“Il giorno più bello della mia vita” questa la dichiarazione della ventiquattrenne Sara Renda incoronata Etoile de l’Opèra di Bordeaux il 16 dicembre. Una nomina a sorpresa , una meravigliosa sorpresa ,avvenuta al termine della prima di Bella Addormentata quando Charles Jude direttore della compagnia e Thierry Fouchet direttore del teatro sono saliti in palcoscenico ed hanno dato l’ annuncio. In platea la famiglia di Sara, venuta da Alcamo per assistere alla prima. Impossibile non piangere e non ringraziare quanti hanno reso possibile il realizzarsi di questo sogno.

Un sogno creato dal talento,tanto talento, dalla determinazione, dalla volontà, dal desiderio di credere nei sogni . Nel proprio sogno. “Il primo pensiero è andato a mia madre……. Davanti a me sono apparsi tutti gli anni in cui lei mi accompagnava alle prove, prima nelle piccole scuole del paese e poi a Palermo al Teatro Massimo. L’averla lasciata ad undici anni  per andare a studiare alla scuola del Teatro La Scala a Milano. Questa notte non ho dormito, è bello potere volare a dieci centimetri da terra”

sara renda 2Una carriera fulminea quella di Sara, che  dopo soli quattro anni di ruoli importanti nel prestigioso teatro francese, già lo scorso anno si era ritrovata nella stessa circostanza, ricevendo pubblicamente, dopo l’esibizione nello Schiaccianoci di Ciaikovskij come ballerina di fila, la nomina a prima ballerina. Un riconoscimento ottenuto subito dopo la medaglia di bronzo vinta dall’unica italiana in cinquanta anni al prestigioso Concorso di danza di Varna in Bulgaria.

Ma i sogni di Sara non finiscono qui. Calcare le scene dei teatri mondiali, spingersi sempre più avanti, perchè l’arte non ha confini. E questa non è una frase fatta, ma la realtà.

” Uno dei miei sogni  è tornare a calcare le tavole del teatro che mi accolse ad undici anni  (Teatro La Scala di Milano) ma questa volta con un ruolo da protagonista”.

Ed ora che Sara ha realizzato il suo sogno ed il sogno di tante aspiranti ballerine, l’Italia riuscirà a realizzare il sogno di Sara? Ci auguriamo di si. E questo augurio è soprattutto per noi: non facciamo “fuggire” i nostri migliori talenti.

 

Mary Martano

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