Dal 6 all’8 ottobre Napoli ospiterà un importante convegno internazionale dal titolo : Il mondo di Gennaro Magri. Danza, musica e opera nell’Europa dei Lumi. Il convegno ideato e coordinato da Arianna Fabbricatore, ricercatrice napoletana dell’Université Paris-Sorbonne, ha il patrocinio morale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, del Comune di Napoli, della Fondazione Teatro San Carlo, dell’Institut francais Napoli, della Seconda Università di Napoli e dell’Associazione AIRDANZA. Le tre giornate che vedranno alternarsi relazioni di studiosi provenienti da università e istituzioni di ricerca da tutto il mondo a conferenze spettacolo e a laboratori pratici sulle danze del Settecento, hanno avuto un contributo economico ed organizzativo dell’università Paris-Sorbonne, il Centro nazionale della danza di Parigi, la Fondazione Pietà de’Turchini e l’Associazione francese ACRAS. Nel comitato scientifico oltre ad Arianna Fabbricatore, sono presenti Francesco Cotticelli della Seconda Università di Napoli, Rebecca Harris-Warrick della Cornell University, Paologiovanni Maione del Conservatorio San Pietro a Maiella, Marie-Thérèse Mourey dell’ Université Paris-Sorbonne e José Sasportes dell’ Universidade Nova de Lisboa. Fondamentale inoltre il contributo organizzativo di Paologiovanni Maione e di Paolo Desogus dell’Université Paris-Sorbonne e Delphine Vernozy dell’Université Paris-Sorbonne.
Gennaro Magri, nato a Napoli intorno al 1735, fu un ballerino, maestro e compositore di balli che lavorò a Napoli, Vienna, Venezia , Roma, Torino. Nel 1779 pubblicò un importante volume : Trattato teorico-pratico di ballo. Negli anni precedenti all’elaborazione del Trattato, Gennaro Magri allestiva a Napoli i balli per le feste di Ferdinando IV e della Reale Accademia Militare ed era inoltre maestro di un’Accademia nobiliare di musica e ballo. Il convegno mira ad approfondire il ruolo della danza a Napoli e nelle principali corti europee nel Settecento. Una notevole attenzione verrà data alla definizione dello stile francese, la danza nobile, e dello stile italiano , il grottesco, di cui Magri fu un celebre esponente. Finora tale distinzione ha contraddistinto le analisi della danza dell’epoca ma tali schematismi potrebbero essere rimessi in discussioni dalle più recenti ricerche. Un altro tema affrontato dalle sessioni del convegno è quello del rapporto tra danza, opera e commedia nel secolo in cui in Europa questi tre aspetti dello spettacolo teatrale si vanno sempre più a differenziare e specializzare. Tra gli aspetti più originali del convegno c’è anche quello teorico- pratico. Giovedì 6 ottobre, primo giorno del convegno che si inaugura al Memus- Museo e archivio storico del Teatro di San Carlo, i relatori e gli ospiti si sposteranno nel pomeriggio al vicino Palazzo Zevallos Stigliano dove i lavori pomeridiani verranno conclusi da un laboratorio che affronterà un tema tuttora attuale nell’analisi della danza: il passaggio dalla descrizione verbale al movimento, Come interpretare la danza di Magri. Sperimentazioni e analisi teorico-pratiche saranno guidate da Martin Rueff dell’ Université de Genève e analisi ed interpretazioni semiotiche del testo, saranno condotte da Arianna Fabbricatore – Paolo Desogus – Olivier Chiquet – dell’Université Paris-Sorbonne. Venerdì 7 i lavori si sposteranno in un’altra sede prestigiosa, la Chiesa di Santa Caterina da Siena che ospita la Fondaziona Pietà de’ Turchini. Alla fine degli interventi, sempre intorno alle 17, avrà luogo un atelier pratico sulle Contraddanze di Gennaro Magri: Balli…amo la danza Barocca! Tenuto da Letizia Dradi e Ornella Di Tondo, tra le maggiori esperte di danza antica, debuttanti e professionisti potranno esibirsi in deliziose danze barocche. Sabato 8 il convegno torna al Memus e si aprirà con una conferenza spettacolo dal titolo Storie di danza nell’Europa moderna di Arianna Fabbricatore con Letizia Dradi, Roberto Quintarelli, Federico Fabbricatore, Pino L’Abbate, Aniello Ferrone.
Si tratta di un programma intensissimo e molto stimolante sia per studiosi e appassionati di ricerca, sia per tutti gli amanti e praticanti della danza. E’ abbastanza raro che in Italia l’ambiente scientifico ed universitario si occupi di studi sulla danza, ma il generale pessimismo in merito dovrà essere rivisto in quanto è talmente ricco il patrimonio artistico e teatrale di Napoli che per il 2017 è in programmazione, con una incredibile e casuale coincidenza, un convegno sulla danza dell’Ottocento.
Roberta Albano
Per approfondimenti sull’argomento si consiglia a cura di Carmela Lombardi, Trattati di danza in Italia nel Settecento, Napoli, Istituto Italiano per gli studi filosofici, 2001.