KISS & CRY ideazione originale Miche`le Anne De Mey & Jaco Van Dormael in creazione collettiva con Gre´gory Grosjean, Thomas Gunzig, Julien Lambert, Sylvie Olive´, Nicolas Olivier Coreografia e Nanodanses Miche`Le Anne De Mey, Gre´Gory Grosjean Regia Jaco Van Dormael Testo Thomas Gunzig Produzione Charleroi Danses, Centre Chore´Graphique De La Fe´De´Ration Wallonie-Bruxelles / Le Mane`Ge.Mons, Centre Dramatique in coproduzione con Les The´A^Tres de La Ville de Luxembourg DATE 15, 16 giugno (ore 21) LUOGO Teatro Politeama DURATA 1he30 min | LINGUA francese con sottotitoli in italiano

Da anni ci raccontano della morte del cinema, oramai soppiantato dal web che da casa ci permette di essere raggiunti da qualunque video o film lanciato su Internet. Il teatro, poi, è considerato defunto da tempo…. Finchè  arriva l’intuizione geniale di due artisti che sono anche marito e moglie, Jaco Van Dormael e Michèle Anne De Mey.  Kiss and Cry  che ha inaugurato al teatro Politeama la nona edizione del  Napoli Teatro Festival Italia,  è la sintesi della simbiosi artistica di uno dei registi cinematografici belgi più famosi degli ultimi anni e di sua moglie, danzatrice e coreografa di fama internazionale. Attraverso telecamere di varie dimensioni, super tecnologiche,  i  realizzatori fanno rivivere il cinema nella sua essenza artigianale creando set e ambienti  dal vivo con lo stesso spirito dei pionieri del cinema muto. Così davanti agli spettatori inizialmente  increduli prende vita una narrazione che usa essenzialmente il linguaggio della danza attraverso la gestualità delle mani,   riuscendo  ad esprimere una schiera di sentimenti incredibili. Lo sappiamo da sempre che le mani sono l’organo più complesso  del nostro corpo e i danzatori sperimentano su loro stessi che con il viso,  sono l’elemento maggiormente espressivo. Ebbene in Kiss and Cry le mani  riescono a raccontare di solitudine, attese, speranze, rancori, violenze ed addirittura sensualità ed erotismo con una magia davvero suggestiva che fa rivivere  e rende attuali il giochino delle ombre cinesi. Lo spettacolo, creato nel 2011 e prodotto da Charleroi Danses e da Le Manège. Mons,  ha girato in molti tour in Europa e Sud America  ed in ogni Paese ha evidenziato suggestioni particolari. Il racconto è basato sui   cinque amori importanti della vita della protagonista da quello più infantile a quello più duro e maturo,  che vengono seppelliti nel buco della memoria che nasconde, deforma e idealizza soprattutto le mani e i contatti  con esse avuti.  Fino ad un sorprendente finale in cui l’emozione più forte e vera prende corpo in un ricordo indelebile. L’idea e la realizzazione sono veramente fantastiche, i tecnici , il regista e i danzatori si spostano sul palco con abilità e precisione  annullando la post produzione cinematografica e creando dissolvenze incrociate dal vivo di rara efficacia.  In scena il regista e realizzatore stesso, Van Dormael,  i danzatori Michèle Anne de May e Gregory Grosjean, l’ infaticabile cameramen, Julien Lambert e la sua assistente Juliette Van Dormael, i datori di luce Bruno Olivier e Nicolas Olivier, i manipolatori di scena  Gabriella Iacono, Stefano Serra e Ivan Fox, applauditissimi  a fine serata. Tutto perfetto? Forse un po’ troppo lungo  lo spettacolo,  accompagnato da una voce narrante  talvolta ridondante e che toglie un po’ di magia alla   bellezza ed efficacia delle immagini e della nanodanza. E’ uno spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età che abbia voglia, tra l’altro, di tornare anche un po’ bambino e scoprire come nasce il cinema, come può evolvere la danza e  ricordare che, anche dei semplici pezzetti Lego e delle  miniature di plastica,  possono creare mondi fantastici e poetici.

Roberta Albano

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.