NOW ChorŽgraphie Carolyn Carlson Assistante chorŽgraphique Colette Malye Musique originale RenŽ Aubry Lumires Patrice Besombes Collaborateurs scŽnographie Maxime Ruiz (photo), Beno”t Simon (vidŽo) Costumes Chrystel Zingiro Conseil artistique Claire de Zorzi Avec l'Žquipe du ThŽ‰tre National de Chaillot Avec Constantine Baecher, Juha Marsalo, CŽline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Sara Orselli, Sara Simeoni Compagnie : Carolyn Carlson Company Date 01/11/2014 Lieu thŽ‰tre National de Chaillot Ville Paris (C)2014 Laurent paillier / photosdedanse.com, tous droits rŽservŽs

Ritorna in Italia la grande coreografa americana Carolyn Carlson. L’artista, una delle figure più rappresentative della danza contemporanea in Francia, dove da anni vive e lavora, sarà il 13 marzo al teatro Valli di Reggio Emilia con Now, l’ultima creazione che ha di recente debuttato al Theatre de Chaillot di Parigi, sua nuova residenza artistica. E’ stato un libro di Gaston Bachelard, La poetica dello spazio, che parla di intimità, di un microcosmo che diventa macrocosmo, ad ispirare la Carlson per quest’ultima opera che porta la sua firma, dove si lascia accompagnare da sette danzatori. Sono Constantine Baecher, Juha Marsalo, Céline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Sara Orselli e Sara Simeoni, interpreti fedeli della sua poetica e della sua gestualità, che ben conoscono la sua concezione della dinamica e il suo universo di riferimento stilistico, una forma d’arte che la coreografa ama definire “poesia visiva”, dove ogni movimento-percezione è connesso all’universo. Now parla del presente, della capacità di cogliere il momento, l’unico arco temporale su cui possiamo agire. Una dimensione perfettamente corrispondente alla danza, l’arte che più di ogni altra “vive e muore nel momento”. Come la danza è per sua essenza senza parole, questa creazione non è altro che la partecipazione ad un flusso continuo che si esprime attraverso il tempo e lo spazio. Ad affiancarla in questo nuovo corso il compositore René Aubry, da anni suo stretto collaboratore. Le luci sono di Patrice Besombes, l’impianto scenico è realizzato sulle foto di Maxime Ruiz e i video di Benoît Simon, mentre i costumi sono della stessa Carlson con la collaborazione di Chrystel Zingiro. In prima italiana al Valli (biglietti dai 15 euro ai 30 euro), lo spettacolo sarà subito dopo all’Alighieri di Ravenna (15-16 marzo). La dancemaker californiana torna nel nostro Paese dopo la tappa romana della scorsa estate, e l’arrivo nella nostra penisola di un’artista come lei è sempre un avvenimento particolarmente atteso. Classe ’43, la sacerdotessa della danza, così come viene definita, è una delle danzatrici più fascinose e carismatiche della nostra epoca. Sono più di 100 le sue coreografie, di cui molte fanno parte delle pagine più importanti della storia della danza, da Density 21,5 a The Year of the horse, da Blue Lady a Steppe, da Maa a Signes, da Writings on water a Inann. La sua carriera straordinaria, iniziata con gli insegnamenti di Alwin Nikolais, è stata coronata nel 2006 dal Leone d’Oro alla Biennale di Venezia assegnato per la prima volta ad un coreografo. Dopo nove anni alla direzione del Centre Chorégraphique National de Roubaix, la Carlson si dedica ora alla compagnia indipendente che porta il suo nome, la Carolyn Carlson Company, che immagina come “un alveare, uno spazio di creatività e libertà all’interno del quale gesto e pensiero poetico si intrecciano”. (Foto di Laurent Paillier).

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