SCANDICCI – Si concluderà domani 9 luglio la quarta edizione di NUTIDA Nuovə danzatrici/ori, festival di danza nato a Scandicci. Nutida è una parola svedese che significa contemporaneo e che in sé contiene NU di nuovi, UT di utopia, DA di danzatori. Una rassegna che si è caratterizzata negli anni per presentare i suoi spettacoli nell’ora più dolce della giornata, quella che precede il tramonto, in un luogo di particolare fascino, che è la splendida cornice del Pomario del Castello dell’Acciaiolo.

Nutida 2023: 24 titoli, 33 repliche, 13 prime nazionali, 8 produzioni

La IV edizione ha proposto in 20 giorni 24 titoli, 33 repliche che includono 13 prime nazionali, 8 produzioni, 2 coproduzioni e 31 artisti under 30 provenienti anche dall’estero. Ne parliamo con Cristina Bozzolini direttore artistico della manifestazione insieme con Saverio Cona.

Parla il direttore artistico Cristina Bozzolini

Possiamo dire che il progetto è decollato prendendo le distanze dalle problematiche del Covid che avevano influito sulla partenza?

“Si anche se noi ci abbiamo creduto dal primo momento. Però possiamo dire che quest’anno Nutida ha perfezionato soprattutto la qualità degli artisti facendone arrivare anche da fuori Italia. Abbiamo visto dei giovani sorprendentemente bravi e con grande creatività come Mario Bermudez Gil, Philippe Kratz, Pablo Girolami, Joy Alpuerto Ritter, compagnie italiane di grande valore come l’Aterballetto, lo Spellbound Contemporary Ballet, la Compagnia di Simona Bucci, e anche il Nuovo Balletto di Toscana. Il problema maggiore degli Under 30 in Italia è quello di non trovare palcoscenici su cui esibirsi. Con noi l’hanno trovato e per me questo è un gran risultato”.

A che punto è la creatività italiana?

“Questo è un discorso difficile. Ho scritto un libro che uscirà in ottobre. Un libro in cui non racconto la mia vita che è stata un po’ strana, ma parlo della mia vita rapportata alla danza contemporanea. In Italia abbiamo molta creatività ma manca la conoscenza del passato. Non basta avere talento per potersi affinare, bisogna dedicare tempo alla conoscenza. Viviamo in una società che tende a velocizzare tutto, ma c’è anche bisogno di riflettere su quel che è stato. Faccio un esempio: il balletto classico e anche quello neoclassico sembrano non interessare più, lo comprendo ma si devono conoscere. Ci sono pochi centri che danno questa possibilità e che spingono alla riflessione”.

“E se la danza non mi bastasse più” il titolo del libro in uscita

Possiamo dire qualcosa in più su questo suo libro che uscirà a ottobre?

“IL titolo è strano quanto la mia vita: ‘E se la danza non mi bastasse più?’. Un titolo che non ci si aspetta da un libro scritto da una ballerina. Ed infatti l’Editore Mordini di Firenze lo ha inserito in una collana dedicata alla città e alla personalità fiorentine che sono emerse”.

Ma perché dice che la sua vita è stata strana?

“Sono figlia di una pianista e di un pittore. Mia madre era una ragazza madre. L’ho amata tanto e la amo ancora. Fino a 10 anni sono stata affidata a una famiglia. Lei era sempre in giro per lavoro… ma tra di noi c’è sempre stato un rapporto intenso e penso di non averla mai delusa. Era una donna aperta e coraggiosa, per questo mi ha permesso di fare la danzatrice in un’epoca in cui le ragazze dell’alta borghesia facevano danza soltanto per imparare le buone maniere. Invece io ho provato al mondo di quell’epoca che lavorare nella danza è un privilegio, il nostro è un lavoro che arricchisce e migliora. Ancora oggi non sempre passa questo messaggio. Ci sono delle trasmissioni televisive, per esempio, che invitano ad apparire e non a dedicarsi alla conoscenza. Con questo non voglio dire che la Televisione sia inguardabile. Vengono trasmesse anche tante cose belle come l’Amica geniale, ma ci sono anche trasmissioni che falsano le cose”.

Il confronto tra giovani artisti e artisti già affermati

Nutida mette a confronto artisti già affermati con giovani che si sperimentano per la prima volta. Funziona questo? Riescono a dialogare? Parlano la stessa lingua?

“Io credo sia estremamente importante mettere a confronto generazioni diverse. E soprattutto giovani artisti con artisti già affermati. Questo confronto è importante soprattutto per i giovani”.

La particolarità di Nutida è soprattutto quella di presentare spettacoli e studios nell’ora che precede il tramonto. L’anno scorso lei era preoccupata della reazione che potesse avere il pubblico a questa scelta…

“L’idea è di Saverio Como ma io l’ho approvata dal primo momento. E’ un’ora che amo moltissimo, alla quale moltissimi poeti hanno dedicato i loro versi.

Prossimi impegni come Nuovo Balletto di Toscana?

“Spero di creare nuovi incontri, ho sempre un gran bisogno di dialogo artistico”.


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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.