Stazione Utopia – NUTIDA in cui danzano Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Aldo Nolli e Niccolò Poggini del Nuovo Balletto di Toscana.

LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde), un titolo complicato ma affascinante per uno spettacolo in cui Pablo Girolami prosegue la sua indagine sulla natura e sull’evoluzione.

“La natura è il leitmotive delle mie creazioni – ci spiega a telefono Girolami in un momento di pausa – Mi sono sempre sentito vicino alla natura e attraverso la danza esprimo il mio amore per la terra”.

Come nasce questa passione?

“Ho avuto il grande privilegio di crescere in Svezia dove la natura è dominante. Ci sono tanti boschi nei quali ho amato passeggiare e in questo modo sono entrato in connessione con gli animali che li abitavano e con le piante che le popolavano. Diciamo che da bambino anzichè giocare con le automobiline amavo osservare le formiche e il loro mondo organizzato e perfetto”.

E quando è entrata anche la danza nella tua vita?

“Per caso. Ebbi l’occasione di partecipare ad un concorso e lì compresi di avere una passione fino allora rimasta silente. Mettere in connessione danza e natura poi è stato del tutto naturale”.

Da che cosa nasce l’idea coreografica di LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde)?

“Mi sono concentrato sulla grandezza: o meglio sul molto piccolo e molto grande. I performer rappresentano una sorta di universo parallelo, elementi osservati al microscopio, con misure e particelle in movimento le cui grandezze risultano alterate. Un granello di sabbia visto al microscopio è enorme. E in un universo parallelo noi esseri umani potremmo diventare piccoli come un granello di sabbia, anche nel nostro ego. Lavorando a questa coreografia, ancora una volta, ho avuto la sensazione di perdere la percezione della grandezza”.

Regalaci una immagine di questo tuo lavoro.

“Un’isola che galleggia in una galassia surreale dove si trova un Museo microscopico gestito da batteri o da esseri minimali, un Museo da dove prende forma la vita. L’inizio di tutto”.

In scena ci saranno 5 ballerini del Nuovo Balletto di Toscana.

“Si. Cinque ballerini straordinari che mi hanno dato fiducia, ma soprattutto stimoli e mi hanno sempre seguito nel mio percorso creativo. Quando si crea alchimia il lavoro che si riesce a fare è estremamente soddisfacente.

Oltre a LPPMDVDM è prevista anche la prima regionale di RER, coreografata da te per la compagnia IVONA che hai creato nel 2019 con Giacomo tedeschi.

“Uno spettacolo che è reduce dal recente successo della prima assoluta ad Hannover. Uno spettacolo che nasce dalla ricerca sull’empatia che si può creare in una comunità. Quell’empatia che mette nella natura in simbiosi un Bufalo e un Uccello. Uno spettacolo che porta a riflettere sulla collaborazione. Parliamo tanto di libertà di espressione ma io credo anche nell’importanza della libertà di interpretazione. Una libertà che ci permette di intrecciare legami diversi. Piacere, erotismo, seduzione sono elementi importanti della nostra vita e la danza è uno strumento perfetto per il piacere e la seduzione. In scena ci saranno Guilherme Leal, Fabio Cavallo, Shani Hadashi, Yasmin Griv, Sara Ariotti, Katarzyna  Zakrzewska con la musica techno di Donato Dozzy”.

Fino al 2021 sei stato coreografo associato di Dance Haus di Susanna Beltrami. Che cosa ti ha dato questa esperienza?

“Sono molto grato di aver potuto godere del loro supporto formativo soprattutto dal punto di vista produttivo. Sono stati anche un cuscino dove appoggiarsi durante il periodo del Covid. Insomma una esperienza bellissima, perchè sentirsi sotto un’ala protettrice durante l’inizio di un nuovo percorso è importante”.

Il prossimo progetto?

“Sarà dedicato alla riproduzione artificiale. Ma non voglio dire altro”.

Nella foto 1 prove di LPPMDVDM: da sx Niccolò Poggini, Aldo Nolli, Matilde di Ciolo, Matteo Capetola e Veronica Galdo

foto di Maurizio Tibaldi

Nella foto 2 Un’immagine di RER_con la Compagnia Ivona_foto Asen Tonev

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.