Teatro di San Carlo - Lo Schiaccianoci - Musica: Pëtr Il'ič Čajkovskij Coreografia: Alessandra Panzavolta da Marius Petipa, Lev Ivanov Direttore: David Coleman - Scene: Nicola Rubertelli - Costumi: Giusi Giustino - Direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta - Direttore del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi Principe Schiaccianoci: Giuseppe Picone (29 Dicembre / 2, 4 (ore 17.00) 5 gennaio 2014) / Alessandro Macario (30 Dicembre / 3, 4 gennaio, ore 21.00) Clara/Fata Confetto: Marija Kicevska (29 Dicembre / 2, 4 (ore 17.00) 5 gennaio 2014) / Anbeta Toromani (30 Dicembre / 3, 4 gennaio, ore 21.00) Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo Con la Partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo diretta da Anna Razzi Spettacolo Stagione d’Opera e Balletto 2013-2014 Domenica 29 dicembre 2013, ore 20.30 (Turno A) Lunedì 30 dicembre 2013, ore 20.30 (fuori abbonamento) Giovedì 2 gennaio 2014, ore 18.00 (Turno B) Venerdì 3 gennaio 2014, ore 19.00 (Turno D) Sabato 4 gennaio 2014, ore 17.00 (fuori abbonamento) Sabato 4 gennaio 2014, ore 21.00 (Turno C) Domenica 5 gennaio 2014, ore 17.00 (Turno F)

Il balletto di Natale? E chi non lo sà? Schiaccianoci!!

Se fino a qualche anno fà sembrava che solo l’Italia fosse estranea alla tradizione di programmare questo grande classico del balletto nel periodo natalizio, ora, e finalmente, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Anche noi possiamo vivere l‘emozione della notte di Natale, la festa che riunisce la famiglia e gli amici, i regali, i dispetti ed i giochi tra bambini, l’albero che cresce a dismisura insieme ai sogni ed agli incubi notturni di ogni favola. Fino ad una esplosione di spettacoli, recite, versioni, interpreti. Oggi infatti sembra più una epidemia di influenza quella che serpeggia lungo la nostra penisola : Schiaccianoci for ever! E da questa influenza c’è chi si vuole curare, sperando che passi al più presto e chi se la vuole godere, già pensando a quali e quante versioni riuscirà a vedere. Una tradizione irrinunciabile, un pericolo da evitare.

E’ un luccichio sinistro quindi quello che illumina il capolavoro di Caikovskij-Petipa-Ivanov ed elaborato dal coreografo francese Marius Petipa intorno al 1890, sulla base del racconto «Lo Schiaccianoci e il re dei topi», scritto nel 1816 da E.T.A. Hoffmann. Ed è proprio il gioco di luci ed ombre che ne consacra la grandezza, che fà si che sia sempre e poi sempre rappresentato, reinventato, riscritto, reinterpretato dai maggiori coreografi anche i più “estremi”, trasportando il pubblico nella magia del Natale.

Abbiamo provato a proporvi una piccola “mappatura” dello Schiaccianoci del Natale 2016, per niente esaustiva e solo italiana. Farla anche sull’estero? Impossibile! Sarebbe un opera titanica che non ci sentiamo all’altezza di poter neanche immaginare di intraprendere!

A Napoli si và in scena dal 30 dicembre al 3 gennaio con la rilettura di Lienz Chang ed  i ballerini del Teatro San Carlo. Nel ruolo dei protagonisti, a rotazione, Iana Salenko / Marian Walter  ed i ” nostri”  Anbeta Toromani  ed Alessandro Macario testimonial 2015 di Campadidanza dance magazine.

A Roma il corpo di Ballo dell’Opera è di scena al Teatro Costanzi, dal 19 dicembre all’8 gennaio, con il nuovo allestimento firmato da  Giuliano Peparini, che trasforma l’esercito dei topi nell’esercito dei bad boys. Ed al Teatro Brancaccio con il Sofia Ballet, la prima Compagnia privata ungherese.

