ROMA – Prende il via  l’11 luglio la terza edizione di FUORI PROGRAMMA, Festival internazionale di danza che si tiene al Teatro Vascello, direzione artistica di Valentina Marini, produzione  European Dance Alliance/Valentina Marini Management in collaborazione con Teatro Vascello.

Quest’anno il programma prevede: due  prime nazionali, due prime regionali, una prima romana e un debutto assoluto. Mai esibitasi a Roma,la Vertigo Dance Company (Israele) presenta, l’11 luglio alle ore 21.00 in partnership con Civitanova Danza Festival, la recente creazione per dieci interpreti  One. One & Onea firma di Noa Wertheim,  nuovo e originale capolavoro dell’autrice che simbolizza l’essenza dell’espressione artistica della Compagnia e della sua filosofia a cavallo tra arte, natura e umanità. One, One & One riflette sia mondi interni che esterni ponendo l’attenzione alle eco che derivano dalle diverse prospettive e sviluppa relazioni metaforiche tra il lontano e il vicino, tra il sé e l’altro; segue il 15 luglio alle ore 21.00 un altro progetto israeliano, l’acclamato We love arabs  di Hillel Kogan, insignito dell’Oustanding Creator nel 2013: una performance, ironica e intelligente, in cui si porta in scena la storia di un coreografo isreaeliano che sceglie un ballerino arabo per affrontare il tema della convivenza tra ebrei ed arabi in Israele. Uno spettacolo politico portatore di un messaggio di pace e coesistenza, che si interroga sull’identità, e, nel mettere in scena le differenze, si arrende all’uguaglianza tra gli uomini; per poi arrivare il 18 luglio alle ore 21.00, in partnership con Bolzano Danza Festival, all’ironico e visionario, premiato al Noorderzon Festival 2015,  Don’t Talk to me in my sleep della coreografa serba Dunja Jocic, prodotto da Korzo Foundation: un duetto che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre, liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol; il 21 luglio alle ore 21.00 La morte e la fanciulla, l’ultimo struggente lavoro di Abbondanza-Bertoni, già premio Danza&Danza 2017 e candidato ai premi UBU e Hystrio, in scena tre differenti “capolavori”, uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla di Franz Schubert, uno fisico: l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche, uno spiritual-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi; il 25 luglio alle ore 21.00 l’attesa nuova creazione di Mauro Astolfi per Spellbound, Full Moon, qui in prima assoluta, un lavoro intimista e riflessivo, che racconta il percorso per cercare di decifrare la realtà individuale, una breve storia che pone lo sguardo sul  fenomeno che influenza tutto quello che c’è intorno a noi, che smuove e disordina, e che ritrova nella luna piena una sorta di “risveglio” del nostro lato istintivo, chiara luce di una maggiore consapevolezza; chiude il festival il 27 luglio alle ore 21.00  Corpo a corpo (prima meditazione su Caino e Abele), il nuovo lavoro di Roberto Zappalà che indaga la violenza che i corpi subiscono ed esprimono sin dall’inizio della vita. L’intenzione è quella di meditare sul tempo della violenza, sul bene e sul male, sulle lotte dell’umanità partendo dalle figure di Caino e Abele.

Fuori programma  propone dunque uno sguardo sul vasto paesaggio della scena internazionale, raccogliendo una gamma di creazioni espressione di linguaggi differenti, legate a una geografia altrettanto variegata per portare in scena in sei appuntamenti, durante i diciotto giorni di Festival, una sintesi delle più interessanti e recenti produzioni coreografiche. L’approccio alla danza contemporanea diventa quindi un atto di fiducia per rinnovare i propri interessi, per ridisegnare la poetica e il senso estetico che appartiene alla nostra civiltà, e si pone  come dispositivo per riscoprire, attraverso l’uso del corpo e la musica, una sensibilità volta alla pluralità e alle differenze.”
Il festival è nato due anni fa come espressione naturale di quella che da diverso tempo è la vocazione di uno dei pochi spazi della Capitale attenti alla scena contemporanea, un luogo che è diventato negli anni casa per la produzione indipendente e che ha saputo raccogliere e accogliere creazioni su scala europea che rendessero il teatro e la danza di ricerca uno sguardo necessario e fondamentale per tutti, pubblico, operatori, artisti.

La scelta, non facile, di collocare la programmazione durante il periodo estivo, nasce dalla volontà di creare una continuità nell’offerta culturale cittadina e non condizionare l’immaginario dei mesi estivi alle sole proposte pop en plen air ma permettere ai tantissimi romani che ancora a luglio risiedono in città, così come ai turisti che affollano la nostra meravigliosa Roma, di usufruire di una proposta artistica estiva che si allinei con le altre capitali, che guardi all’Europa riuscendo a fare da ponte tra questa e i grandi Festival estivi nazionali di danza contemporanea con cui infatti già da quest’anno sono in essere delle collaborazioni a favore di alcune produzioni in cartellone.

Nella foto Vertigo Dance Company in “One, One & One”

iscriviti alla newsletter di Campadidanza

Iscriviti alla Newsletter

Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.