Emanuel Gat Dance arriva a Danza In Rete Festival
foto di Julia Gat

VICENZA – Emanuel Gat Dance arriva a Danza in Rete Festival per la prima volta con LOVETRAIN2020, venerdì 12 aprile alle 20.45, in Sala Maggiore al Teatro Comunale di Vicenza.

LOVETRAIN2020, un’ode agli anni Ottanta

La compagnia del coreografo da cui prende il nome, artista tra i più affermati della sua generazione che si distingue per la sua particolare vocazione a far dialogare coreografia e musica, in questo caso trova la musica pop. LOVETRAIN2020 è un’ode appassionata al sound e all’atmosfera spensierata degli anni Ottanta, con la sua danza piena di energia e la colonna sonora di una delle band di culto dell’epoca, i Tears for Fears.

Prima dello spettacolo si svolgerà l’Incontro con la Danza, che sarà condotto da Stefano Tomassini critico di danza e docente di studi coreografici e di danza all’Università IUAV di Venezia. Lo studioso presenterà al pubblico la particolarità di questa creazione coreografica costruita sulla relazione tra musica, movimento e capacità di abitare consapevolmente lo spazio, come dimostreranno gli straordinari danzatori in scena.

Uno spettacolo costruito sui successi dei Tears for Fears

Da sempre interessato al rapporto tra strutture musicali e coreografiche, Emanuel Gat porterà dunque a Danza in Rete Festival LOVETRAIN2020, un vero e proprio musical contemporaneo costruito sui successi dei Tears for Fears. Attraverso la musica della band, icona della new wave britannica, il coreografo si tuffa nelle “vibes” e nella spinta utopica di un’epoca per esplorare le possibilità espressive ed emotive scaturite dall’intreccio tra danza e musica pop.

LOVETRAIN2020 è un lavoro originale, costruito sulla continuità del movimento, con un metodo rigoroso, gioioso ma anche ruvido, che si sposta su piani diversi, mentre la musica è guida e ispirazione per gli interpreti, nelle diverse sequenze coreografiche e diventa fondamentale per determinare ed equilibrare la presenza dei corpi nello spazio. Nella creazione “vince il disegno spaziale e cinetico che non ha bisogno di elementi se non appunto lo spazio vuoto e i corpi in movimento che decidono di abitarlo secondo condizioni relazionali di accordo e intesa, di attesa e controllo, di ripartenze e rallentamenti al limite della stasi”.

Thomas Bradley alla cura dei costumi

Per questo spettacolo il performer e designer Thomas Bradley ha realizzato fastosi costumi di ispirazione barocca. Attingendo alla sua passione per gli abiti voluminosi e fuori misura, ha creato un’ode all’eleganza, al volume e alla forma, ibridando tecniche e tessuti diversi. Con la sua complicità, Gat crea uno spazio carico di riferimenti e contrappunti, in cui movimento e suono interagiscono per rivelare gli infiniti modi in cui le persone si incontrano, si allontanano, vivono, ed esalta il piacere di essere connessi attraverso la danza.

Il titolo della creazione rimanda al brano dei Tears for Fears, “Sowing the Seeds of Love”, un grido che evoca il clima di spaesamento nei giovani, nell’Inghilterra dell’epoca Thatcher, anni ricchi di fermenti artistici e aspre lotte sociali.

Crediti

LOVETRAIN2020
Emanuel Gat Dance
coreografia e luci Emanuel Gat
creato con e interpretato da Sara Wilhelmsson, Nikoline Due Inversen, Eglantine Bart, Tara Dalli, Gilad Jerusalmy, Abel Rojo Pupo, Noé Girard, Emma Mouton, Karolina Szymura, Michael Loehr, Rindra Rasoaveloson, Peter Juhasz
musiche Tears for Fears
costumi Thomas Bradley
coproduzione Festival Montpellier Danse 2020, Chaillot – Théâtre national de la Danse, Arsenal Cité musicale – Metz, Theater Freiburg

Prima di LOVETRAIN2020, Anemonia di Lal’el Pillora

Prima dello spettacolo LOVETRAIN2020, in Sala Maggiore avrà luogo la performance Anemoia, presentata dall’artista filippina Lal’el Pillora (sua la coreografia e l’interpretazione) nell’ambito del Progetto Supporter, la sezione del Festival che mette in luce le giovani promesse della danza contemporanea.

Anemoia, con le musiche di Claude Debussy, i costumi di Omri Alvo, cerca di riunire attraverso la danza l’intenso paesaggio fisico della contemporaneità con l’atmosfera musicale impressionista della fine del 19° secolo e i suoi orizzonti luminosi e sognanti.

Emanuel Gat Dance arriva a Danza in Rete Festival

Danza in Rete | Vicenza – Schio – “Your Arms are Wings, Your Legs are Roots”, il Festival promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio è riconosciuto dal Ministero della Cultura fin dalla prima edizione. Si presenta come un evento diffuso dedicato all’arte coreutica in tutte le sue forme, diventato sempre più un riferimento per le nuove generazioni di danzatori e coreografi nazionali e internazionali.

È sostenuto anche da Viacqua, società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato in 67 Comuni della provincia di Vicenza e dalla Fondazione Roi, prestigiosa istituzione culturale della Città, nel centesimo anniversario della nascita del fondatore, il mecenate Giuseppe Roi. La direzione artistica del Festival è curata da Pier Giacomo Cirella, Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua.

Informazioni e biglietti

I biglietti costano 39 euro l’intero, 34 euro il ridotto over 65, 22 euro il ridotto under 30, 18 euro per le ultime file e 7 euro per gli universitari in possesso della VI-University Card.
Sono disponibili biglietti a prezzi scontati per alcuni spettacoli di Danza in Rete Off per coloro che acquistano spettacoli in Sala Maggiore e spettacoli al Ridotto dei Luoghi del Contemporaneo Danza.

I biglietti sono disponibili in tutte le sedi degli appuntamenti, a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli;
alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza, in Viale Mazzini 39 (biglietteria@tcvi.it, tel. 0444.324442), aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, online sul sito www.festivaldanzainrete.it.

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Laureata in Letterature comparate e postcoloniali all'Università di Bologna, combina la passione per la lingua e l'interesse per la danza scrivendo e conducendo ricerche nell'ambito della scena performativa contemporanea. Parallelamente all'impegno accademico e a quello giornalistico, porta avanti collaborazioni come dramaturg della danza e percorsi di ricerca personali come performer. Si occupa inoltre di organizzazione e promozione culturale collaborando con enti del terzo settore che si muovono tra danza e comunità.