Un’occasione così non si può perdere.

Sabato 17 dicembre 2022 dalle ore 9,30 è “andata in scena” l’ultima giornata del Convegno internazionale Giselle nostra contemporanea: ricostruzione, conservazione, riletture, modelli metodologici con l’ideazione e l’organizzazione di AIRDanza – Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza, Presidente Paola De Simone, Vicepresidente Roberta Albano, associazione che porta avanti in maniera attiva,propositiva ed a più livelli la ricerca sulla danza, offrendo occasioni di incontro, prospettive e modelli di lavoro di grande interesse e di portata internazionale.

Tanti interventi, tutti di grande interesse

Mats Ek, Anna Laguna, Luc Bouy, Daniela Maccari, Eleonora Abbagnato, nella cornice del Teatro dell’Opera di Roma, ci hanno parlato di Giselle o meglio delle loro personali Giselle, ovvero l’archetipo del balletto romantico. Un balletto iconico che dal  1841 è ancora oggi tra i più rappresentati al mondo anche alla luce delle sue varie riletture nella contemporaneità.Un balletto in due atti, il primo atto realistico e dai contrasti umani, il secondo surreale e visionario, che richiede, oltre ad una tecnica”divina”, una capacità di interpretazione,un lavoro attoriale sulla personalità dei personaggi che rimane ancora oggi unico nel panorama del balletto occidentale.

Quali le “Giselle” nella nostra memoria, nella memoria di tutti? Certamente due così differenti e così vicine: Carla Fracci ed Ana Laguna, e questo senza nulla levare ad Alicia Alonso, Margot Fontayne, Olga Spessivtseva,Yvette Chauvirè e tante altre divine del balletto romantico.

Eleonora Abbagnato tra Mirta e Giselle

Nella prima parte della mattinata condotta da Annamaria Corea, Eleonora Abbagnato, danzatrice étoile nonchè Direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ci racconta con naturalezza che il suo ruolo in Giselle all’Operà de Paris è sempre stato quello di Mirta, la Regina delle Villi e che solo come sostituta ha iniziato a ballare il ruolo di Giselle (ovvero quando la Giselle designata per motivi di salute non poteva calcare le scene). Poi a un certo punto della sua carriera ha chiesto alla sua Maestra Claude Bessy, grande ballerina francese, Maître de Ballet del Balletto dell’Opera di Parigi e Direttore della Scuola di Ballo dell’Opera di Parigi, di iniziare un lavoro insieme e di studiare con lei la complessità dell’ interpretazione del personaggio di Giselle fino ad arrivare a una sua versione di Giselle andata in scena al Teatro Lirico di Cagliari nel settembre 2021.

Eleonora Abbagnato durante una prova di Giselle con Rebecca Bianchi –

L’immagine di una Giselle ingenua, fragile, minuta non convince fino in fondo Eleonora Abbagnato che più volte durante il suo intervento cerca di farci vedere questo personaggio anche con una personalità ed una fisicità più forte e pregnante. Lei stessa nella sua carriera è stata vista più come la Regina delle Villi e solo in un secondo momento anche come Giselle. E forse la Abbagnato non ha torto. In fondo “La stessa Giselle non era affatto mite, ma una trasgressiva sicura di sé e talvolta esuberante; è vivace al punto da essere un po’ ribelle; ed è la ragazza più popolare del villaggio. Piuttosto alcune ballerine che interpretano questo ruolo hanno reso Giselle un personaggio fragile e psicologicamente vulnerabile nel primo atto….. Non si comporta in quel modo in quella scena, secondo il manoscritto di Justamant. (Giselle manoscritto di Henri Justamant, Maître de Ballet all’Opéra di Parigi nel 1868-1869) Al contrario, è chiaro che Giselle non ha paura di dire quello che pensa ed è pronta a sfidare chiunque non sia d’accordo. Può anche essere piuttosto giocosa. Ecco alcuni esempi tratti dal primo atto che dimostrano la sua robusta personalità.” (Echi del primo atto nel secondo atto di Marian Smith- Prof.ssa Emerita Univerity of Oregon- Eugene – Oregon -USA)

Nella sua versione di Giselle la Abbagnato, seppure nel rispetto della tradizione, ha proposto una versione in cui è  “…Interamente nuova è la scrittura del balletto, la coreo-grafia: ha il sapore romantico del balletto originale, ma con infusa un’energia più moderna, soprattutto nelle scene d’insieme, in sintonia con l’energia dei ballerini di oggi e con la loro tecnica assai più audace…Gli spettatori vedranno infatti un corpo di ballo meno statico di quello della coreografia Coralli-Perrot, partecipe anche nei celebri passi a due, sia del primo atto che del secondo. Ci saranno i momenti di pantomima, nonché la celebre scena della pazzia e della morte di Giselle come nel balletto che tutti conosciamo, ma avranno un sentire più moderno e leggibile dallo spettatore.» (Eleonora Abbagnato – teatroliricodicagliari.it)

Una versione classica e al tempo stesso innovativa

Maia Makhateli in “Giselle” di Eleonora Abbagnato – Cagliari

La Giselle di Eleonora Abbagnato è una versione classica ed allo stesso tempo innovativa, come da lei descritto in numerose interviste. Ci spiega infatti che ha voluto inserire nei movimenti coreografici un tocco di scuola francese.Rispetto all’originale le danze del primo atto sono molto più danzanti con uno spazio maggiore alle danze maschili e non solamente alle amiche di Giselle. Quindi una maggiore presenza del corpo di ballo con una maggiore energia in scena. Inoltre la Abbagnato sente di aver calato la sua Giselle in una dimensione più moderna ed attuale ed anche vicina alla tradizione siciliana e meridionale in cui viene amplificata la funzione sociale e personale della famiglia. Infatti nell’Ouverture vediamo la madre di Giselle, Berthe, giocare con i figli e nel finale è sempre la madre insieme a tutta la famiglia che và a rendere omaggio alla tomba di Giselle.

