GRANDE MADRE
LABORATORIO SULLA VISIONE CONTEMPORANEA DELLA DANZA POPOLARE
13 Febbraio | 12 marzo | 9 aprile | 7 maggio

Dalle 16h alle 19h
a cura di:
Angela Esposito
Alessia Tudda

Presso il
LED SPAZIO DANZA
Via Francesco del Giudice n.9
(Nei pressi della chiesa Pietrasanta, su via tribunali)
Napoli

Info e prenotazione:
Cell: 3497428098 | 3285428140

Email: ANGIE.ESPOSITO86@GMAIL.COM

Il vero canto popolare è innanzitutto la rappresentazione di un mondo interiore. Si basa su un’articolazione di “Segni”, leggibili in una visione rituale e magico-religiosa dei canti stessi. Questi infatti sono comprensibili nella loro molteplice verità secondo un codice culturale che rapporta i “segni” ad angosce collettive da esorcizzare proprio mediante la loro stessa espressione. Le principali tematiche di tali “Segni” sono: la donna o la madre,
il sesso e la morte.Tutto è rivolto alla “figliola” come vergine, madre, sorella, sposa, come terra, albero, orto, giardino, rosa, fontana, pozzo, come montagna, castello, palazzo, casa, chiesa, e come sole e luna, come barca, fiume, mare in cui perdersi, annegare, ma anche viaggiare e poi tornare, come grotta, caverna dalla quale si è nati ed alla quale si vorrebbe sempre ritornare. La figliola prima dolce come mela o albicocca, ora aspra come limone o foglia di limone, ha la stessa faccia della morte: come morte è la vergine sposa che accoglie il seme e ripartorisce la primavera. Nella antropologia e psicologia Junghiana e di Neumann, la Grande Madre rappresenta una forza numinosa come archetipo di potenza ambivalente, che può nutrire ma anche divorare, salvare ma anche distruggere. È il luogo della magica trasformazione, della rinascita, dell’occulto e tenebroso, ciò che divora e seduce. Essa è datrice non solo della vita ma anche della morte. Il grembo della terra si trasforma nelle fauci divoranti e mortali del mondo sotterraneo seminando distruzione e pericolo; l’utero da fecondare e la cavità protettiva della terra e della montagna si trasformano nell’abisso, nella caverna, nell’oscura cavità profonda dell’utero divorante della tomba e della morte, nell’oscurità priva di luce e nel nulla proprio della Madre oscura. Ed è sempre a lei che si tende, lei che sta in alto su una montagna o giù in una valle, o nel mare, o sotto terra, comunque sempre al di là di chi vorrebbe raggiungerla pur avendo paura di raggiungerla. E per raggiungerla al di là si passano i ponti, si traversano i fiumi, si varca il mare in un eterno viaggio di andata e ritorno, come il moto dell’onda sulla spiaggia, come il coito di un universo di angoscia e di amore. Tutto ciò perché in fondo le cose sono tre: la madre il sesso e la morte ed entrano una nell’altra e si scambiano e sono la stessa cosa in un modo o in un altro. E se il sesso è la stessa morte, esso diventa arma, coltello, spada, pistola, fuoco e combattimento. E se la madre è il sesso è anche la nascita o una nuova nascita dopo la morte perché è il sesso che genera nuovamente. Ed anche il “Grande Cerchio” rappresenta una dimensione del femminile. Quell’aspetto che tende a mantenere fermo ciò che da esso sorge e a circondarlo come sostanza eterna. Tutto quello che nasce dal femminile appartiene ad esso, anche quando l’individuo diviene autonomo, l’archetipo del femminile relativizza tale autonomia, rendendola una variante secondaria della sua essenza eterna. Il laboratorio è aperto a tutti coloro che, pur non avendo precedenti studi di danza, intendendo compiere una ricerca sul corpo attraverso alcuni principi base della danza contemporanea e attraverso i movimenti, l’analisi dei testi e l’ascolto di alcune sonorità tipiche della tradizione popolare campana, in particolar modo LA TAMMURRIATA. Il laboratorio è aperto a uomini e donne di qualsiasi età, che abbiano voglia di scoprirsi, di ricercare e scoprire una propria visione della danza popolare, in una ottica nuova, e quindi, contemporanea. A tutti quelli che intendono compiere questo viaggio nel femminile, in queste espressioni:

MADRE = MORTE = SESSO = MADRE

I° Incontro

Madre

Testi di riferimento:

“Canto e Danza per Montevergine”

(Esecutori: Armando Gallo)

