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BERLINO – Venerdì 21 ottobre 2022, presso il Komische Oper Berlin, è andata in scena la serata dal titolo Lab_works / Half Life, che replicherà il prossimo 19 e 26 novembre.
Il nome Lab _works si riferisce alle coreografie create dall’ensemble Staatsballet Berlin durante la pandemia. Nello specifico ieri sono state presentate: Die Nacht di Arshak Ghalumyan e Oh Capitan di Johnny McMillan.
Il primo lavoro è molto tecnico e ‘veloce’, ma con una struttura coreografica elementare che appare altresì priva di drammaturgia. All’inizio i danzatori sono tutti di profilo con le mani sul viso e i gomiti in alto. Uno dopo l’altro, iniziano a effettuare gli stessi movimenti, mentre singoli ballerini, rompono l’unisono eseguendo passi differenti da quelli che danzano gli altri. Poi c’è il buio.
Quando lo spettacolo riprende, lo schema diventa ripetitivo e poco originale: si succedono soli e duo molto tecnici ma poco emozionanti. Dopo un altro momento di buio, cambia la musica e la posizione dei nove specchi posti al di sopra del palco (tra gli elementi più interessanti della serata). In quest’ultima parte, la danza ha un ritmo ancor più sostenuto e l’ensemble è di nuovo riunitosul palco. Nonostante la bravura dei ballerini e la gradevole estetica del pezzo, le sensazioni che suscita la musica di Ezio Bosso e Ludovico Einaudi sono predominanti rispetto a quelle provocate dalla danza.
La sensazione di essere in un club berlinese
Atmosfera completamente differente per Oh Capitan, secondo pezzo ad andare in scena.
I danzatori ‘emergono’ sul palco grazie alla piattaforma che li solleva dalla fossa dell’orchestra fin su in proscenio. L’immagine iniziale dei ballerini riuniti in circolo sembra quella di un quadro che lentamente prende vita. Complice la musica elettronica Cosmin Nicolae, la sensazione è quella di assistere a una serata in un club berlinese con tanto di dark room e scene di sesso occasionale. Il pezzo, non lascia il segno. Il momento più bello e convincente è il solo finale, mentre tutti, ormai, sono ai lati del palco.
Half Life è la coreografia che, nel 2017, Sharon Eyal realizzò per il Royal Swedish Ballet Stockholm.
Su un palco poco illuminato, in costumi adamitici, un uomo e una donna si muovono al ritmo sempre uguale della musica di Ori Lichtik, che scandisce il tempo dei loro gesti. Dalla loro destra, lentamente, in passi ‘minimali’ e conturbanti entra in scena un gruppo folto e compatto di creature che sembrano venire da un luogo lontano. Nel riconoscibile stile di Sharon Eyal, sulle mezze punte o in demi-plié, in una danza ipnotica, sempre uguale come le battute della musica che l’accompagna, si assiste a uno spettacolo intenso e conturbante. Nonostante la ricercata ripetitività dei piccoli passi sul posto o del sinuoso ondeggiare delle spalle e del torso, la performance riserva molte sorprese: c’è sempre un elemento o un gesto che rompe l’insieme, un contrappasso, un guizzo che cambia il ritmo o la qualità del movimento. Tra l’ancestrale e il futuristico, Half Life lascia il pubblico col fiato sospeso per tutta la durata della performance guadagnando i lunghissimi applausi della platea.
On Friday October 21st 2022, at the Komische Oper Berlin, the evening entitled Lab_works / Half Life was on, and an encore performance will be on again on November 19th and 26th.
BERLIN – The name Lab _works refers to the choreographies created by the Staatsballet Berlin ensemble during the pandemic. Yesterday, specifically, were presented: Die Nacht by Arshak Ghalumyan and Oh Capitan by Johnny McMillan.
The first work is very technical and ‘fast’, but with an elementary choreographic structure that lacks of dramaturgy. At first the dancers are all standing in profile with their hands on their faces and the elbows up. One after the other, they begin to perform the same movements, while individual dancers break the unison by performing different steps from those that the others are dancing. Then the light goes off. When the show restart, the choreography pattern becomes repetitive and not really original: very technical but not very exciting solos and duos follow one another. After another short brake, the music and the position of the nine mirrors placed above the stage (which are amongst the most interesting elements of the evening) change. In the final part, the dance has an even more sustained rhythm and the ensemble is once again gathered on stage. Despite the skill of the dancers and the pleasant aesthetics of the piece, the sensations aroused by the music of Ezio Bosso and Ludovico Einaudi are predominant over those provoked by the dance.
Completely different atmosphere for Oh Capitan, the second piece to be performed.
The dancers ‘emerge’ on the stage thanks to the platform that lifts them from the orchestra pit to the proscenium. The initial image of the dancers gathered in a circle looks like a painting that slowly comes to life. Thanks to electronic music by Cosmin Nicolae, the sensation is to attending an evening in a Berlin club with dark rooms and casual sex. The piece does not leave its mark. The most beautiful and convincing moment is the final solo, while everyone, by now, is on the sides of the stage.
Half Life is the choreography that, in 2017, Sharon Eyal created for the Royal Swedish Ballet Stockholm.
On a dimly lit stage, in Adam-and-Eve style, a man and a woman move on the rhythm of the electronic music that marks the time of their gestures. From the right side of the stage, slowly, with minimal and unique moves, a large and compact group of creatures appears. They seem to come from a distant place.The style of Sharon Eyal can be recognised by having with dancers constantly on demi-pointe or in demi-plié and her steps become one with the beats of the music. It is an intense and hypnotic show. Despite the repetitiveness of the small steps on the spot or of the sinuous swaying of the shoulders and the torso, the performance holds many surprises: there is always an element or a gesture that breaks the ensemble, a counterpoint, a flicker that changes the rhythm or the quality of the movement.Between the ancestral and the futuristic, Half Life leaves the audience breathless during the entire performance and earn long applause from the audience.
