Roma _ Martedì 11 e mercoledì 12 luglio 2017 (ore 21) al Teatro India, ad arricchire l’offerta sulla coreografia contemporanea della rassegna IL TEATRO CHE DANZA, l’originalità di uno dei coreografi più irriverenti della danza, Roberto Castello, due volte premio UBU, già membro di Sosta Palmizi e dal 1993 a capo di ALDES, compagnia e collettivo artistico con cui conduce sperimentazioni tra danza, arti visive e nuove tecnologie. L’artista presenta il suo ultimo lavoro, Alfa- Appunti sulla questione maschile, uno spettacolo in cui, all’interno di un impianto scenografico tradizionale, parola, danza e musica live si integrano in una forma drammaturgica tanto semplice quanto inconsueta, che potrebbe essere definita teatrale. Tema del lavoro è l’identità maschile e la sua costruzione, o meglio una riflessione sul potere e sull’educazione di chi si suppone sarà destinato ad occupare un ruolo dominante, una dinamica in cui le figure femminili non hanno forse una funzione così marginale.  

 

Guardandosi intorno viene spontaneo pensare che essere un ultra cinquantenne maschio eterosessuale bianco europeo, di religione cristiana, ragionevolmente sano, sportivo, istruito, con prole sana e adulta, professionalmente piuttosto realizzato e senza eccessivi problemi economici, non sia esattamente una condizione svantaggiata, soprattutto se si considera la quantità di rotture di coglioni, discriminazioni, vessazioni e violenze che rischiano, e spesso subiscono, ad opera della mia categoria sociale tutti quelli che non corrispondono anche solo ad uno dei requisiti di cui sopra – così da un estratto dl testo di scena di Roberto Castello – Ma corrispondere ad uno standard esclusivo comporta appunto il corrispondere ad uno standard – il che per definizione è una condizione innaturale. Insomma, almeno per quanto mi riguarda, l’essere riuscito ad essere un maschio eterosessuale bianco europeo, di religione cristiana, ragionevolmente sano, sportivo, istruito, con prole sana e adulta, professionalmente piuttosto realizzato e senza eccessivi problemi economici è il frutto di un processo spontaneo e naturale quanto quello della riduzione del piede delle concubine cinesi del IXX secolo. Nutro insomma il sospetto di avere imparato col tempo, ed un paziente autoapprendimento, a sembrare qualcosa di diverso da me stesso in modo talmente convincente, da non accorgermene praticamente più neppure io”.

 

La danza continua ad essere protagonista al Teatro di Roma con IL TEATRO CHE DANZA, dal 13 giugno al 15 luglio, con ripresa dal 19 al 27 settembre: nomi d’eccellenza e giovani autori/coreografi sui palcoscenici di Argentina e India. Una finestra da sempre aperta alla creatività, alle plurali forme della performance di oggi, alle nuove tendenze del teatrodanza, che quest’anno conta 11 creazioni per un totale di 20 rappresentazioni e 12 coreografi a firmare il cartellone, tra autori affermati come Giorgio Rossi, Cristina Kristal Rizzo, Roberto Castello, Ariella Vidach, Silvia Rampelli, Enzo Cosimi e figure emergenti come Salvo Lombardo, Joao Garcia Miguel con Lara Guidetti, Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán. Un vero e proprio viaggio coreografico che racconta e riporta sulla scena realtà e visioni differenti, segni di orizzonti culturali e geografici lontani, grazie alla presenza di coreografi e interpreti provenienti da diversi paesi europei e del mondo, molti dei quali under 35, segno della vitalità di un linguaggio pronto a raccogliere e restituire stimoli, paesaggi, ambienti diversi. Coreografie che non sono punti di arrivo, ma indagini in corso. Filo comune delle creazioni è l’indagine sul movimento nello spazio, in particolare quello sviluppato dall’incontro fra i diversi performer: la relazione fra gli individui, e dunque la varietà dei sentimenti che gli incontri innescano, è uno dei temi di ricerca degli autori in programma.

 

 

 

Roberto Castello è probabilmente da ritenersi il più ideologicamente impegnato tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. Nei primi anni ‘80 danza a Venezia nel “Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson”, dove realizza le sue prime coreografie. Nel 1984, è tra i fondatori di Sosta Palmizi. Nel 1993 fonda ALDES. Riceve svariati premi, tra cui il Premio UBU nel 1986 e nel 2003 (“Il Cortile” / “Il migliore dei mondi possibili”). Dal 1996 è curatore di varie manifestazioni e rassegne e, dal 2005 al 2015, è docente di coreografia digitale presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. A partire dal 2008, con ALDES, cura il progetto “SPAM! rete per le arti contemporanee” nella provincia di Lucca, ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Durante la sua carriera, collabora, tra gli altri, con Peter Greenaway, Eugène Durif, Rai3 / Fabio Fazio e Roberto Saviano, Studio Azzurro.

 

 

CalenDario _ Il Teatro che danza

12 luglio 2017 _ Teatro Argentina

CHE NE RESTA DI NOI? _ Michelina Capato SartoreClaudia Casolaro

 

13 • 14 luglio 2017_ Teatro India

Temporaneo Tempobeat _ Claudio Prati e Ariella Vidach

 

19 settembre _ Teatro India

EUFORIA _ Silvia Rampelli

 

26 • 27 settembre 2017 _ Teatro India

 

INFO TEATRO INDIA _Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma
Ufficio promozione Teatro di Roma: tel. 06.684.000.346 –  www.teatrodiroma.net
Biglietti: Intero 15 € – Ridotto 12 € _ Card Danza: 6 ingressi 48 € validi per uno o più spettatori anche per un solo spettacolo
 Ufficio Stampa Teatro di Roma: Amelia Realino 06.684.000.308 I 345.4465117  ufficiostampa@teatrodiroma.net

 

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