BOLOGNA – Carne è il titolo di una vera e propria sfida culturale che Valter Malosti, il direttore ERT (Emilia Romagna Teatro), ha deciso di lanciare inserendo nella programmazione il teatro fisico come linguaggio capace di interpretare il nostro tempo. Un esteso focus con un anno di appuntamenti (maggio 2022-aprile 2023) dedicato al teatro-danza, la cui curatela è affidata all’artista associata Michela Lucenti, dal 2003 alla guida di Balletto Civile, un collettivo nomade da sempre impegnato a indagare il rapporto corpo-parola e gli sconfinamenti tra danza, teatro e altre arti.

Obiettivo di Carne è quello di avvicinare il pubblico alla drammaturgia fisica e di sviluppare il dialogo tra le arti coreografiche e gli altri linguaggi della scena. Circa 30 spettacoli di artisti italiani e internazionali – emergenti e affermati che verranno allestiti sia nei teatri ERT che in spazi all’aperto, per favorire le relazioni con le associazioni, le realtà e i pubblici dei territorio.

“Abbiamo messo tanta carne a cuocere”

Dopo il prologo che ha visto andare in scena due spettacoli uno di Antonio Viganò – Teatro La Ribalta e un altro della Compagnia Abbondanza/Bertoni dal 13 al 15 maggio, parliamo del Focus con la curatrice Michela Lucenti. Innanzitutto perchè Carne?

Volevamo un titolo che ci portasse subito a pensare al corpo del danzatore, ma visto la densità del progetto, che praticamente si svolge nell’arco di tutta la stagione, questa ci è sembrata la parola giusta per far capire che abbiamo abbiamo messo ‘tanta carne a cuocere’.

Come nasce questo progetto?

Dall’esigenza di ERT e in particolare del suo direttore Valter Malosti di dare uno spazio consistente alla danza contemporanea italiana ed europea, ma soprattutto di lavorare per tre anni sulla drammaturgia fisica, aspetto al quale mi sto dedicando da tempo. Credo fortemente, infatti, nell’importanza di valorizzare l’interazione tra testo, parole e movimento. . La grande novità sta nel fatto che mai in una stagione teatrale è stato dato tanto spazio alla danza contemporanea e alla drammaturgia fisica. Iniziativa più europea che italiana. Ma d’altraparte ERT ha sempre avuto una vocazione internazionale e per questo co-produce e collabora con teatri stranieri oltre che italiani. 

“Un progetto che mi permette di approfondire il tema della drammaturgia fisica”

In questi giorni c’è stato un prologo ma quando comincerà la programmazione vera e propria del Focus Carne?

Riprenderà in estate con Balletto Civile, Emanuela Serra, Paolo Rosini e Florian Paninski, Cristiano Fabbri, Filippo Porro e Simone Zambelli, Roberto Castello, Joy Alpuerto Ritter e Hannes Langolf, per poi proseguire in autunno e inverno, fino alla primavera 2023. Protagonisti: Bouchra Ouizguen, Lorena Nogal, Balletto Civile, La Veronal, Marco D’Agostin, Francesca Zaccaria, Mattia Cason, compagnia rodisio, Aristide Rontini, Aziz El Youssoufi, Josef Nadj, Claudia Castellucci, Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, Sofia Nappi.

L’attenzione alla scena internazionale si conferma anche con la ripresa dello storico VIE Festival, di nuovo presente nel mese di ottobre, da venerdì 7 a domenica 16, con 13 spettacoli (7 stranieri e 6 italiani) allestiti nelle città di Modena, Bologna, Cesena e Vignola. Confermandosi come uno dei principali osservatori italiani della scena contemporanea, VIE costruisce un programma in linea con l’obiettivo di ERT / Teatro Nazionale di restituire panoramiche multidisciplinari, ospitando linguaggi della prosa, della danza, del teatro d’indagine e inchiesta, della poesia e della video-installazione.

Fra i nomi internazionali, la coreografa marocchina Bouchra Ouizguen, il regista polacco Krystian Lupa, la greca Argyro Chioti, la tedesca Susanne Kennedy, l’artista visivo libanese Rabih Mrouè, il collettivo spagnolo La Veronal e Lorena Nogal; tra gli artisti nazionali invece, la compagnia lacasadargilla, Marco D’Agostin, Kepler-452, Balletto Civile, Anagoor, Daniele Spanò.

“Nella programmazione bisogna avere coraggio”

Che risposta di pubblico vi aspettate?

L’anno scorso Malosti, nella ripresa post Covid, ci ha fatto fare come Balletto Civile uno spettacolo molto particolare, una sorta di affresco dolente di antieroi, intitolato Figli di un Dio Ubriaco con un cast enormemente numeroso, dai 9 ai 76 anni. Eravamo preoccupati della risposta ed invece sono venute 500 persone a sera. A volte chi organizza sottovaluta il pubblico, ma io penso che chi sceglie di andare a teatro va anche abituato da chi programma a visioni diverse. Bisogna avere coraggio in questo senso.

Si parla da sempre di crisi della danza. E con la pandemia sono venute a galla tante urgenze del settore.

In Italia non esiste la cultura della danza. In Francia, in Belgio, ma anche in tanti altri paesi, nei teatri gli spettacoli di danza sono programmati nello stesso numero di quelli di prosa. Non c’è alcuna differenza. Così come nei finanziamenti. In Italia la produzione più costosa di danza non supera i 90mila euro. Il nostro settore è costretto a lavorare con poco e questo è davvero grave.

“Non amo fare affreschi, mi piace dire cose politiche”

Nella sua biografia ufficiale è scritto: “Una forte tensione etica anima il lavoro di Michela Lucenti, ex esponente del gruppo l’Impasto e dal 2003 capofila di una formazione di danzatori-attori significativamente denominato Balletto Civile”. Il senso artistico del suo fare si accompagna sempre a un profondo senso etico. Come mai?

A me interessa sempre dire delle cose. Mi piace parlare politicamente, non amo fare affreschi. Per me è importante dire qualcosa che faccia riflettere. Sempre. Questo è il senso del mio lavoro in profondità.

emiliaromagnateatro.com

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.