“Tammurriata per Castello”

(Esecutori: Rosa Nocerino, Giovanni Coffarelli)

Zona: Somma Vesuviana

II° Incontro

Morte

Testi di riferimento:

“Tammurriata di Pimonte”

(Esecutori: Francesco Somma, Salvatore Donnarumma, Ciro Miniero)

Zona: Pimonte

“Viaggio, Salita e Danza per la Madonna Avvocata”

(Esecutori: Carmine Di Matino, Domenico Taiani, Vincenzo Di Martino,
Carmine di Martino, Antonio Di Martino, Salvatoe Bellezza, Giuseppe Di
Martino)

Zona: Maiori

III°Incontro

Sesso

Testi di riferimento:

“Voci E Danza per la Madonna delle Galline”

(Esecutori: Anna Bellini, Virginia Aiello, Gioacchino Moscariello,
Ciro Califano, Antonio Torre)

“Voci e Danza per la Madonna dei Bagni”

(Esecutori: Rosa Nocerino, Giovanni del Sorbo, Vincenzo Pepe, Antonio
Torre)

Zona: Agro-Nocerino Sarnese

IV° Incontro

Ritorno alla Madre

Testi di Riferimento:

“Canti a “ffigliuola e Tammurriata per Materdomini”

(Esecutori: Antonio De Luca, Gennaro Albano, Luigi Auricchio, Domenico
Catapano, Pasquale Boccia)

Zona: Somma Vesuviana, Terzigno

Programma dettagliato:
–  Riscaldamento del corpo sulla base della tecnica
contemporanea
–  Postura e Accentramento
–  Scomposizione e dissociazione corporea
–  Lavoro sulle articolazioni
–  Esercizi di stile tipici della danza contemporanea
–  Gestualità e mimica tipici della danza popolare
–  Camminate e passi danzati tratti dall’espressione
coreutica popolare e della danza contemporanea
–  Danza nel “Grande Cerchio” in una visione
contemporanea della danza popolare.

Per la danza popolare si analizzeranno ed interpreteranno alcuni stili per zona ed area:

–  Agro – Nocerino Sarnese

–  Vesuviana (Sommese, Terzignese)

–  Dei monti Lattari (Avvocata, Pimontese)

Per la danza contemporanea si utilizzeranno alcuni nozioni base della tecnica Limòn utili per preparare il corpo al movimento e trasformare il movimento in danza.

 Angela Esposito
Danzatrice, Performer, Coreografa
Direttrice del Laboratorio Stabile Danze del Sud Italia
Napoli | Portici | Pomigliano D’arco | Cercola

Nata e cresciuta nella zona vesuviana, fin da bambina, osserva e partecipa ai rituali annuali contadini della zona agro-sommese. Crescendo si appassiona ad altri stili di danze tradizionali campane, osservando e assimilando la coreutica delle Tammurriate dei Monti Lattari e dell’area Domiziana. Nel 2008 studia e ricerca l’atto performatico attraverso il corso di danze rituali della Puglia condotto da Mattia Doto, presso l’associazione culturale TARANTA POWER, diretta da Eugenio Bennato. Percorso in cui matura un profondo lavoro sul corpo e sulla presenza scenica, attraverso alcuni principi di lavoro e di training tipici del teatro-danza contemporaneo. Nello stesso tempo prosegue i suoi studi sulle altre danze del sud Italia, osservando sul campo, nei luoghi e nei contesti in cui si svolge la danza, dalla Pizzica Pizzica del Alto Salento, allo stile ostunese della Bassa Murgia, dalla Tarantella Cilentana al Sonu a Ballu Riggitano. Dal 2011 insegna presso numerose strutture del territorio campano (Napoli, Pomigliano d’Arco, Scisciano, Somma Vesuviana, Cercola, Torre del Greco, Portici). Nel 2014 collabora con l’antropologo dott. Fabio Birotti nei Progetti PON rivolti alle Scuole. Dal 2012 al 2015 ha collaborato con l’Associazione SuDanzare, con sede a Parigi, in qualità di insegnante, danzatrice e responsabile per la regione Campania. Nel 2014 partecipa, come componente della compagnia omonima di teatro danza, allo spettacolo “sanTarantella”, la cui prima nazionale è andata in scena al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e successivamente al Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo. Nel 2015 inizia un percorso di ricerca sulla visione contemporanea della danza popolare. Ricerca da cui nascono laboratori e coreografie, lavori presentati in seguito durante gli spettacoli di fine anno dell’Accademia Iris di Portici, diretta da Valeria Schiano, e del centro studi Arteballetto di Pomigliano D’arco, diretto da Daniela Sorrenti. Collabora con vari artisti della scena musicale campana e non, come: i Rareca Antica, A paranza r’o Lione, Paranza dell’Agro, Pino Jove, Luna Calante, Progetto Sanacore, Marilù & i Contrabballo, Rione Junno, e con la danzatrice/performer Ashai Arop Lombardo (nel Workshop Tammurriata Nera). Dal 2015 dirige il Laboratorio Stabile di danze del Sud Italia, con sede principale a Napoli presso il Led Spazio Danza, e presso altre strutture (Accademia Iris di Portici, Centro Studi Arteballetto di Pomigliano D’arco, Arte in movimento di Cercola), dove svolge incontri di danze tradizionali e sulla visione contemporanea delle danze popolari.

