BOLOGNA – Quattordici artisti e 12 compagnie, di cui 2 internazionali, 6 dal territorio nazionale e 4 provenienti dalla regione Emilia-Romagna, un’installazione video e la proiezione di un film\Biopic dedicato a Merce Cunningham. Questi i numeri di quest’anno di Danza Urbana edizione XXV che prende il via a Bologna mercoledì 1 settembre. Tra i partner anche Campadidanza Dance Magazine.

Il programma, firmato da Massimo Carosi, offre la possibilità di dare uno sguardo a diverse generazioni: alle giovani realtà emergenti e alle figure di rilievo della danza contemporanea. Sharon Fridman (Spagna); Joshua Monten (Svizzera); Cristina Kristal Rizzo con Echoes; Virgilio Sieni con l’anteprima del nuovo lavoro Annotazioni su Preistorico interpretato da Claudia Caldarano; Enzo Cosimi con Coefore Rock&Roll; il CollettivO CineticO; Ares D’Angelo / Martina Martinez Barjacoba, Nicola Galli, Enrico Paglialunga, Fabritia D’Intino e Daria Greco (vincitori del bando Danza Urbana XL 2021 _ Azione del Network Anticorpi XL); il gruppo Parini Secondo (formato dalle giovanissime Sissj Bassani, Martina Piazzi, Camilla Neri e Francesca Pizzagalli); Flavia Zaganelli; Sara Leghissa; Alla Kovgan. Sono alcuni dei nomi in programma.

Un Festival che attraversa 9 luoghi diversi di Bologna

Nove sono i luoghi della città dove Danza Urbana quest’anno accoglie artisti e spettatori: l’area di rigenerazione urbana DumBO – l’ex scalo ferroviario merci del Ravone; Palazzo Re Enzo, un simbolo artistico e architettonico nei pressi di Piazza Maggiore; il Chiostro della Basilica di San Martino; l’ex chiesa sconsacrata di San Mattia; lAuditorium Enzo Biagi – Fondazione Innovazione Urbana nella Biblioteca Comunale Salaborsa; il Giardino Parker-Lennon e il Parcheggio di via Vezza all’interno del Quartiere San Donato; infine il Giardino del Cavaticcio e l’attigua Piazzetta Anna Magnani.

Particolarità di Danza Urbana è, da sempre, il concetto di libertà della fruizione dello spazio pubblico e delle performance: la danza diventa la lente che trasforma e rinnova i luoghi scelti dalla direzione artistica e offre agli spettatori o ai passanti la possibilità di unirsi all’esperienza.

“I nostri corpi tornano a muoversi e a incontrarsi. – dice il direttore artistico Massimo Carosi – Sono corpi desiderosi, bramosi di riacquistare la propria autonomia e libertà. Necessitano di futuro. Per questa ragione il programma di questa edizione, pur tenendo conto della precaria situazione attuale dettata dalle regole del contingentamento, vuole riavvicinarci gradualmente e ri-abitare le zone della città, creare relazioni tra i corpi attraverso la bellezza e la potenza del linguaggio coreutico. Tutti, nessuno escluso, sentono il bisogno di ri\immaginare il futuro, di ipotizzare scenari possibili e porre le premesse per un domani diverso”. 

Attenzione agli spazi e all’intergenerazionalità

Pur presentando un’edizione ancora anomala che cerca di tornare alla sua diffusione iniziale, dopo le alterazioni del tempo pandemico che ha nettamente cambiato l’idea di spazio pubblico, questa XXV edizione propone una riconciliazione con i luoghi

All’attenzione per gli spazi si affianca l’intergenerazionalità: una panoramica di proposte, tra spettacoli e performance che intercettano nomi internazionali e conferme italiane molto varie per età, formazione e generazione. Tutte accomunate dal principio di creazione delle loro azioni performative site specific, in sintonia con i contesti urbani.

La danza diventa così qualcosa che accade nella stessa dimensione vissuta da tutti, riconoscibile da chiunque, anche da chi non frequenta il teatro.

“Quello di Danza Urbana è un atto politico che esprime, sin dal 1997 – prosegue il direttore artistico Carosi – la difesa dello spazio pubblico come luogo di cultura e di aggregazione sociale. Una dichiarazione delle diverse forme di libertà d’espressione, di autodeterminazione di identità, attraverso la fisicità degli artisti. Un corpo che danza nello spazio pubblico è un presidio di libertà e democrazia; desiderio d’incontro e aggregazione di culture, pensieri, storie e identità, che abitano un medesimo luogo”. 

Il festival fa parte di “Bologna Estate 2021”

Festival Danza Urbana fa parte di “Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica”.