A Bologna il Balletto di Roma porta in scena al Teatro Duse  il 26 e 27 dicembre lo Schiaccianoci, coreografato da Mario Piazza, e riletto non più come fiaba troppo dolce, ma come passaggio doloroso all’età adulta.

E poi Milano, dove  i giovani talenti dell’Accademia del Teatro alla Scala vanno in scena dal 12 al 20 dicembre al Piccolo Teatro Strehler nella versione creata da Frédéric Olivieri, mentre il Corpo di Ballo  danzerà  lo Schiaccianoci di Nacho Duato dal 9 febbraio al 13 marzo,come dire, per un finale di stagione.

Saranno i milanesi ad avere l’imbarazzo della scelta. Perchè dopo la tappa di inizio dicembre a Lugano, il Balletto di Milano riporta il suo Schiaccianoci anni ’20 nel suo teatro milanese il 26 e 27 dicembre e il 2, 3 e 6 gennaio, con la vivace versione di Federico Veratti. E per chi desidera una versione più tradizionale , ecco il Russian State Ballet, in scena l’11 gennaio al Teatro Nuovo di Milano (e il 7 gennaio all’Auditorium Manzoni di Bologna), e replicata da anni in tournée internazionali. Ed ancora il Balletto di Mosca “La Classique”, in scena il 31 dicembre e il 1 gennaio al Teatro Carcano sempre a Milano, e poi in scena anche il 7 dicembre al Teatro Verdi di Firenze, il 22 dicembre al Teatro Del Monaco di Treviso e dal 6 al 10 gennaio al Teatro Olimpico di Roma.

A Torino il Ballet of Moscow si esibisce al Teatro Alfieri il 20 dicembre ed al Teatro Metropolitan di Catania . A Genova il Balletto dell’Opera di Riga porta il suo Schiaccianoci al Carlo Felice, dal 4 al 6 dicembre. E poi la versione in chiave contemporanea firmata da  Jeroen Verbruggen del Ballet du Grand Theatre de Geneve  che va in scena al Teatro Comunale di Bolzano ed al Teatro Comunale di Vicenza.

Schiaccianoci à la carte  creato da Renato Zanella per il corpo di ballo dell’Arena di Verona, previsto in scena dal 16 al 19 dicembre al Teatro Ristori di Verona, non è andato in scena per lo sciopero ad oltranza del Corpo di ballo e che nella sua trama  sembrava prevedere quello che è realmente accaduto. Una trama in cui lo spettatore assiste alle prove di una compagnia di danza che sta per mettere in scena l’ultimo spettacolo prima di Natale.

E poi  ancora al Teatro Cilea di Reggio Calabria, a Cuneo al Teatro Toselli, al Vittorio Emanuele di Messina, e tanti , tanti altri, così che ognuno potrà scegliere il suo.

E infine giovedì 17 e venerdì 18 dicembre alla Fondazione Teatro di Mercato San Severino va in scena Lo Schiaccianoci  con le coreografie di Fabrizio Esposito e Massimiliano Scardacchi, in collaborazione con PromoDanza di Salerno ed il Liceo Coreutico Alfano di Salerno.
In scena la coppia di etoile formata da Vittorio Galloro ed Arianna Lafita Gonzvalez dell’Hong Kong Ballet Theatre.

Ed ora, una considerazione.

Sarebbe bello se dopo il mese dello Schiaccianoci, gennaio potesse essere quello del Il lago dei Cigni, e febbraio quello di Balanchine e poi marzo il mese di Martha Graham, ed aprile quello di William Forsythe, e maggio della Batsheva Dance Company, e poi della danza urbana, della ricerca e dell’avanguardia, e mese dopo mese l’Italia fosse “invasa” dalla danza e dal balletto.

Perchè se un mese di Schiaccianoci è troppo, solo un mese di Schiaccianoci è troppo poco!

 

Mary Martano

 

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