image

Il Balletto di Mosca “La Classique” è una tra le migliori compagnie che si propongono di tramandare e diffondere la tradizione della “danse d’ecole” attraverso tournée nei teatri di Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo e Norvegia. Fondata nel 1990 da Elik Melikov, la compagnia si è esibita molte volte anche in Italia portando in scena alcuni tra i più significativi titoli del repertorio russo ottocentesco.

Per la tournée italiana 2014/2015,partita l’8 dicembre dal Teatro Verdi di Firenze, il Balletto di Mosca propone, tra gli altri, due capolavori intramontabili su musiche di Ciaikovskij: “Il Lago dei Cigni” e “Lo Schiaccianoci” quest’ultimo in programma sabato 10 e domenica 11 al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino.
“La nostra scelta è di rappresentare balletti classici esattamente come apparirono nella produzione originale” spiega il fondatore nonché attuale direttore artistico Elik Melikov.
Nessuna rivisitazione in chiave moderna ,quindi, per questa versione danzata da un Corpo di Ballo formato da 40 ballerini provenienti dal Bolshoj di Mosca,dal Kirov di San Pietroburgo e dai teatri di Kiev e Odessa.
“Lo Schiaccianoci” debuttò il 5 dicembre 1892 (alcuni storici parlano del 18 dicembre) al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo grazie a quelle che oggi definiamo le capacità manageriali di Ivan A. Vsevoloskij ,direttore artistico – amministrativo dei Teatri Imperiali
che nei suoi 17 anni di attività (dal 1881 al 1899) rese possibile la realizzazione dei più significativi capolavori coreutici del secolo. In quel periodo Marius Petipa ,già ballerino e maître de ballet trasferitosi dalla Francia in Russia, era il coreografo più apprezzato dallo Zar. Tuttavia, nel caso dello Schiaccianoci, l’artista marsigliese diede la sua impronta solo nell’impostazione drammaturgica e stilistica del balletto. Petipa scrisse il libretto traendo ispirazione da “Lo Schiaccianoci”e il “Re dei Topi”di E.T.A. Hoffmann o meglio dalla
versione più semplificata e fiabesca dell’originale scritta da Alexandre Dumas, quindi ideò la coreografia ma, per problemi di salute, fu costretto a passarne la realizzazione, compresi i preziosi appunti, al suo collaboratore Lev Ivanov. Artista dall’atteggiamento modesto e schivo ,cresciuto in un orfanatrofio , Ivanov riuscì ad infondere nel balletto le sue doti creative ricche di fantasia e allo stesso tempo di poesia. Per il I atto creò danze di generi diversi: realistiche per le scene della festa di Natale ,drammatiche per la battaglia dello Schiaccianoci contro l’esercito del Re dei Topi, liriche e lievi per il valzer dei Fiocchi
di Neve. Nel II atto trasmise i colori delle danze di carattere nel divertissement del Paese dei Dolci e il puro stile accademico nel pas de deux finale.
Per quanto riguarda la musica, infine, molti documenti storici testimoniano la notevole Influenza che Petipa ebbe sul compositore Ciaikovskij indirizzando , per alcune scene, perfino il numero, il carattere ,e l’andamento delle battute musicali. L’aspetto che conta è
che da questa “collaborazione” sia nata una partitura musicale che si fonda perfettamente con la scrittura coreografica e che, nelle due recite del Gesualdo, sarà riprodotta dal vivo dall’ orchestra giovanile e dal coro del Teatro.

Marina Magurno

Iscriviti alla Newsletter