Inoltre la Abbagnato che ha danzato sia il ruolo di Mirta la Regina delle Villi, ruolo che afferma essere uno dei suoi preferiti, un ruolo molto forte e rappresentativo, sia il ruolo di Giselle, dice di essersi resa conto di quanto questi due ruoli siano completamente diversi ma allo stesso tempo con tanti aspetti artistici molto importanti da raccontare. La storia di due donne che pur avendo personalità quasi opposte hanno la forza di raccontare la propria storia, con la forza che solo una donna può avere.

La visionaria Giselle di Lindsay Kemp

Dopo Eleonora Abbagnato è la volta di Daniela Maccari che porta avanti l’eredità di Lindsay Kemp dalla sua morte avvenuta nel 2018. Quella di Lindsay Kemp per Giselle, ci racconta Daniela Maccari, è stato più che amore, forse una passione se non addirittura un’ossessione, poichè da sempre affascinato da questa storia romantica. Giselle era la sua eroina e secondo Lindsay Kemp la scena della follia di Giselle è sempre stata per chiunque l’abbia interpretata, una grande occasione di teatro. Una eroina romantica che ha fatto parte della vita quotidiana di Kemp che amava in molte occasioni mimare la scena in cui Giselle sfoglia la margherita ed accetta il corteggiamento di Albrecht.

Ed in Flowers è proprio la scena della follia di Giselle che Kemp mette in scena con lui protagonista.

Flowers – Una pantomima per Jean Genet è  l’interpretazione estremamente libera di Kemp del romanzo Notre-Dame des Fleurs, il primo romanzo di  Genet, scritto nel carcere di Fresnes nel 1942 e pubblicato per la prima volta nel dicembre 1943  “con lui stesso (Kemp) nel ruolo centrale di Divine, un travestito che trascende il genere in un mondo di criminali, puttane e angeli… Un viaggio onirico verso la distruzione, attraverso la seduzione, lo shock, il riso, la poesia e l’emozione totale” lindsaykemp.eu 

Lindsay Kemp nel suo tributo a Giselle in Flowers. Photo Richard Haughton

Sebbene la prima rappresentazione sia nel settembre 1970, nell’ex fabbrica della Rock di Edimburgo, trasformata in qualcosa di simile a un teatro da Kemp e da un cast di giovani volenterosi, è solo nel gennaio 1974, a Londra, nel piccolo Bush Theatre nel West End, che avviene la trasformazione nello spettacolo che avrebbe fatto il giro del mondo e aperto le porte a tutte le altre produzioni della Lindsay Kemp Company. 

Indimenticabile la scena pensata da Kemp della follia di Giselle in cui Divine, dopo una notte di amore con Darling viene abbandonata la mattina dopo e sprofonda nella follia. Identificandosi con Giselle, Darling/Kemp danza con il suo velo da sposa che trova ancora sul letto ormai vuoto, sulla musica originale di Adolphe Adam, sfogliando ancora una volta la margherita mentre i passi originali della coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot riaffiorano come dei lampi, come in un sogno o un incubo, come la memoria di un tempo trascorso a cui soccombere, a cui piegarsi e cedere in un dolore senza fine. Una visone onirica che a tratti diventa materia.

Daniela Maccari ci riporta che nel 1974 Marie Rambert, ballerina e pedagoga polacca naturalizzata inglese, ebbe a dire che la più bella Giselle che in quel momento stava girando sui palcoscenici nel mondo era quella di Lindsay Kemp. Così come spesso Kemp le avesse detto, forse con falsa modestia “ che faccia tosta ho avuto nel metterla in scena” riferendosi proprio alla  scena della pazzia di Giselle da lui interpretata. Una citazione importante che ha fatto storia, da parte di un grande artista che ha sempre amato le citazioni.

E poi curiosando quà e là, leggendo precedenti interviste della Maccari, scopriamo che anche lei ha una “sua” storia personale con Giselle, oltre quella che ha vissuto in prima persona accanto a Kemp, poichè “…Piccolissima, avevo forse quattro anni, i miei genitori mi portarono a vedere Giselle all’Arena di Verona con una giovane Carla Fracci. Fu un’emozione unica. L’ accensione delle candeline prima dell’inizio che mi tolse il fiato, la purezza della danza, i colori dei costumi, il candore dell’atto bianco. Piansi tutte le mie lacrime alla morte di Giselle, impazzita per amore, alla fine del primo atto e a niente servivano le rassicurazioni di tutti che mi spiegavano che sarebbe tornata nel secondo atto come una Villi…” teatrodipisa.pi.it

segue seconda parte

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Direttore artistico, manager ed insegnante del centro internazionale "Movimento Danza”, fondato a Napoli nel 1979 ed accreditato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come "Organismo di Promozione Nazionale della Danza”. Coreografa e direttore artistico della pluripremiata "Compagnia Movimento Danza" e del "Performing Arts Group". Direttore artistico ed event manager di rassegne, festival, eventi e bandi di danza contemporanea. Promotrice italiana e direttore artistico della "Giornata Mondiale della Danza". Editore di "Campadidanza Dance Magazine". Presidente di "Sistema MeD - Musica e Danza Campania", associazione aderente all’Unione Regionale Agis Campania.