Il Festival è realizzato con il contributo del MiC, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.

Con la partnership di ATER Fondazione-Circuito Multidisciplinare dell’Emilia-Romagna e di Anticorpi XL-Network della Giovane Danza d’Autore.

In collaborazione con DAMS50, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, DAMSLab – La Soffitta, MiC-Direzione Musei Emilia-Romagna, Fondazione Innovazione Urbana, DumBO, Fondazione Cineteca di Bologna, Mercato delle Erbe di Bologna, Basilica di San Martino.

Danza Urbana è parte della rete E’ Bal e del coordinamento straordinario dei festival dedicati alla danza contemporanea nel mese di settembre a Bologna.

Il programma nel dettaglio, mercoledì 1 e giovedì 2

Le prime due giornate – mercoledì 1 e giovedì 2 settembre – si svolgono interamente a DumBO, tra la Piazza del Ravone e lo Spazio Bianco. Un inizio internazionale con 147 ABRAZOS dell’artista israeliano, ma di casa in Spagna, Sharon Fridman, un estratto di DOSIS DE PARAÍSO. Un duetto che esplora l’amore e le relazioni nelle sue forme, attraverso il principio della ripetizione di un’azione e del gesto.

Cristina Kristal Rizzo propone ECHOES, una coreografia site specific che mescola realtà e streaming, per cinque danzatori, Annamaria Ajmone, Marta Bellu, Jari Boldrini, Sara Sguotti e la stessa Rizzo (premio Danza & Danza 2020 per la produzione di TOCCARE_The White Dance), in scena anche il 2 settembre. Mercoledì 1, dopo lo spettacolo Cristina Rizzo è protagonista di un talk, per raccontare la sua continuità di presenza e affetto all’interno delle 25 edizioni del festival.

*Giovedì 2 settembre Ares D’Angelo e Martina Martinez Barjacoba presentano Study about repetition and efforts, performance vincitrice del bando Danza Urbana XL 2021 _ Azione del Network Anticorpi XL. Una pratica coreografica in forma di training psico-fisico per cercare di andare al di là dei limiti del quotidiano, oltre le regole auto-imposte, con il coraggio necessario per uscire da una situazione stagnante.

Si prosegue con Shape of moving waves di Enrico Paglialunga, un dialogo tra danza e musica ispirato alla fisica del suono e alla sua propagazione molecolare nell’aria, anche questa vincitrice del bando Danza Urbana XL 2021. In serata replica lo spettacolo ECHOES di Cristina Kristal Rizzo.

Venerdì 3 settembre

*Venerdì 3 settembre, giornata centrale del programma del festival, si inizia nel primo pomeriggio nell’Auditorium Enzo Biagi con una tavola rotonda, aperta al pubblico, DANZA URBANA XXV sguardi / spazi / prospettive future (a cura di Massimo Carosi e Rosalba Ruggeri) con i contributi di Fabio Acca, Massimo Carosi, Roberto Giambrone, Giovanni Ginocchini, Gianni Manzella, Michele Trimarchi, Laura Valente, Andrea Zangari. Un’occasione per far festa al traguardo del quarto di secolo del Festival, con lo sguardo rivolto alle diverse relazioni intessute in questi anni tra arti e città e confrontarsi su testimonianze e mappe incrociate.

La giornata prosegue poco distante, a Palazzo Re Enzo, con Nicola Galli e il suo spin off Il mondo altrove: un dialogo gestuale, performance che si ispira ai rituali indigeni dell’America del Sud (vincitore del bando Danza Urbana XL 2021). Nello stesso luogo CollettivO CineticO presenta Palpebra, una performance site specific in cui la compagnia prosegue la propria riflessione sul tempo, in un’indagine filosofica e fisica sulla trasposizione di condizioni proprie del mondo vegetale. Lo spettacolo è parte del progetto A chi trema: antologia cinetica di tempi imperfetti, a cura del Tavolo bolognese per la danza contemporanea: Stagione Agorà, Festival Danza Urbana, Casa della Cultura Italo Calvino, Teatro Laura Betti, nell’ambito di E’ BAL _ Palcoscenici per la danza contemporanea, in collaborazione con ATER Fondazione – Circuito Multidisciplinare dell’Emilia-Romagna.

Conclusione del programma del venerdì con Enzo Cosimi e il suo Coefore Rock& Roll, una performance\concerto site specific, seconda tappa del progetto ORESTEA. Trilogia della Vendetta, che approfondisce il percorso iniziato dal coreografo romano nel 2019 con Glitters in My Tears. Agamennone. 

