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Il giorno di Santo Stefano, il Teatro Bellini di Napoli è pieno di coppie e famigliole che, dopo l’abbondante cibo natalizio, sono entusiaste di riunirsi davanti al palcoscenico che racconterà la storia di Aurora, la Bella Addormentata.

La Bella Addormentata di Fredy Franzutti con i suoi bravissimi danzatori del Balletto del Sud è una rivisitazione “suddista” della favola. Il testo a cui fa quindi riferimento il coreografo non è quello favolistico di Charles Perrault ma quello di Giambattista Basile, che narra della storia di una principessa addormentata dai filtri di un incantesimo nel Meridione d’Italia (ne “lo cunto de li cunti”).

All’apertura del palco, dopo il lungo preludio musicale, la scena è già veloce, vivace ed ironica: le donne del paese sono tutte felici per la nascita della principessina Aurora e danzano creando interessanti disegni spaziali e coreografici.

I nomi dei personaggi sono diversi rispetto alla favola di Perrault: sono più concreti e coerenti con l’ambientazione basiliana. I personaggi dei genitori sono divertenti e gli interpreti davvero bravi, fino alla fine. La storia è ben nota ed a predire una maledizione è la strega Carabosse, interpretata dal bravissimo attore Andrea Sirianni, che provoca molto apprezzamento tra il pubblico.

L’agitarsi del bastone, lanciato contro ciascuna donna del paese, simboleggia il cerchio ineluttabile dell’esistenza, fatta di eventi tra i più svariati a livello di sorte e l’espressività “vocale” del volto rivela una grande maestria attoriale. Il codice di comunicazione è tipico delle convenzioni del balletto e per questo facilmente interpretabile per chi non ne è proprio a digiuno.

Lo stile di danza è prettamente classico ma con varie concessioni all’accademismo che nascono dalle varie esigenze interpretative. Ci sono, comunque, delle cellule coreografiche che si ripetono in stile più neoclassico. Il gruppo degli uomini è davvero eccellente, salti e giri sostenuti; tra le donne, talentuosa e teneramente emozionata la giovane Aurora, morbida e dinamica la madre Silvia, straordinario il padre Roberto nella pulizia tecnica ma soprattutto nelle spiccate doti comiche.

Molto interessanti gli incastri e le intenzioni nella scena del gioco ruba-bandiera, mentre la piccola sta crescendo. Alla festa del sedicesimo compleanno di Aurora, la maledizione si verifica: non più un ago farà cadere in un sonno mortale la giovane, ma il morso di una tarantola che la strega cattiva, riapparsa, le aveva dato a tradimento in una scatola come dono di compleanno.

La curiosità fa giungere Aurora dritta nelle braccia di Morfeo e la fata buona fa addormentare tutta la casa regale. Bellissima la danza dei “tarantolati” prima di svenire nel sonno.

Da qui comincia il secondo atto: arriva il principe Ernesto, studioso del fenomeno del tarantismo e la scena da assopita si rianima; egli bacia la giovane fanciulla e si sposano.

Più piatto il secondo atto rispetto ai numerosi colpi di scena che tengono allertati il pubblico nel primo.

I due atti sono stati di 50 minuti di durata con un intervallo di un quarto d’ora. Il balletto è un classico della tradizione classica per cui è sempre bello rivederlo, ma questa rivisitazione è davvero molto vivace ed attualizzata per cui è come se donasse nuova vita ad una storia universale e ripetibile all’infinito.

Notevoli tutti i danzatori dell’organico, giovani, italiani e non.

Il pubblico ha battuto le mani entusiasta. Forse, l’unica pecca è stata il fatto che ci sono stai alcuni momenti di cambi di scena, eseguiti a sipario aperto ed in buio, che si sono prolungati un po’ troppo, ma credo che la musica li abbia ben accompagnati. Una buona prima insomma!

Questi danzatori non sono mostruosi ma precisi, puliti e dinamici, doti fondamentali per essere dei bravi professionisti. Si è letta, soprattutto, molta umanità ed onestà nelle loro danze.

Il balletto del Sud è nato su creazione di Fredy Franzutti nel 1995 a Lecce con un repertorio stabilitosi di 33 spettacoli, alcuni tratti dal repertorio romantico e moderno. Franzutti, inoltre, crea spettacoli anche per il Teatro Bolshoi di Mosca, per il Teatro dell’Opera di Roma ed altri teatri europei, alcuni trasmessi anche in Tv.

La sua ricerca è quella di un linguaggio che tenga fede ai canoni etici ed estetici del balletto classico ma si affianchi anche alle esigenze di un pubblico ormai variegato e che ha bisogno di vedere oltre la tradizione.

 

 

La Bella Addormentata

Balletto del Sud

 

Coreografie Fredy Franzutti

Musiche Piotr Il’ic Caikovskij

Scene Francesco Palma

Luci Piero Calò

Danzatori Vittoria Pellegrino (Aurora), Alexander Yakovlev (Ernesto, il principe), Alessandro De Ceglia (Roberto, il padre), Federica Resta (Silvia, la madre), Chiara Mazzola (la fata Lilla), Andrea Sirianii (Carabosse, la strega), Martina Minniti e Nicola Lazzaro (gli uccellini blu), Giulia Bresciani, Francesca Bruno, Monica Verì, Nuria Salado Fusté, Amanda Mata, Francesco Rovea, Angelo Egarese, Lorenzo Bernardi, Francesco Cafforio, Eduardo Teixeira

Maestri di ballo e ripetitori Roberta Magliaro, Leonardo Velletri.

Allestimenti Sabina Fracassi, Cristian De Mitri

Sartoria Chiara D’Agostino

Segreteria artistica Valentina De Vitis, Fabiola Del Coco

Segreteria di produzione Gaia Bianca Zuccaio

Scenografia Peroni

Foto Fabio Serino, Marta Colaci, Francesco Sciolti.

Durata 50’ (prima parte), 15’ (intervallo), 50’ (seconda parte)

Napoli, Teatro Bellini, 26 dicembre 2014.

In scena, Napoli, dal 26 al 28 dicembre 2014.

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