Venerdì 29 gennaio alle ore 21 presso il Teatro Cantiere Florida di Firenze andrà in scena lo spettacolo ideato e danzato da Michele Abbondanza, fondatore insieme ad Antonella Bertoni, quasi trent’anni fa, della Compagnia che porta i loro nomi.

Lo spettacolo dal titolo I dream è un viaggio nelle memorie intrinseche del corpo, quelle memorie che si è convinti di aver dimenticato chissà in quale meandro della mente e che, invece, il corpo, con naturalezza e senza sforzo, riporta alla luce in gesti, sensazioni ed immagini. Il coreografo-interprete riflette sul presente in forma di memoria e sulle forme simboliche del corpo assunte nei movimenti e nei passi della coreografia.

Michele Abbondanza così scrive per definire il suo lavoro:
«Questa prima occasione di solitudine scenica mi induce all’outing coreografico, a una riflessione sul presente in forma di memoria. Proprio la forma, dopo iniziali effluvi di parole, è uscita fuori prepotentemente e così partito da un punto, mi ritrovo misteriosamente in un altro. Un punto non a caso; un punto che in fondo, conosco bene, dove il corpo, i suoi contorni, spasmi, fragilità, eccessi e difetti, assurgono a unici e definitivi simboli. Capita che alcune visioni ti prendano le gambe, ti facciano infilare una parrucca e non ti impediscano più di recitare una patetica felicità. Immagini che improvvisamente appaiono come in un sogno ed ecco che la memoria del corpo esce allo scoperto e ti ritrovi come un consenziente burattino a seguire una partitura di movimenti che non sapevi più di sapere e sfogliando il corpo come un libro leggi e senti vibrare qualcosa in te. Come in un gioco di specchi strizzi il caleidoscopio della mente: è l’attraversamento di un percorso somatico; coreografie, passi, esercizi ma anche semplici camminate, azioni di servizio, posizioni di pausa sedute; tic e riflessi condizionati che escono come un flusso di memoria inconscio ed incosciente. Seduto, in attesa, imbacuccato a pensare con quell’incantamento bolso e un po’ autocompiaciuto di certi momenti di flessione e riflessione, capita di andare indietro e magari di pensare a quand’era l’alba e le forme ancora incerte e il passo malfermo, ti impedivano di camminare da solo. E allora danzi la danza degli altri: quando una scimmia balla la polka, tutte le altre scimmie ballano la polka. Poi nel continuum di una reminiscenza dai contorni psichedelici, l’incontro con le maestre passanti che ti insegnano che il movimento non può essere che tuo, unico ed irripetibile, perché solo se è così lo puoi condividere e trasmettere. E allora cerchi i tuoi simili, perché l’unione fa la forza, e fai e sfai un gruppo. E poi l’altra metà del cielo, e poi un angelo e poi l’inferno e poi, e poi… il cabaret di ricordi continua, stante e nonostante il disincanto canto; finalmente canto. È una vita che voglio cantare. Mi lascio volentieri travolgere e stravolgere. Come in un sogno. La scansione cronologica brucia come miccia accesa verso il presente e una volta arrivata a destinazione invece dell’auto-esplosione desiderata (“…solo una volta e solo a New York!”), presenta un quadro di i-conica metamorfosi di vago sapore futurista e meccanico che trova pace solo nel ritrovamento dell’altro da sé, un doppio più giovane ed ignavo. La fusione tra me e lui; tra il manichino-sosia di 20 anni prima, con il mio corpo lì presente e impermanente, dà l’illusione che quel passato intonso ma inorganico, possa veramente rianimarsi. Solo così uniti, ora che la danza degli altri è diventata crepuscolarmente anche la mia, i miei passi di ora e i “suoi” di ieri, possono diventare un unico camminare. Verso il futuro? Il buio finale impedisce di vedere la conseguente uscita di scena»

I Dream
di
Michele Abbondanza
Antonella Bertoni

con
Michele Abbondanza

con la collaborazione di
Tommaso Monza

luci
Andrea Gentili

video
Tommaso Monza
Andrea Gentili

consulenza drammaturgica
Bruno Stori

organizzazione
Dalia Macii

amministrazione e ufficio stampa
Francesca Leonelli

produzione
Compagnia Abbondanza/Bertoni

con il sostegno di MIBACT
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo; Provincia Autonoma Di Trento
Servizio Attività Culturali; Comune di Rovereto – Assessorato alla Contemporaneità
Regione Autonoma Trentino – Alto Adige

un ringraziamento particolare a
Danio Manfredini

grazie anche a
Luciana Moggio e Andrea Baldassarri

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