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Alisia Ialicicco: “Ora più che mai abbiamo sete di arte”

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Alisia Ialicicco foto di Mino Pasqualone

CAMPOBASSO – Il lockdown e le restrizioni a seguire non hanno risparmiato nemmeno il Molise. Tra le regioni meno colpite dalla pandemia del Covid-19, il Molise presenta oggi non poche criticità pregresse come l’assenza di compagnie stabili. ANAM, la compagnia di danza contemporanea di Alisia Ialicicco è la prima compagnia di danza che fonda le sue radici in Molise. L’obiettivo è quello di valorizzare la natura di ogni danzatore tramite lo sviluppo di un linguaggio corporeo profondo e istintivo, dedito a indagare l’eleganza del corpo e l’impulso naturale di ogni singolo movimento. Una ricerca libera che si fa indagine del gesto destrutturato e ricomposto. Forza e vulnerabilità si fondono e confondono grazie alla potenza congenita, ricca di sfumature e racchiusa nel corpo di ogni danzatrice: Roberta Fanzini, Sara Ferrigno, Maria Grazia Marrazzo, Valentina Squarzoni e la coreografa Alisia Ialicicco che abbiamo raggiunto per un’intervista.

Ricordando l’ isolamento forzato

In quale misura la sua compagnia ha risentito e risente ancora della chiusura a causa della pandemia?

La situazione mondiale della pandemia ha colpito duramente il mondo dello spettacolo, nel caso particolare del settore della danza. Il bisogno di esprimersi attraverso quello che viene definito “lo spettacolo dal vivo” è stato privato della sua necessità fondamentale: il rapporto corpo, scena, spettatore. ANAM ha risentito di questa situazione, in primo luogo per l’impossibilità di accorciare le distanze tra i propri danzatori, collocati in vari punti d’Italia. In secondo luogo per la mancata possibilità di poter avere occasioni performative, in quanto siamo stati costretti ad annullare o rinviare numerosi eventi in programma nella stagione primaverile ed estiva.

Come hanno reagito le sue danzatrici?

ANAM ha come suo punto di forza il forte legame che unisce tutti coloro che vi lavorano. Ciò ha fatto sì che durante il periodo complesso del lockdown, fatto di distanze e di mancato contatto corporeo, i danzatori riuscissero a mantenere un forte senso di comunità e collaborazione. Abbiamo utilizzato la tecnologia per rimanere in contatto. L’intento è stato di essere ancora più presenti di prima, condividendo la quotidianità a distanza, attraverso le proprie sensazioni e le esperienze di ricerca personale.

ANAM dance company- foto: Mino Pasqualone

La creatività non è mancata

Avete adottato alternative al palcoscenico?

Abbiamo preso parte ad alcuni webinar sul tema danza e lockdow. Siamo stati ospiti di incontri online nei quali abbiamo esaminato il processo creativo della nostra creazione Ondanima. In particolar modo, il nostro lavoro si è focalizzato su una comunicazione basata su materiale video dando vita al progetto “metri²”. In esso ogni danzatore ha indagato la geometria del spazio a sua disposizione, l’inserimento del corpo in uno spazio architettonico quotidiano, spesso inesplorato, e la relazione che intercorre tra spazio, corpo e movimento. Queste indagini personali sono state poi pubblicate sui nostri canali social come testimonianza di un lavoro in corso, della vicinanza di corpi oggettivamente distanti e di come il lavoro della compagnia stesse procedendo in un’unica direzione: continuare a ricercare, mantenendo vivo il lavoro del corpo, con una grande attenzione alla sua espressività e alle sue sensazioni, caratteristiche fondamentali del linguaggio ANAM.

Occasioni perse e occasioni rimandate

Gli spettacoli che avevate in programma sono stati annullati o riprogrammati?

Avevamo in programma diversi spettacoli nella stagione primaverile ed estiva 2020, tra i quali un tour in Canada in collaborazione con Metro Stars e Marvel, che è stato rinviato al prossimo anno. Stiamo lavorando a una nuova produzione per espandere la nostra creazione Ondanima, realizzando uno spettacolo in collaborazione con la Compagnia Stabile del Molise. Il debutto dello spettacolo era stato programmato per il mese di maggio, ma ha subito uno slittamento alla stagione teatrale del 2021.

