NAPOLI – Centoquarantacinque eventi, 33 giorni di programmazione, 9 sezioni, 52 debutti assoluti, 11 nazionali, 6 spettacoli di danza, 1700 i lavoratori dello spettacolo impegnati. Ecco alcuni dei numeri della quindicesima edizione del Campania Teatro Festival che si terrà dal 10 giugno al 12 luglio.

Fifteen is green, è lo slogan scelto per la quindicesima edizione

Fifteen is green è lo slogan scelto per quest’anno a sottolineare una nuova e maggiore sensibilità per tutto ciò che ha un positivo impatto ambientale ed energetico. L’utilizzo di materiali riciclabili per i supporti promozionali, la riduzione di consumi ed emissioni di CO2, la graduale eliminazione del materiale plastico e dell’impiego della carta, l’uso della mobilità elettrica e la promozione del car pooling e del car sharing, sono queste soltanto alcune delle misure che saranno progressivamente adottate.

Sede principale del festival il Museo e il Real Bosco di Capodimonte

Confermato lo schema della multidisciplinarità che ha caratterizzato gli anni precedenti. La manifestazione, diretta per il sesto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e realizzata con l’impegno concreto della Regione Campania, nonchè organizzata ancora una volta dalla Fondazione Campania dei Festival, della quale è amministratore unico Alessandro Barbano, prevede un programma di eventi diviso in 9 sezioni nazionali e internazionali che si svolgeranno in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del territorio campano. Sede principale del Festival, come lo scorso anno, sarà il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con l’allestimento di quattro palchi nella cittadella teatrale creata ad hoc grazie al rapporto di grande collaborazione con il direttore Sylvain Bellenger. Si potrà assistere agli spettacoli nel Cortile della Reggia, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano e nelle Praterie del Gigante, ma la novità è che due importanti appuntamenti saranno ospitati anche all’interno del Museo

Gli altri eventi sono programmati al Teatro Grande di Pompei, sul Lungomare e nel Piccolo Teatro Porta Catena di Salerno, al Teatro Comunale di Caserta, nelle località Foresta di Tora e Piccilli (CE), a Pietrelcina (BN), nel Teatro Colosseo di Baiano (AV), a Capaccio Centro (SA) e nel palazzo Coppola di Valle Cilento (SA). A Napoli sono previsti spettacoli anche nei teatri Mercadante, Politeama, Trianon, Nuovo e Sala Assoli, al Museo Madre, nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, a Ponticelli e alla Sanità.

A Capodimonte, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi, verrà riproposto “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, progetto Speciale di Ruggero Cappuccio, curato da Marco Perillo. Sette attori (Elena Bucci, Elio De Capitani, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Francesco Montanari, Chiara Muti e Stefania Rocca) interpreteranno sette racconti brevi scritti da altrettanti narratori (Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini), ispirati all’interesse culturale e artistico per un’epoca senza precedenti, i cui fasti e i cui primati, a Napoli come nel resto del Sud Italia, attraggono, incantano e producono riflessioni ancora oggi, al di là delle ideologie politiche e delle rivendicazioni di natura storica. Il progetto, anche quest’anno, prevede la redazione e la pubblicazione di un’agile guida dei siti borbonici della Campania, curata dallo stesso Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente al pubblico che seguirà gli spettacoli del Festival.

Alexandre Roccoli apre la programmazione della danza

Ma veniamo alla danza, settore che maggiormente interessa il nostro sito.

Sei gli spettacoli di danza in programma quest’anno: Alexandre Roccoli l’11 e il 12 giugno al Museo Madre, Martin Zimmermann il 16 e il 17 giugno al Mercadante, Mathilda May e Sly Johnson il 23 giugno al Politeama, Gabriela Carneiro da Cunha il 3 e il 4 luglio alla Sala Assoli, Martina Ricciardi e Laurène Lepeytre il 6 luglio alla Sala Assoli, Ali Chahrour il 10 luglio al Politeama.

Partiamo dal coreografo francese Alexandre Roccoli che presenterà l’11 e 12 giugno in prima assoluta al Museo Madre Long Play, spettacolo con il quale continua il suo percorso di ricerca che mette in dialogo la musica, la danza contemporanea e le più antiche forme rituali, traendo ispirazione, ancora una volta, dalle culture del Mediterraneo. Ideata per il Cortile del Museo Madre, questa creazione è una performance site specific, in cui i danzatori attraverso la respirazione, il movimento circolare e il moto perpetuo del corpo entrano in una sorta di stato ipnotico e magnetico, coinvolgendo lo spettatore in un rito dove la coscienza apre i canali a un’unica percezione collettiva. In scena Shady Abdelrahman, Ibrahim Abdou, Doua Fatfat, Nermin Habib, Eman Hussein, Ghareeb L’étranger, Mounir Saeed Shaymaa Shoukry, Dovydas Strimaitis, Daniel Alwell. Produzione A Short Term Effect, Francia, in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival.

Danse Macabre di Martin Zimmermann

Si rivede l’humour noir di Martin Zimmermann

Torna, il 16 e 17 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama l’ Humour noir di Martin Zimmermann, regista, coreografo e scenografo svizzero che con il suo Danse Macabre porterà in scena a Napoli la difficile esistenza di tre personaggi fragili, smarriti e disadattati, che si ritrovano in una sperduta discarica di rifiuti. Insieme a loro, impalpabile e onnipresente, la Morte – interpretata dallo stesso Zimmermann – burattinaia impietosa di una storia che ha solo una via di fuga: l’umorismo. Il teatro dell’assurdo di Zimmermann trova anche qui la sua chiave di volta nel registro tragicomico, complesso e feroce al tempo stesso. In scena Tarek Halaby, Dimitrijourde, Methinee Wongtrakoon, Martin Zimmermann. Produzione MZ Atelier, Svizzera.

