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Le origini della Tecnica Release / 2

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(seconda parte – vai al link per la prima parte)

 * Plié di pagina _ Le origini della Tecnica Release # 2

Tecnica o metodo?

La conoscenza di base delle tecniche e metodi che sono alla base della Tecnica Release, alcuni dei quali abbiamo analizzato nel precedente articolo, sarebbe interessante sia per chi la pratica sia per chi la insegna. Infatti la Tecnica Release definisce un modo molto complesso di danzare ed una qualità apparentemente facile di movimento che hanno bisogno di studio ed approfondimento. 

Se sia poi una tecnica o un metodo, o addirittura come dicono taluni un’ antitecnica, il cui principio fondamentale è l’uso naturale, non formale e artificiale del corpo che si focalizza sull’assenza di tensioni e utilizza respiro e momentum, questo potrebbe addirittura essere questione di secondaria importanza, data l’ampiezza e la complessità dell’argomento. C’è da dire inoltre che a differenza di altri ambiti di ricerca, la danza risente l’assenza di una attenta riflessione sui metodi e sulle tecniche, e questa mancanza di dibattito rischia in qualche modo di limitare l’evoluzione del sistema stesso.

Se il metodo è l’ insieme di procedure, regole, principi che consentono di conoscere/spiegare,ordinare la realtà, e la tecnica lo strumento della ricerca scientifica,che comprende le specifiche procedure, regole, principi che consentono di conoscere/spiegare, ordinare la realtà, allora la diversità della loro natura non implica un rapporto maggiore/minore : il metodo e la tecnica sono uno dipendente dall’altra.

L’essenziale del concetto di metodo sta nella scelta delle tecniche più adatte ad affrontare un problema cognitivo e nella capacità di modificare tecniche esistenti adattandole ai propri specifici problemi, e di immaginarne delle nuove. Una volta che una procedura nuova, o una modifica ad una procedura esistente, è stata ideata, codificata e diffusa, essa diviene una tecnica a disposizione della comunità.

Il metodo è quindi il percorso che conduce al risultato. Esso riguarda il comeohad-naharin insegnare ma ha origine dall’intreccio di due fattori :il che cosa si vuole insegnare e a chi si vuole insegnare. Il metodo didattico si configura come una modalità procedurale e processuale attivata e programmata dal docente, che facilita l’acquisizione significativa, stabile e fruibile di ciò che si offre con l’azione di insegnamento. L’insegnamento è una proposta complessa di contenuti, metodi e tecniche , di valori, di strategie e di visioni del mondo. Il compito specifico di un metodo didattico è di creare le condizioni, interne ed esterne al soggetto, che consentano l’attivazione di operazioni intellettuali necessarie all’assimilazione dei contenuti dell’apprendimento nella struttura conoscitiva dell’allievo e alla riorganizzazione di tale struttura.

Se riflettiamo sulla tecnica classica accademica che per un unico COSA INSEGNARE dispone di più COME, ovvero che l’insegnamento della tecnica classica accademica può avvenire grazie a più metodi come il metodo Cecchetti o il metodo Vaganova, forse potremmo arrivare a dire che la danza moderna e contemporanea  non solo ha prodotto vari sistemi tecnici di movimento ma che ognuno di questi sistemi ha prodotto anche un metodo. E senza una scala di valori, poichè si integrano.

 

attivistidelladanza-gabriella-secchiCaratteristiche e principi della Tecnica Release

Il complesso sistema di movimento che è alla base della Tecnica Release  fonda le sue radici sui patterns di base della motricità umana e sottolinea  ed evidenzia il release della tensione muscolare nella esecuzione dei movimenti, l ‘uso del peso del corpo e della forza di gravità, e ,cosa fondamentale, una visione integrata del corpo. Il significato ed il senso del verbo To release, possono chiarirci meglio il significato di questa tecnica: allentare (la contrazione muscolare), distribuire (il peso del corpo), cedere (alla forza di gravità), lasciare e rilasciale (la tensione muscolare), liberare (energia), mettere in libertà (la creatività).

La Tecnica Release è anche un modo, o un metodo, per sviluppare la consapevolezza dell’allineamento corporeo, della respirazione, della funzionalità articolare, su come usare l’energia e l’anatomia del corpo. Il danzatore, grazie a questi principi, impara a muoversi in modo fluido, organico, naturale, a sfruttare la forza di gravità, piuttosto che a contrastarla, a scapito della forza muscolare.

Come sappiamo i principi della Tecnica Release sono confluiti in un unico sistema da matrici diverse, integrandosi ed ampliandosi con contributi oltre la danza moderna e contemporanea.

