NAPOLI – Teatro di San Carlo pieno in tutti i settori alla prima di Don Quijote balletto creato dal grande coreografo Marius Petipa nel 1869. Una coreografia, divertente, allegra, colorata che travolge sempre il pubblico ed infatti alla prima venerdì sera gli applausi sono stati tanti.

Capolavoro della letteratura mondiale, il celebre romanzo di Miguel de Cervantes Don Quijote de la Mancha, scritto tra il 1598 e il 1604, ha cominciato ad affascinare il mondo del balletto nella prima metà del Settecento. Idealista, sognatore, visionario, “cavaliere errante” che difende i più deboli, Don Chisciotte combatte contro i mulini a vento scambiandoli per giganti e da questi suoi scontri immaginari ne esce sempre sconfitto, provocando l’ilarità di chi assiste alle sue gesta folli. In realtà nella versione coreografica, in scena al Teatro di San Carlo fino a martedì 3 marzo, è firmata da Aleksej Fadeečev, i protagonisti sono Kitri, la Dulcinea di Don Chisciotte (interpretato da Marcello Pepe), sempre seguito da Sancho Panza (Marco Spizzica) e il barbiere Basilio che riuscirà a sposare Kitri fingendosi morituro per ottenere l’assenso dei genitori che l’avevano destinata al ricco Gamache.

Nei ruoli di Kitri/Dulcinea e Basilio, nei primi tre giorni due danzatori russi, Maria Kochetkova moscovita, formatasi alla Bolshoi Ballet School, minuta e forse per questo dall’aspetto poco maturo, che ha offerto una esibizione pulita, ma un po’ troppo distaccata e soprattutto poco seducente e Daniil Simki, anche lui russo di nascita, ma formatosi a Wisbaden dove si è trasferito a soli tre anni con i genitori entrambi ballerini, che ha sfoderato grande presenza scenica, bei salti e giri, ma non sempre puliti.

Una buona esibizione invece è risultata quella del Corpo di ballo diretto ormai da quattro anni, dalla star Giuseppe Picone che ha trasmesso alla compagnia il rigore e la passione che hanno sempre contraddistinto la sua carriera.

Bravi anche gli allievi della Scuola di Ballo diretta da Stéphane Fournial. 

Sempre bellissima la musica di Ludwig Minkus, con l’Orchestra diretta da David Garforth. Belli anche i costumi e le scene di Vlaceslav Okunev e le luci di Amiran Ananashvili. L’allestimento è del Teatro Statale di Opera e Balletto di Tbiliai, direttore artistico Nina Ananiashvili.

Nel secondo cast, fino al 3 marzo, si alterneranno Claudia D’Antonio e Alessandro Staiano nei ruoli principali, danzatori di punta del Corpo di ballo del San Carlo.

Raffaella Tramontano

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.