Sabato 4 settembre

*Sabato 4 settembre nell’affascinante Chiostro della Basilica di San Martino Fabritia D’Intino e Daria Greco si esibiscono in Tagadà, performance nata da riflessioni sugli strumenti del web durante il periodo del lockdown: le performer abitano lo stesso luogo senza mai incontrarsi e si condizionano a vicenda attraverso uno scambio indiretto di informazioni (vincitrici del bando Danza Urbana XL 2021).

A seguire il coreografo svizzero Joshua Monten presenta un adattamento di Romeo, Romeo, Romeo: tre danzatori e una danzatrice esplorano l’idea della danza in quanto forma di corteggiamento estremamente intima. La giornata si conclude nell’ex Chiesa di San Mattia con l’anteprima di Annotazioni su Preistorico di Virgilio Sieni, un lavoro che rivolge l’attenzione alle cose dimenticate: materie della storia naturale della terra. Attraverso sette danze, una donna – Claudia Caldarano – fa esperienza sugli effetti dei più piccoli dettagli sul corpo e quanto questi possano creare una costellazione archeologica di movimenti, in ascolto con fossili di milioni di anni.

Sezione Devi-Azioni

Domenica 5 settembre il festival si sposta fuori le mura, nel quartiere San Donato, per un’intera giornata riservata alla sezione Devi-Azioni, con i lavori di Parini Secondo, Flavia Zaganelli e Sara Leghissa, spunti per una riflessione sulle relazioni che costituiscono lo spazio urbano. Presentate come apparizioni artistiche sul suolo pubblico, le performance permettono di scardinare temporaneamente la normale percezione dei luoghi vissuti, coinvolgendo sia il pubblico del Festival, sia le persone che quotidianamente attraversano il quartiere. La sezione nasce all’interno del laboratorio di co-progettazione – Dall’aula alla città – in cui un gruppo di studenti universitari del DAR _ Dipartimento delle Arti ha sviluppato la linea curatoriale in stretta condivisione con Massimo Carosi, riflettendo sulle pratiche alternative di relazione con lo spazio pubblico. Il progetto, curato dallo stesso Carosi con Rossella Mazzaglia, ha coinvolto un gruppo di studenti universitari nell’apprendimento di cenni di storia, teoria e metodi della performance nel paesaggio urbano, finalizzato alla curatela di questa particolare parte del Festival che prevede: nel Parcheggio di Via Vezza la giovanissima compagnia tutta al femminile Parini Secondo con SPEEED, progetto musicale e coreografico ideato insieme a Bienoise, ispirato alla Para Para, uno stile di danza nato negli anni ‘90 nei club di Tokyo, sul genere musicale Eurobeat e caratterizzato da un’estetica coloratissima e gesti molto dinamici. SPEEED replica più tardi nella Piazzetta Anna Magnani.

Nel vicino Giardino Parker Lennon, Flavia Zanganelli presenta The Game We Play, una performance in cui tre danzatori si sfidano al gioco collettivo Mosca Cieca, per mettere in mostra le dinamiche coreografiche, spaziali e di relazione.

Nello stesso spazio, sulle mura degli edifici circostanti, l’installazione video – in loop – Will you marry me? di Sara Leghissa, in cui l’artista milanese esplora la relazione tra liceità e spazio pubblico, evidenziando alcune pratiche non legali presenti nelle nostre vite quotidiane e quanto queste siano incorporate in noi, tra pratiche di disobbedienza legate agli attivisti in diverse zone del mondo, in uso per aggirare la legge senza trasgredirla.

*Ultimo appuntamento della domenica e dell’edizione 2021, al Parco del Cavaticcio (ore 21.00) con la presentazione di un film\Biopic, Cunningham, documentario dell’artista di origine russa (di casa in Europa) Alla Kovgan, che ripercorre l’evoluzione artistica del leggendario coreografo, Merce Cunningham, nel corso di tre decenni di sfide e di ricerca (1944-1972): dalle sue prime esperienze come danzatore in una difficile New York del dopoguerra, alla sua consacrazione tra gli artisti più visionari al mondo. La proiezione, in collaborazione con i Festival Gender Bender, ZED e SCIE, è uno dei tanti esempi concreti della fitta rete di rapporti e relazioni che l’Associazione Danza Urbana ha saputo tessere all’interno della città e non solo, in questi anni.

Info e biglietti:

Gli spettacoli sono a ingresso gratuito e a pagamento con prenotazione obbligatoria a eccezione della proiezione Will you marry me? del 5 settembre.

Ingresso consentito ai possessori di green pass come definito nel DPCM n.105 del 23/07/2021, art.3 comma 4. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.

www.danzaurbana.eu 

info@danzaurbana.it | dal 31 agosto, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00, è operativo il numero 333 4162739 (chiamate, whatsapp, sms).

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