Danza in primo piano per il Napoli Teatro Festival Italia 2014 che, al via il prossimo 6 giugno all’Arena del Museo Ferroviario di Pietrarsa con la prima assoluta di Reshimo prodotta dalla strepitosa Vertigo Dance Company, in replica il 7 e già sold out tanto da aver fatto ipotizzare una recita straordinaria notturna, punta sull’arte coreutica contemporanea e inaugura, ancora una volta, con il debutto di una novità coreografica. Vi dedica inoltre, nel totale del cartellone, quattro titoli su trenta, più uno che ne parla e, per l’edizione futura, già anticipa la volontà di rilanciare la carta riservandovi nuovamente l’apertura.

RESHIMO Noa Wertheim
RESHIMO Noa Wertheim
Luca De Fusco (foto di Salvatore Pastore)
Luca De Fusco (foto di Salvatore Pastore)

«Ho sempre avuto, oltre che la passione – ha dichiarato Luca De Fusco, direttore del Festival e del Teatro Stabile di Napoli al termine ed oltre le quinte della conferenza stampa

MANA Noa Wertheim
MANA Noa Wertheim

partenopea tenutasi alla Camera di Commercio – una vera fissazione per la danza contemporanea. Ritengo sia il linguaggio, in assoluto, più consono al nostro tempo: in termini di velocità, leggerezza e per quel suo intrinseco non-realismo. Quando fui nominato alla guida del Festival, tre anni fa, subito mi dissero che la danza in locandina “non avrebbe tirato”. I fatti hanno poi dimostrato l’esatto contrario poiché, proprio gli spettacoli di danza, arrivano puntualmente per primi a registrare il “tutto esaurito”. D’altra parte, sostengo sia assurdo atrofizzarne l’offerta perché, inevitabilmente, ne verrebbe meno pure la domanda. Anzi, dirò di più. Se dovessi rinascere – ha confessato il regista e vertice di teatro – avrei fatto senz’altro il coreografo».

Nell’arco di neanche un mese, fra cantieri teatrali, inediti per la prosa, un doppio focus diviso fra i giovani e il drammaturgo russo Anton Čechov a centodieci anni dalla morte, svettano le proposte coreutiche, diversissime quanto tutte di valenza e interesse estremi. Si parte dunque con la Compagnia israeliana di Noa Wertheim alla quale, sin dall’arrivo di De Fusco, il Festival ha dedicato speciale attenzione, così come hanno ben dimostrato e con successo i lavori Null e Birth of Phoenix presentati nel 2012 e, a seguire il sorprendente Vertigo 20 dello scorso anno. Ma, anche, la ripresa di Mana (8-9 giugno), allestimento sempre della Wertheim, datato 2009. La coreografia scelta per aprire la settima edizione del Festival, per otto danzatori e sulle musiche firmate Ran Bagno al pari del mistico Mana, si ispira al testo ebraico della Kabbalah e ai suoi insegnamenti esoterici sul rapporto tra l’immutabile, eterno e misterioso (ciò che è “senza fine”), e l’universo mortale. In campo, contrapposizioni e cifre che siglano il linguaggio della Wertheim: fluidità, energia, precisione. Dopo Napoli, la Vertigo Dance Company esordirà al Lincoln Center di New York e Lincoln in Cina.

SHE-RA-ZADE Alessandra Panzavolta
SHE-RA-ZADE Alessandra Panzavolta

In data unica, l’11 giugno e sempre nell’Arena di Pietrarsa, La Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia con Ars Progetti presenta quindi un’altra novità assoluta, She-ra-zade, spettacolo a firma dell’uscente direttore del Corpo di Ballo sancarliano, Alessandra Panzavolta che, stavolta, sarà alla testa per ideazione, regia, coreografia del National Ballet of Kosovo per dar forma al progetto, con targa Unione Europea, alle istituzioni di cooperazione e assistenza culturali del Kosovo, Culture for All. Quanto ai contenuti, il balletto offrirà una moderna versione della storia di Sherazade che, attraverso il racconto di storie immaginarie e reali, riscatta la propria esistenza.  Ossia, un’elaborazione d’arte che è al contempo metafora della stessa Compagnia di Balletto del Kosovo, di recente ricompattazione e, significativamente per la danza, emblema culturale prescelto per il ritorno “alla normalità” di un’intera nazione.

ADDIO ALLA FINE ICKamsterdam
ADDIO ALLA FINE ICKamsterdam

Nelle sere del 13 e 14 giugno andrà quindi in scena, in première nazionale nella Sala delle Locomotive di Pietrarsa, Addio alla fine, particolarissima coreografia itinerante di Emio Greco e Pieter C. Scholten (autore anche dell’ideazione e design), realizzata in coproduzione con ICKamsterdam, Theater a/h Vrijthof e Nederlandse Dansdagen, ovviamente rielaborata per l’occasione. Punti focali, il corpo e la danza, tesi a rappresentare il potere della responsabilità individuale a fronte del coraggio della vulnerabilità. Intorno: l’ispirazione a Boutellier e a Fellini, la trasmissione di energie e dinamiche, la ricerca per un punto zero fisico e mentale che sfocia in sfinimento, aprendo la strada a nuove esperienze e a nuove visioni.

Non uno spettacolo di danza infine, il 17 e 18 giugno nella Sala Cinema di Pietrarsa, ma una creazione teatrale italo-francese che in modo diverso ne parla. È Vietato Ballare/Interdit de danser di Alessia Siniscalchi, prima assoluta con ideazioni coreografiche di Ivana Messina e invenzione corale di Kulturscio’k.

VIETATO BALLARE Kulturscio'k
VIETATO BALLARE Kulturscio’k

Una storia personale e paradossale della stessa regista Siniscalchi che trae spunto, come recita il titolo, dalle regole condominiali della sede torinese del collettivo italo-francese Kulturscio’k, dove appunto all’ingresso c’era scritto: Vietato Ballare. Da questa regola paradossale parte la sua riflessione: «Siamo capaci di danzare veramente oggi? Di danzare per essere liberi da regole e schemi? Di danzare per reagire alle ingiustizie che la società ci impone? Di danzare per sopravvivere a tanti, troppi paradossi? Di ritrovare l’amore perduto attraverso la danza». E, con la danza, ha dunque inizio lo spettacolo.

                                                                                                                  Paola De Simone 

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