Da oltre duecento anni la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano rappresenta un
eccellenza della cultura “made in Italy”. Fondata nel1813 dall’impresario Benedetto Ricci,
l’Imperial Regia Accademia di Ballo, come era allora definita, ebbe come primi maestri
i francesi Luis La Chapelle e Charles Villeneuve ma, nel 1838, fu l’arrivo del danzatore e
teorico napoletano Carlo Blasis a determinare una svolta importante nella crescita dell’
istituzione. Nei quindici anni di permanenza milanese Blasis , assieme alla moglie
Annunziata Ramaccini,riuscì a formare un gruppo di danzatrici del calibro di Carlotta Grisi,
Lucille Grahan,Sofia Fuoco che a metà Ottocento divennero celebri nei maggiori teatri
del mondo. In seguito ai tristi eventi riconducibili alla I Guerra Mondiale,la scuola fu chiusa
dal 1917 al 1921 quando, grazie all’impegno del maestro Arturo Toscanini, fu riaperta con
la direzione della danzatrice russa Olga Preobrajeska.
La storia più recente ha visto l’Accademia Teatro alla Scala trasformarsi in una fondazione
di diritto privato suddivisa in quattro Dipartimenti (Musica,Danza,Palcoscenico-Laboratori
e Management) e la Scuola di Ballo arricchire sempre di più il suo percorso formativo per
ballerini professionisti, fino a proporre oggi la possibilità di un doppio diploma in danza
classico-accademica e moderno-contemporanea per rispondere alle attuali richieste delle
compagnie internazionali. Determinante in tal senso è stata la presenza di un artista dalla
consolidata esperienza quale Frédéric Olivieri, attivo alla Scala dal 2000 prima come
maître de Ballet, poi come direttore del dipartimento Danza e, dal 2006 anche della Scuola
di Ballo. Danzatore all’Opéra di Parigi , étoile dei Ballets de Montecarlo ,
coreografo e consulente del MaggioDanza e della Compagnia dell’Opera di Zurigo,Olivieri
ha intrapreso un lavoro di rinnovamento che si propone di avvicinare i giovani allievi della
Scuola scaligera al repertorio neoclassico e contemporaneo di insigni coreografi.
“ Si impara in sala e si cresce in scena” dice Frédéric Olivieri “Per i giovani non c’è posto
migliore del palcoscenico dove scoprire e fare propri i diversi stili della danza teatrale”.
La molteplicità delle sfumature del linguaggio della danza classica caratterizza il
programma dello spettacolo che la Scuola di Ballo metterà in scena giovedì 26 marzo.
In apertura “Prèsentation “ ideata dallo stesso Direttore sul concerto per due violini BWV 1043 di J.S. Bach ,poi “La Luna” di Maurice Bejart ripresa da Piotr Nardelli.
“Les Sylphides” uno dei capolavori presentati a Parigi nel 1909 durante la prima stagione
dei Ballets Russes di Diaghilev saranno proposti nella ripresa curata da Leonid Nikonov e Tatiana Nikonova.
Per la realizzazione il coreografo Michel Fokine si ispirò idealmente a “LaSilfide” che
Filippo Taglioni creò nel 1832 per la figlia Maria offrendone un’interpretazione personale.
Il balletto,infatti,non ha sviluppo drammatico e si caratterizza come una suite di scene danzate su celebri brani di Chopin nelle quali predomina un atmosfera lunare di stile neo romantico.
Infine “Who Cares ?” di George Balanchine nella versione originale ripresa da Patricia Neary sulle musiche di George Gershwin.

Marina Magurno

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