Oltre Ondamina un progetto sulle arti visive

Inoltre, stiamo portando avanti un progetto performativo in collaborazione con un grande artista della fotografia, Mino Pasqualone dal titolo Caravaggio Unseen, che vede l’unione delle arti visive, danza e musica grazie alla collaborazione di giovani artisti del territorio molisano. Lavoro riprogrammato per la stagione primaverile 2021. Numerosi sono stati gli spettacoli annullati come ad esempio la residenza estiva presso il Teatro di Limosa, diretto da Enrico Forte, rimandata al prossimo anno e anche eventi che vedevano la compagnia presente in qualità di ospite in festival e organizzazioni private.

Uno spiraglio di luce in estate

Nel periodo estivo avete lavorato?

La compagnia ha svolto la residenza “Spazio Comune” nel mese di Luglio 2020 in Molise. Un ritorno alla condivisione dal vivo, per lavorare a una nuova creazione prima del lockdown. Un lavoro intenso che si è concluso con una restituzione al pubblico di un processo creativo a fluire, con uno sguardo di profonda speranza per il futuro. Un estratto del nuovo lavoro è stato presentato per Estarte – festival della danza di Vico Equense, che quest’anno ci ha ospitato in forma ridotta. Una sola serata, slittando alla prossima edizione la settimana di eventi e performances prevista per quest’anno.

Un solo creato per me: Ngi ne?

Nel periodo estivo, abbiamo lavorato a un nuovo progetto di arte visiva con l’artista Mino Pasqualone. La realizzazione di alcuni scatti che saranno protagonisti di una mostra performativa nel mese di Dicembre 2020. Nelle scorse settimane, ho partecipato alla residenza Futura Memoria Adriatica di Frentania Teatri, nella quale ho creato e danzato un solo dal titolo Ngi ne? un lavoro che si ispira alla presenza di una minoranza linguistica croata in Molise, nel quale si intrecciano storia, cultura e incontri.

C’ è voglia di arte

Si parla di fase 3 ma lo spettacolo sembra non essere ancora entrato in questa fase. Cosa ne pensa?

Credo che lo spettacolo dal vivo stia vivendo un momento molto complesso. Oggi risulta difficile ripartire in modo reale con le programmazioni di eventi e tutto il grande lavoro da parte delle numerosissime organizzazioni presenti in Italia. Al contempo, sento che questo paese fonda le sue radici nell’arte. Necessita di quest’ultima semplicemente per esprimere la bellezza dell’operato di tutte quelle persone che vivono credendo fermamente nel potere dell’espressione artistica. Sono enormi le problematiche che si stanno incontrando in questo momento. Speriamo di accogliere il prima possibile la “fase 3”, ma si denota un’enorme difficoltà generale nel poter ripartire.

L’ arte è la fiamma della vita

I luoghi d’arte e di spettacolo rappresentano una realtà estremamente sicura per lo spettatore e per tutti coloro che lavorano nel “dietro le quinte”. Sottolineo l’estrema sicurezza di questo ambiente e soprattutto l’insindacabile importanza che l’espressione artistica rappresenta per il popolo di questo paese. Ora più che mai, abbiamo bisogno di vivere esperienze emotive e sensoriali che solo l’arte è capace di evocare. Che popolo avremo senza poter creare e condividere? Ecco, reputo che le espressioni artistiche rappresentino la fiamma, l’unica spinta reale verso un’esperienza emotiva che arricchisce lo spettatore e consacra a pura gioia l’artista.

Ora, più che mai, abbiamo sete di arte

Nelle occasioni performative che abbiamo avuto dopo il lockdown, ho notato questa sete di arte nelle persone già presente fortemente durante la quarantena. La voglia di voler godere di quelle iniziative nate anche nelle piccole realtà, con forte entusiasmo. Mi auguro che lo spettacolo riparta nel migliore dei modi. ANAM guarda al futuro. Spera in quest’ultimo, con una fitta programmazione di eventi e nuove creazioni da condividere con gli occhi e l’anima di numerosi spettatori.

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ANAM compapagnia di danza / www.anamdancecompany.com

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Giornalista e critica di danza, danzatrice, coreografa, docente di materie pratiche e teoriche della danza, docente di Lettere e Discipline Audiovisive. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo e specializzata in Saperi e Tecniche dello Spettacolo all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1990 è direttore artistico e insegnante del Centro Studi Danza Ceccano e curatrice del ”Premio Ceccano Danza". E’ inoltre direttrice e coreografa della CREATIVE Contemporary Dance Company.