È di poche ore fa la notizia delle dimissioni di Renato Zanella, Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona, che si inseriscono in un quadro già complesso e che vede il Corpo di ballo dissentire in maniera totale dalla linea intrapresa dal Consiglio di Indirizzo con un “piano industriale” di risanamento economico.

verona scioperoInfatti per  il 2015-2017 è stata prevista la riduzione della produzione, il contenimento dei costi degli aggiunti e del personale artistico, la cancellazione degli integrativi dei lavoratori, la chiusura dei laboratori di scenografia e l’esternalizzazione del corpo di ballo con l’uscita dei 9 ballerini ancora stabili. Dopo il Maggio Fiorentino, ora tocca al Corpo di ballo la Fondazione Arena.

Dopo aver dimostrato per le strade di Verona e partecipato ad incontri e dibattiti, i ballerini hanno deciso per lo sciopero ad oltranza che ha fatto saltare gli spettacoli in programma nei giorni scorsi ed anche le prossime rappresentazioni di Schiaccianoci à la carte  su coreografie di Zanellae dell’opera La forza del destino

ballerini veronaNon fraintendiamo. Ogni ballerino desidera più di ogni altra cosa presentarsi di fronte al pubblico. Eppure ora il Corpo di ballo dell’Arena è costretto a far saltare le serate, o meglio a scioperare. Che il lavoro di alcuni coincida con una serata di svago per altri, è altra cosa. Lo sciopero dei metalmeccanici ha sempre una sua dignità. Ci auguriamo che nessuno metta in dubbio la dignità di uno sciopero di un corpo di ballo.

verona 2In questo contesto si inseriscono le dimissioni di Renato Zanella che ritiene impossibile continuare il proprio lavoro in un clima di tensione e di incertezza.  Infatti arrivato due anni fa come coreografo e Direttore del Corpo di Ballo, è anch’egli in attesa di un progetto artistico per il Corpo di Ballo da parte della Fondazione con investimenti in termini di organico, produttività e programmazione, e quindi innalzamento della qualità e del numero degli spettacoli e degli appuntamenti.Dimissioni che se accettate rappresenterebbero un segnale inconfutabile che il “piano industriale” prosegue senza mediazioni e senza deviazioni.

Mary Martano

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