Alessia Tudda
Danzatrice, performer, coreografa

Nata nella zona vesuviana, frequenta fin da bambina, a soli sei anni, i corsi di danza classica e contemporanea presso l’‘Accademia dello Spettacolo’ di Portici (Napoli), diretta da Irma Cardano e Virginia Vincenti, tramite le quali avrà la possibilità di studiare, nel corso dei dodici anni di frequenza accademica, con Maestri del calibro di Lia Calizza, Pedro de La Cruz, Renato Greco, Bill Hasting, Chet Walker, Agostino D’Aloia e numerosi altri nomi di fama internazionale. Impegno e dedizione alla disciplina, e corsi di studio avanzato presso centri di danza di spicco come quello di Rossella Hightower di Cannes nel 2002, le permettono di conseguire, a partire dall’età di 11 anni, ‘primi premi’ e riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali nell’ambito della danza contemporanea e di vincere borse studio come quella all’ ‘International Dance Theatre e Musical Festival’ (Trento) nel 2009. Il perfezionamento presso altre scuole napoletane come la scuola ‘Romeo e Giulietta’ di Floriana Troise e Claudia Perez, lo stage di danza “modern/jazz” presso l’evento “Sebs” (Napoli) che la vede vincitrice della borsa di studio per la compagnia del Maestro Luigi Grasso nel 2010 e la continua attività didattica rivolta a classi di danza classica e contemporanea, inferiori e superiori, a partire dall’anno 2009, mantengono viva la sua attività di danza ormai ventennale e rappresentano fonte di continuo arricchimento. Il senso forte d’appartenenza alla sua terra ed il forte legame con le sue radici, per metà vesuviane e per metà “arbereshe”, la spingono ad approfondire la conoscenza della tradizione coreutica della sua terra. L’incontro con Angela Esposito, nel 2012, l’avvicina istintivamente allo studio delle danze popolari del Sud Italia, partecipando attivamente ai corsi, prima come allieva, poi come assistente. Opera in seguito in spettacoli di teatro – danza: nel 2014 con la compagnia Sudanzare nello spettacolo “SanTarantella” la cui prima
Nazionale si è svolta Napoli, presso il Museo Archeologico e successivamente presso il Teatro Stabile d’innovazione Galleria, ed nel giugno 2015 nello spettacolo di fine anno “Agape e Nemesis” dell’Accademia Iris di Portici (Napoli), diretta da Valeria Schiano. Ha poi l’occasione di collaborare negli anni, come ballatrice ospite, per vari gruppi e nomi storici della tradizione popolare campana: Luna Calante, Pino Iove, la Paranza dell’agro.
Nel 2015 lavora, per l’intero tour estivo, con il gruppo “Rione Junno”, con il quale si esibisce, fra l’altro, nel ‘Kaulonia Tarantella Festival’, a Caulonia (Rc); nel ‘Pastena Folk
Festival’, a Pastena (Fr) e nella ‘Festa del mare’, a Positano (Sa), con il Maestro polistrumentista Erasmo Petringa; nel ‘Gal Gargano Festival’ a Mattinata (Fg), con Eugenio Bennato; a Manocalzati (Av) con il percussionista Luca Rossi; nella ‘Notte bianca’ di San Giorgio del Sannio (Bn), con Pietra Montecorvino; ad Olevano Romano (Rm) con Enzo Gragnaniello. Collabora con il Laboratorio Stabile Danze del Sud Italia, diretto da Angela Esposito, in qualità di insegnante ed assistente nei corsi di danza popolare e in qualità di danzatrice e coreografa durante gli spettacoli e saggi di danza popolare e sulla visione contemporanea della danza popolare.

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