E’ stato varato ieri, 21 aprile, il “Decreto delle riaperture”.

Approvato dal Consiglio del ministri su proposta del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, il decreto introduce misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali del Paese nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19.

Spettacoli

Per quanto riguarda il mondo dello spettacolo dal 26 aprile riaprono al pubblico teatri, cinema, sale concerto live club. I posti a sedere sono pre-assegnati a una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è pari al 50 per cento di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto.

In relazione all’andamento epidemiologico – recita ancora il Decreto – e alla caratteristica dei siti, si potrà autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazione del Cts e delle linee guida.

Spostamenti

Per quanto riguarda gli spostamenti sono consentiti dal 26 aprile quelli tra regioni e province autonome che si trovano in zone gialle e bianche; chi è munito di pass vaccinale può spostarsi da una regione all’altra anche se si tratta di zone rosse e arancioni; dal 1° maggio al 15 giugno, in zona gialla e arancione, è possibile andare a trovare amici e parenti.

Scuola e università

Nelle scuole dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno si torna in classe anche nelle scuole superiori. La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%, in zona gialla e arancione dal 70% al 100%.

Per quanto riguarda le Università nelle zone gialle e in quelle arancioni dal 26 aprile al 31 luglio le attività si svolgeranno prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse il decreto raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.

Manifestazioni sportive

Dal 1° giugno sono aperte al pubblico le manifestazioni e gli eventi sportivi di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con il provvedimento del Coni e del Comitato paralimpico. La capienza consentita è pari al 25% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 1000 spettatori per gli impianti all’aperto e 500 per quelli al chiuso. Per eventi di particolare rilevanza, a seconda dei siti, è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori.

Piscine, palestre e sport di squadra

Dal 26 aprile è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di contatto. Dal 15 maggio riaprono le piscine all’aperto, dal 1° giugno riaprono le palestre

Fiere e congressi

Dal 15 giugno riaprono le fiere, dal 1° giugno via libera a convegni e congressi.

Ristorazione

Infine per quanto riguarda la ristorazione dal 26 aprile i ristoranti saranno aperti a pranzo e a cena, purchè all’aperto.

Il Decreto dei dubbi e degli interrogativi

Queste tutte le categoria analizzate nel “Decreto riaperture” che per lo spettacolo dal vivo più che “Decreto delle riaperture” è il Decreto dei dubbi e degli interrogativi. Non è chiaro, infatti, se quando si parla di posti a sedere preassegnati a una distanza di un un metro ci si riferisce a luoghi all’aperto o al chiuso.

La capienza massima consentita a una sala è pari al 50% di quella autorizzata. Ma questa è una regola che può andare bene per i grandi teatri. Ma un teatro di innovazione e ricerca di solito ha una sala di massimo 100 posti. Ha senso riaprire un teatro per 50 posti? Con tutte le incertezze che ancora ci sono?

La sensazione degli addetti ai lavori è che, ancora una volta, si finisce con avere attenzione per le sale grandi che quasi sempre sono le sale delle strutture che ricevono sostanziosi finanziamenti. E le altre piccole e senza sostanziosi finanziamenti (che poi sono la maggior parte) che fine faranno?

Non solo. Il Decreto non tiene conto anche delle Compagnie, degli artisti, dei tecnici. Prendiamo ad esempio una Compagnia di danza o una Compagnia di prosa decide oggi di mettere in scena a giugno uno spettacolo. Cominceranno le prove, gli attori, i danzatori, i musicisti, ma anche i tecnici e tutti coloro che lavorano in una macchina organizzativa saranno contrattualizzati. Si metteranno in vendita i biglietti. Si investirà in promozione e pubblicità. Ma se il giorno prima del debutto la regione dove si deve andare in scena da gialla diventa rossa. Che fine farà lo spettacolo? Chi risarcirà il danno subito?

Forse sarebbe stato meglio riflettere ancora un po’ su questo “Decreto ripartenza”. Una falsa ripartenza rischia veramente di rovinare la vita di molte persone.

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.