  • L‘utilizzo di immagini, metafore di azioni fisiche, di concetti associativi o idealizzazioni di azioni fisiche, vengono utilizzati per produrre e suscitare nuove esperienze cinestetiche e nuova consapevolezza del corpo e del movimento. Ad esempio immaginando che ci muoviamo nell’acqua, il movimento che ne consegue verrà naturalmente influenzato da questa immagine. Si usa quindi il display cinetico per risvegliare nuove esperienze e la consapevolezza di nuove possibilità di movimento.
  • L’integrazione di elementi di psicologia dell’età evolutiva oltre all’utilizzo dei modelli/patterns di movimento delle diverse fasi dello sviluppo umano come il contatto con il suolo,la posizione fetale, strisciare,rotolare, quadrumania.
  • La visione del corpo come entità integrata dove non esiste separazione tra corpo, mente, emozioni e spirito. La visione dell‘essere umano come una unità indiscindibile, in cui sono presenti flussi energetici, senza schemi di movimento determinati in anticipo dalla mente prescindendo dal corpo
  • L’esistenza di una intenzionalità inconscia che definisce il movimento di ogni persona tale da renderlo unico.
  • L’utilizzo del concetto di immagine del corpo come fonte da cui nasce il movimento di ogni persona.
  • L’importanza della percezione e dell’esperienza cinetica soggettiva.
  • L’apprendimento del movimento attraverso il suo rapporto con le leggi fisiche più che in base ai giudizi estetici.
  • La ricerca delle potenzialità dell’ anatomia umana, in cui il sistema neurologico è considerato egualmente importante rispetto al sistema muscolo-scheletrico nell’esecuzione di movimento.
  • La ricerca dell’allineamento corporeo in modo che il peso del corpo sia sostenuto attraverso il centro delle ossa e quindi il ri-patterning del flusso dell’ energia in modo che il movimento venga generato in primis dai muscoli che sono più vicini al centro del corpo. Questa pratica produce di fatto l’effetto release del movimento,da cui il soprannome di technique from the bones ovvero tecnica dalle ossa.
  • Il considerare la calma, la quiete, l’immobilità  come punto iniziale e finale del movimento, attraverso l’uso della cosiddetta constructive resting position. Questa posizione è intesa come il generatore per un talento più ampio, sia per le nuove esperienze cinestetiche e che per la creatività. (relax costruttivo)
  • L’interesse per il processo creativo. L’utilizzo dell’improvvisazione come un modo per generare nuovi modi di muoversi, comporre, stimolare, risvegliare la creatività.Shen Wei Dance Arts
Sono i principi stessi su cui si basa la Tecnica release, che la rendono, giustamente, poco definibile e circoscritta. Trovare una definizione snaturerebbe l’essenza stessa di questo pensiero del movimento. Allo stesso tempo esistono tanti stili e modi in cui la Tecnica release si esplica. E tutti molto personali.  Ogni coreografo, ogni insegnante, ogni danzatore, esplorando all’interno di questi principi, può trovare un modo personale ed unico di combinarli, sempre nel rispetto dei principi stessi che la compongono e dei metodi da cui deriva. Ogni lezione, ogni laboratorio che usa tale nome, non sempre definisce un sistema di movimento unico e facilmente riconoscibile, quanto circoscrivere l’area di ricerca in cui il movimento avviene.

Probabilmente la Tecnica Release è attualmente la tecnica più conosciuta e studiata nel mondo, essendo considerata il “must-know” di ogni danzatore contemporaneo professionista, anche se per alcuni non prepara in maniera completa i danzatori alle sfide illimitate che si devono affrontare oggi, proprio come è accaduto ed accade per le altre tecniche di danza moderna e contemporanea. Forse è la trasversalità la chiave di volta del sistema danza.  La ricerca continua.

Gabriella Stazio

 

In copertina _ Hofesh Shechter Company

Batsheva Dance Company _ Ohad Naharin

Attivisti della danza _ Gabriella Secchi

Shen Wei Dance Arts

Fonti : Alberto Marradi Metodo come arte – in Quaderni di Sociologia -1996 ; erickhawkinsdancw.com ; www.ideokinesis.com; www.limsonline.org ; www.contemporary-dance.com ; www.skinnerreleasing.com

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Direttore artistico, manager ed insegnante del centro internazionale "Movimento Danza”, fondato a Napoli nel 1979 ed accreditato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come "Organismo di Promozione Nazionale della Danza”. Coreografa e direttore artistico della pluripremiata "Compagnia Movimento Danza" e del "Performing Arts Group". Direttore artistico ed event manager di rassegne, festival, eventi e bandi di danza contemporanea. Promotrice italiana e direttore artistico della "Giornata Mondiale della Danza". Editore di "Campadidanza Dance Magazine". Presidente di "Sistema MeD - Musica e Danza Campania", associazione aderente all’Unione Regionale Agis Campania.