ROMA – Al Teatro Argentina di Roma il 5 e il 6 aprile per il programma Grandi Pianure, AMOЯ di Salvo Lombardo per e con Fattoria Vittadini e Chiasma nasce dal desiderio di sondare quel tratto significativo alla base della costruzione identitaria italiana, teso all’esaltazione di un passato classico e dei suoi fasti gloriosi.
Spettacolo che nasce dal desiderio di indagare sul concetto di potere
Un tratto che prescinde dalla lettura della storia. Una presenza. Una sorta di figura, sempre prestante, che si allena nella palestra delle narrazioni ufficiali. Un culturista delle tradizioni. Una specie di monumento perennemente in fase di “restauro”. Un fantasma che si aggira tra le rovine di una qualche auctoritas, sempre aggiornata e difesa, o un sacerdote che ne celebra perennemente il suo culto. Questo segno, questo alone, a volte assume la forma di un animale, aggrappato ai rami di pretestuose discendenze. Altre volte lo riconosci come un bastone – un manganello – che percuote l’albero del potere.
Una locuzione ambivalente, una parola che si guarda allo specchio
AMOЯ di Salvo Lombardo nasce dal desiderio di indagare il concetto di potere. Cos’è il potere? O meglio, come si manifesta il potere? Qual è la sua micro-fisica? Come il potere muove e trasforma i corpi? Quali sono le sue articolazioni? Quali le sue rappresentazioni ufficiali, le sue genealogie, e quali, soprattutto, le contro narrazioni che oggi reagiscono alla sua figura?
AMOЯ, d’altronde, è una locuzione ambivalente; una parola che ci restituisce l’immagine di un qualcosa che si guarda allo specchio. AMOЯ è bifronte di Roma. Roma non fu costruita in un solo giorno.
Prodotto da Chiasma/Fattoria Vittadini, e con MILANoLTRE Festival con il sostegno del Teatro di Roma.
Info: Teatro Argentina | Grandi Pianure
www.salvolombardo.org
www.fattoriavittadini.it