Esperienza immersiva con Mathilda May e il rapper Sly Jonshon

Esperienza immersiva, partitura per musica, poesia, coreografia, arte figurativa è Echos opera multidisciplinare  di Mathilda May, attrice, autrice e regista francese in programma il 23 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama. Al centro della scena solo lui, il celebre rapper Sly Jonshon, che scivola fluido con il suo corpo, la sua voce, il suo avvolgente soul tra le immagini oniriche e artistiche di Mathias Delfau, con cui disegna coreografie, suoni, percorsi poetici, in uno spazio senza luogo e senza tempo. Sogno. Ma forse no. Produzione Scène Nationale Grrranit, Francia.

Da Meredith Martin e Phil Chan un Ballo pantomimico del 1739 rivisitato in chiave moderna

Capodimonte diventa cornice del Ballet des Porcelaines o il Principe della teiera,  ballo pantomimico del 1739, rivisitato in chiave moderna dalla storica dell’arte americana Meredith Martin e dal coreografo cinese Phil Chan. Uno spettacolo in programma il 25 e 26 giugno in prima nazionale al Museo di Capodimonte che rievoca il gusto per gli orientalismi in voga nel VIII secolo, qui riportato a un codice coreografico tra il barocco e il contemporaneo e a un gesto narrativo capovolto rispetto all’originale, in cui il mondo asiatico si contrappone ai dettami occidentali. In scena i ballerini Georgina Pazcougin, Daniel Applebaum e Tayler Hanes con l’Ensemble Barocco di Napoli interprete del prezioso repertorio musicale settecentesco. Produzione Amici di Capodimonte, Italia.

Dal Brasile un rito sciamanico 3.0 racconta il disastro ambientale

Una denuncia a colpi di led, amplificatori, chiavette usb, è quello che vedremo il 3 e 4 luglio in prima nazionale alla Sala Assoli nello spettacolo Altamira 2042 dell’artista brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha. Una sorta di rito sciamanico 3.0, ideato per gettare una luce sul disastro ambientale provocato dalla costruzione della diga di Belo Monte sul fiume Xingu. Con i potenti mezzi dell’arte coreutica e della scrittura performativa Carneiro traghetterà lo spettatore in un suggestivo viaggio attraverso i suoni, i colori, le voci della natura incontaminata degli indigeni, minacciati da una catastrofe sociale e esistenziale. Produzione Corpo Rastreado, Brasile.

Ways di Martina Riccardi un documentario dal vivo sulla migrazione

Sempre a Sala Assoli, in prima nazionale, il 6 luglio, è previsto un documentario dal vivo, Ways che narra l’esperienza migratoria in senso lato, sia essa geografica, che esistenziale, professionale, familiare. È la storia dell’umanità che sin dalla nascita è costretta a migrare da un luogo, fisico e mentale, all’altro. Creato dalla coreografa Martina Ricciardi che ne è anche l’interprete, Ways racconta – attraverso le immagini di Laurène Lepeytre e la musica di Horacio Peña Cros – una storia universale, a volte drammatica a volte grottesca, dove la molteplicità dei percorsi si addensano attorno all’unicità del singolo. Produzione En corps des Mots, Francia. 

Ali Chahrour arriva dal Libano per parlare di guerra

Il 10 luglio in prima nazionale al Teatro Politeama uno spettacolo di drammatica attualità racconterà voci di donne, voci di madri che piangono i propri figli uccisi dalla guerra. Corpi di donne, corpi di madri che danzano per sopravvivere a ciò che resta, alla memoria, all’assenza.  Lo spettacolo, definito autobiografia universale, si intitola Told by my mother ed è firmato dal coreografo e danzatore libanese Ali Chahrour che parte da vicende personali per abbracciare ciò che diventa la Storia. In scena, accanto a lui, l’attrice siriana  Hala Omran e i musicisti Ali Hout e Abed Kobeissy interpreti di melodie del patrimonio popolare arabo. Produzione Yelostudio, Libano – in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival.

Da segnalare anche il 25 giugno sul Lungomare di Salerno un progetto speciale che arriva dalla città di Arles, famosa per i dipinti di Van Gogh che ci farà assistere a una performance acquatica della compagnia francese Ilotopie diretta da Dominique Noël.

Inaugurazione il 10 giugno con Lina Sastri

E infine segnaliamo l’inaugurazione il 10 giugno nel Cortile della Reggia di Capodimonte con il nuovo spettacolo di Lina Sastri.

Biglietti a 8 e 5 euro, con ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli. I ticket saranno acquistabili tra pochi giorni on line e il giorno della rappresentazione al botteghino allestito sul luogo dell’evento. Il ricavato degli spettacoli del progetto borbonico “Il sogno reale. I Borbone di Napoli” verrà devoluto in beneficenza all’Ospedale Santobono di Napoli.

Durante il Campania Teatro Festival gli spazi all’aperto del Real Bosco di Capodimonte saranno anche animati da attività diurne, con eventi dedicati all’infanzia, visite guidate a piedi e in bici, incontri di educazione allo sviluppo sostenibile. Con l’obiettivo di realizzare nel parco verde della reggia borbonica una cittadella dell’arte e della cultura, un luogo di confronto, crescita e trasmissione di nuove conoscenze. Per costruire un futuro più consapevole, e dunque più libero, e sempre più green.

www.campaniateatrofestival.it

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.