Home Attualità Spettacoli ed Eventi Bilbao, con “Izena duenak izana du” Jon Ugarizza recupera le tradizioni...

Bilbao, con “Izena duenak izana du” Jon Ugarizza recupera le tradizioni basche

1401

imageIl 27 dicembre El Auditorio del Palacio Euskalduna di Bilbao ha ospitato il debutto del balletto “Izena duenak izana du” (vecchio proverbio basco il cui significato è:  tutto quello che ha un nome esiste). Il balletto la cui storia è stata scritta da Toti Martínez de Lezea, scrittrice molto conosciuta per le sue novelle che riflettono la storia e le tradizioni del popolo basco, racconta la storia di una giovane che si perde nei boschi durante la notte del solstizio e viene salvata dalla dea-madre Amari.

Sotto la direzione artitistica e con le coreografie di Jon Ugarizza, lo spettacolo ha avuto come solisti i primi ballerini del Ballet de la Ópera de Munich Lucía Lacarra e Marlon Dino.
Streghe,folletti, piante protettrici contro i cattivi spiriti sono i personaggi interpretati da ballerini come Nerea Barrondo, Mikel del Valle, Maitane Goikolea, Marina Goitia, Jone Martínez, Almudena Pérez, Inés Pérez y Clara Yue Bañuelos. Tutti questi ballerini sono giovani promesse della danza che stanno terminando gli studi presso le scuole più prestigiose come quella del Teatro Bolshoi di Mosca, il Trinity Laban Conservatorie di Musica e Danza di Londra, il Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma di Madrid, la scuola di Victor Ullate di Madrid e il Conservatorio Superiore di Danza di Valencia, grazie all’appoggio economico della Diputación Foral de Bizkaia.
Nel panorama internazionale del balletto assistiamo a repliche di impostazione diversa e con interpreti diversi, tutte di grande fascino, ma è sicuramente arrivato il momento di farsi contagiare dallo spirito creativo e di proiettarsi verso il presente/futuro mantenendo quelli che sono i parametri classici migliorati fortunatamente anche dalla tecnica contemporanea ma senza farsi contaminare da elementi contemporanei che non si addicono ad un balletto classico.

Spesso e volentieri si confonde il balletto classico ed il contemporaneo e si pensa che “appiccicando” qua e la elementi contemporanei si possa parlare di innovazione e creatività, ma alla fine il risultato non è altro che un antiestetico groviglio di movimenti.

Mi piace sottolineare che questo balletto recupera la tradizione, le radici e credo sia la giusta tendenza che possa far rivivere di nuovo la danza classica e non solo.

Basta con le copie, la danza deve partire dalle radici del coreografo, altrimenti perdiamo la veridicità e la forza narrativa.

Iscriviti alla Newsletter